In & Out: crescono gli investimenti sulle fuel cell, futuro in salita per NFC

di Alessandra Talarico |

Mondo


Fuel cell

Per una tecnologia che sale, un’altra scende.

Parliamo di fuel cell, le batterie a celle di combustibile – considerate una valida alternativa per l’alimentazione dei dispositivi elettronici di consumo – e di Near Field Communications (NFC), una tecnologia intuitiva che abilita l’interazione tra apparecchi elettronici in maniera touch-based (ovvero non appena li si sfiora) utilizzata soprattutto sui mercati asiatici per effettuare piccoli pagamenti col telefonino.

 

Le previsioni di crescita per entrambe le tecnologie sono state fin qui rosee: per le fuel cell, NanoMarkets prevede un mercato da 1,6 miliardi di dollari entro il 2010, che diventeranno 2,6 miliardi nel 2012, mentre per NFC ABI Research prevedeva un mercato pari al 50% di tutti i cellulari venduti negli Usa entro il 2010 (in Europa lo sviluppo era previsto già un po’ più lento in quanto non esiste una infrastruttura per contactless chip cards così estesa come negli USA o in Giappone).

 

Ora – cominciamo dalla cattiva notizia – la stessa ABI Research ha rivisto le previsioni relative a NFC al ribasso, concludendo che gli ostacoli sul suo cammino sono tanti e ne rallenteranno la crescita: nel 2011, i telefonini con integrata la tecnologia rappresenteranno appena il 30% del totale, pari a 450 milioni di unità.

 

Gli operatori, spiega ABI, devono fare i conti con uno scenario fatto di servizi NFC ancora poco familiari, dai quali non sanno come ricavare profitti, soprattutto alla luce dell’aumento dei costi dei telefonini dovuto all’aggiunta dei componenti in grado di abilitarne il funzionamento.

 

Le aziende, ha spiegato l’analista Stuart Carlaw, sono in qualche modo “paralizzate dall’idea che devono recuperare il costo dei componenti NFC aggiuntivi soltanto attraverso l’offerta di servizi di pagamento contactless”.

Questa visione, tuttavia, è troppo ristretta, poiché i servizi NFC sono tanti e variegati e, anche se la parte più significativa dei ricavi sarà generata da servizi quali il pagamento dei biglietti del treno o del cinema, il transito attraverso sbarre e check-in, online banking, download e pagamento di giochi, MP3 video, ecc., non bisogna dimenticare i guadagni legati all’hosting, al traffico generato dal download delle applicazioni e ai servizi di banking associati.

 

Tutti questi servizi sono costruiti attorno alle caratteristiche core della tecnologia, ma l’industria, ha continuato Carlaw, “ha anche bisogno di uno standard che garantisca un approccio operator-friendly per quanto riguarda la sicurezza, nonché di identificare una connessione standard tra NFC, IC e Sim e una terza parte comune per la gestione delle applicazioni”

 

NFC è stata sviluppata da Philips e Sony per creare un ‘ponte’ tra le tecnologie contactless proprietarie già sviluppate da entrambe le società: la prima con MIFARE, la seconda con FeliCa.

 

La prima applicazione commerciale della tecnologia in Europa è stata effettuata nella rete di autobus locali della città di Hanau, vicino a Francoforte, in Germania, dove l’autorità regionale del trasporto pubblico (RMV) ha completato una sperimentazione durata 10 mesi e sta per offrire ai cittadini dotati di un telefonino Nokia 3220 servizi elettronici di biglietteria e pagamento.

 

Un discorso a parte meritano invece le celle a combustibile, sul cui sviluppo sono impegnate in prima fila le aziende asiatiche, tanto che il pioniere della tecnologia, l’operatore NTT DoCoMo, ha appena annunciato di avere formato un’alleanza con Aquafairy Co. – di cui ha acquisito il 36,5% – per sviluppare prodotti alimentati con le fuel cell.

 

Le due aziende stanno già collaborando su un carica batterie per i cellulari 3G FOMA che utilizza la tecnologia a idrogeno di Aquafairy, piccola società di Osaka con 11 dipendenti e un capitale di 33 milioni di yen.

Il carica batterie in questione utilizza un semplice catalizzatore per trasformare l’acqua in ossigeno e idrogeno e sarebbe in grado di alimentare una cella a combustibile da 2 watts e di ricaricare il cellulare in meno di due ore.

 

Le tecnologie a idrogeno e le celle a combustibile sono di fatto riconosciute come tecnologie centrali per realizzare un sistema energetico sostenibile globale.

 

Per quanto riguarda in particolare la telefonia mobile, non solo l’utilizzo delle celle a combustibile, al posto della batteria, potrebbe rendere i telefoni cellulari più leggeri e più semplici da utilizzare, ma produrrebbe notevoli vantaggi dal punto di vista dell’impatto ambientale, poiché questo carburante potrebbe essere ottenuto da fonti organiche sostenibili, mentre i prodotti di scarto sono essenzialmente acqua, e un livello di anidride carbonica decisamente inferiore rispetto a quello che deriva dalla combustione di carburanti fossili.

 

Tuttavia, per far sì che possano essere pronte e utilizzabili commercialmente sono richiesti ancora sostanziali sforzi di ricerca, sviluppo tecnologico e validazione.

 

Al momento, sono impegnati nello sviluppo della tecnologia anche molti altri big del settore, come IBM e Sanyo – che stanno lavorando a fuel cell a metanolo diretto (DMFC) per i laptop ThinkPad, ma anche Hitachi, Motorola, NEC, Sony e Toshiba.

Anche la sud coreana Samsung sta investendo molto nella tecnologia e ha siglato un accordo esclusivo con MTI Micro per sviluppare, testare e valutare la tecnologia DMFC Mobion per diverse applicazioni mobili.

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