Murdoch-Telecom: smentiti scambi azionari, ma il mercato resta in attesa della grande manovra

di Raffaella Natale |

Italia


Telecom Italia

“Discussioni in corso per la fornitura di contenuti nel campo dei media, aperte anche ad altri media content provider”. E’ così che Telecom Italia in una nota conferma, su richiesta di Consob, le trattative in corso con la News Corp.

Smentisce invece quanto scritto dalla stampa “in merito a un’intesa e tanto meno accordo, neppure con riferimento a possibili scambi azionari”.

Il 19 luglio scorso, “…a Palazzo Chigi, Tronchetti Provera ha parlato in termini espliciti della necessità di integrazione tra Telecom e Sky. La convergenza tra tv e telecomunicazioni – ha spiegato a Romano Prodi e ai suoi collaboratori – non è più un optional ma una necessità e le intese con Murdoch vanno decisamente in questo senso”.

 

La precisazione di Telecom arriva mentre continuano ad agitarsi le acque intorno a Olimpia e tutto ciò che gli sta vicino. Pirelli ha chiuso la seduta di ieri in rialzo del 4% tra scambi intensi, per 48,9 milioni di euro (circa lo 0,9% del capitale). Di certo non perché è stato perfezionato l’accordo con il pool di banche per la cessione del 39% di Pirelli Tyre. Scommettere su Pirelli equivale a puntare su Telecom Italia che nella seduta di ieri ha, infatti, portato a casa un +2,75%.

 

A tenere il mercato col fiato sospeso sono soprattutto le mosse del patron di Telecom Italia, Marco Tronchetti Provera, che secondo le insistenti indiscrezioni degli ultimi tempi, starebbe cercando nuovi soci con cui condividere il pesante fardello di Telecom e dei suoi 41 miliardi di debiti.

I rumor parlano di un ingresso nell’azionariato di diversi operatori e di fondi di private equity. Le voci si concentrano soprattutto su un possibile interesse del magnate dei media Rupert Murdoch, come Key4biz ha più volte segnalato nelle scorse settimane.

 

Gli occhi sono tutti puntati sul tycoon australiano. E molti si chiedono se sia Tronchetti a rincorrere Murdoch o il contrario.

Beh, il presidente della News Corp è il primo editore al mondo e tenendo conto dello stato in cui riversa Telecom Italia, non è difficile capire che la prima ipotesi sia la più veritiera.

 

Telecom ha una situazione davvero complicata: l’enterprise value è andato giù, il caso giudiziario delle intercettazioni telefoniche, l’assetto finanziario…

E’ ormai evidente che Telecom rischi un’Opa, com’è altrettanto evidente che l’avvicinamento di Murdoch possa risolvere un bel po’ di cose.

 

E il mercato attende che succeda qualcosa. La voce più insistente è che Murdoch entri in Olimpia (controllata all’80% da Pirelli che a sua volta controlla il 18% di Telecom), affiancandosi a Pirelli ed Edizione holding (Unicredit e Banca Intesa usciranno in autunno).

A rilanciare l’ipotesi è stato uno studio realizzato la scorsa settimana da Deutsche Bank nel quale si ipotizza che Telecom Italia acquisti Sky Italia, pagando con azioni Telecom, che verranno a loro volta conferite dal tycoon direttamente in Olimpia.

 

Per altro recentemente lo stesso Tronchetti Provera non ha negato di essere in trattative con Murdoch, sebbene abbia sottolineato che sono allo studio solamente progetti di natura industriale. Contrariamente a quanto dichiarato alcuni giorni prima, quando aveva riferito di accordi sui contenuti.

Negli ambienti finanziari c’è chi scommette che l’accordo Tronchetti-Murdoch sia di più ampio respiro.

 

Murdoch – aveva infatti osservato Pier Silvio Berlusconi – è difficile che si muova sulle basi di semplici accordi commerciali”.

 

Anche se, in tal caso, va tenuto conto che l’eventuale conferimento di Sky Italia a Telecom per l’ingresso del magnate australiano in Olimpia non è un’operazione facilmente realizzabile.

 

In teoria non ci dovrebbero essere problemi per il Sic (Sistema integrato delle comunicazioni), calcolato complessivamente in 22 miliardi di euro. Nel caso di Telecom – i cui ricavi nel settore delle cosiddette comunicazioni elettroniche sono superiori al 40% del totale di settore – il tetto antitrust nel Sic è fissato al 10% e la somma dei fatturati di Sky (1,45 mld di euro), La7 più Mtv (140 mln di euro) e dei contenuti diffusi in banda larga (non rilevanti per il 2005) non supererebbe i 2,2 miliardi.

Come fa presente qualcuno, il vero problema potrebbe sorgere in sede comunitaria. Quando, infatti, nacque Sky Italia dalla fusione di Stream e TelePiù, la Ue diede il proprio OK a condizione che il mercato della Pay TV restasse competitivo e aperto anche ad operatori di altre piattaforme.

 

Se Sky e Telecom tornassero ad operare insieme, l’Antitrust potrebbe imporre la cessione di Telecom Italia Media, che controlla La7, perché la nuova unità arriverebbe a controllare cinque piattaforme su cui si trasmettono contenuti Tv: terrestre analogico, terrestre digitale, satellite, banda larga e Tv mobile.

 

E Murdoch cosa ci guadagnerebbe da questa operazione? Si potrebbe assicurare una quota importante di Olimpia e forse il controllo, allargando alle tlc il suo impero come già sta facendo in Gran Bretagna nella banda larga.  Fino a oggi, come il re Mida ha trasformato in oro tutto ciò che ha toccato, ci riuscirà ancora?

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