Sicurezza: nuove applicazioni per prevenire accessi non autorizzati sul telefonino

di Alessandra Talarico |

Giappone


Telefonia mobile

I cellulari contengono un numero sempre maggiore di informazioni sensibili dei loro proprietari, che li usano per lavoro, inviare email, accedere alle reti aziendali.

La sicurezza di questi dispositivi è quindi un fattore da prendere molto sul serio, forse la caratteristica che più delle altre può fare la differenza per convincere gli acquirenti a scegliere un modello piuttosto che un altro.

 

In Giappone, dove già circola un telefonino in grado di allertare le aspiranti mamme che vogliono conoscere il massimo periodo fertile del ciclo riproduttivo, la sicurezza è considerata una priorità, dal momento che i telefonini vengono utilizzati per effettuare piccolo pagamenti o anche per aprire la porta di casa.

 

L’operatore DoCoMo ha dunque messo punto un dispositivo che permette al cellulare di riconoscere il proprietario, di bloccarsi automaticamente quando questo si allontana e di essere rintracciato via satellite in caso di smarrimento.

 

Il modello P903i di NTT DoCoMo è dotato di una piccola card – della grandezza, spiega l’operatore, di un biglietto del cinema – che si collega in modalità wireless col telefonino e funziona coma una chiave di sicurezza.

 

Se l’utente tiene la scheda in una borsa o in tasca e si allontana dal telefonino, ogni funzione viene bloccata automaticamente in modo da prevenire qualsiasi utilizzo non autorizzato dell’apparecchio.

 

In caso di smarrimento della scheda di sicurezza, si può digitare un codice per riabilitare le funzionalità del cellulare, ma in ogni caso bisogna ricomprare una nuova card se si vuole ribloccare l’apparecchio in modalità wireless.

 

La scheda messa a punto da DoCoMo non previene tuttavia il furto delle informazioni se l’utente è vicino al telefonino, ma magari lo perde d’occhio un attimo.

 

Per evitare questi inconvenienti, l’industria ha comunque messo a punto soluzioni molto interessanti, basate sul riconoscimento facciale del proprietario del telefonino.

Il funzionamento di questi sistemi è molto semplice: bisogna innanzitutto memorizzare nel cellulare almeno tre foto in diverse situazioni – con o senza gli occhiali, truccata e senza trucco, indoor e outdoor.

 

All’apertura del telefono, la fotocamera secondaria si attiva e, in pochi secondi controlla i tratti facciali dell’utilizzatore ed è possibile far si che, in caso l’utente non corrisponda a quello memorizzato come ‘padrone’, il cellulare si blocchi.

La tecnologia è già utilizzata da diversi costruttori, ma DoCoMo ha davvero pensato a tutto, mettendo a punto una serie di accorgimenti per limitare il più possibile le intrusioni esterne nel proprio telefonino: c’è ad esempio una funzione che impedisce lo sblocco del telefonino nel caso qualcuno cerchi di mostrare una foto del proprietario per guadagnare l’accesso e, se questo non fosse sufficiente, al processo di identificazione può essere aggiunta l’immissione di una password, per evitare che magari un ‘gemello’ cattivo del proprietario tenti di impossessarsi del cellulare e di carpirne i segreti.