Internet dal telefonino, parola d’ordine: personalizzazione. Ricerca e condivisione nuove killer app del settore?

di Alessandra Talarico |

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Mobile web

L’accesso a internet è considerato come la prossima frontiera della telefonia mobile ed è ormai un’applicazione standard nella maggior parte dei cellulari.

Abituati ai grandi schermi e alle veloci connessioni delle reti fisse, gli utenti si sono tuttavia dimostrati riluttanti a navigare il web dal piccolo schermo e così i diversi servizi – email, news, mappe – offerti dagli operatori mobili non hanno fin qui riscosso il successo preventivato.

 

Molto ha contato anche l’approccio scelto dalle compagnie telefoniche che in un primo momento hanno scelto una strategia definita ‘walled garden‘, tentando di imporre ai clienti i propri portali e i propri contenuti.

Le cose però stanno lentamente iniziando a cambiare e, con l’ingresso dei grandi player internet nel settore, i contenuti diventano più attraenti e personalizzati rendendo la navigazione dal telefonino molto più simile a quella da PC.

 

Del resto i telefonini sono molto più diffusi dei computer e il potenziale di crescita di internet mobile è perciò considerato enorme.

Ed ecco, dunque, che i maggiori nomi del web stanno tentando l’assalto al mondo mobile con servizi di ricerca, informazioni, mappe, email, VoIP e molto altro.

 

Non basta però riproporre sul telefonino gli stessi servizi offerti sul PC perché le caratteristiche dei due dispositivi sono diverse, come diverse sono le esigenze degli utenti. La parola d’ordine dunque è: personalizzazione.

 

I telefonini sono oggetti molto personali: ce l’hanno ormai praticamente tutti e sono pochi coloro i quali se ne separano volentieri.

La loro evoluzione, pur sorprendente in un lasso di tempo così breve dalla loro comparsa, in dispositivi multi-funzione appare come un percorso naturale nei progetti di operatori e fornitori di contenuti che non possono più considerare il mondo dei Pc e quello del wireless come entità distinte e mirano a una connettività ubiqua, che in un futuro ormai alle porte ci permetterà di accedere a tutto quello di cui abbiamo bisogno dal telefonino.

 

Negli anni passati, le grandi web company hanno iniziato a offrire servizi di ricerca basati sui messaggi di testo che permettevano agli utenti di chiedere informazioni localizzate – previsioni del tempo, orario dei cinema, ristoranti della zona – inviando un sms.

 

Ora però è tempo di ricerca personalizzata: abbinare il contenuto giusto all’utente giusto e prevedere i suoi gusti e le sue scelte – un po’ come ha sempre fatto Amazon.com – sarà la chiave di volta per convincere sempre più utenti a navigare il web dal telefonino.

 

La ricerca mobile come è stata concepita finora lasciava l’utente in balia dello strumento e delle sue limitate capacità: la ricerca personalizzata invece assicura che i contenuti proposti siano basati su informazioni precise come il profilo, le preferenze di navigazione, l’ora e la posizione dell’utente, favorendo dunque la crescita dei ricavi legati ai dati.

 

Secondo l’analista Peggy Anne Salz, “la ricerca mobile è sicuramente un potente mezzo per generare valore per tutti gli attori della catena, dagli operatori ai fornitori di contenuti ai pubblicitari”.

 

Per gli operatori, tuttavia, potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, dal momento che, se da un lato sembra inevitabile aprire la porta del loro business alle web company per far leva sull’appeal di marchi noti al grande pubblico del web, dall’altro essi rischiano di perdere il contatto diretto con gli utenti e con i profitti legati agli schemi pay-per-click e pay-per-call.

 

Internet mobile, tuttavia, sta appena muovendo i suoi primi passi e gli operatori hanno appena iniziato a esplorare le diverse soluzioni di personalizzazione e di raccomandazione all’acquisto, che nel prossimo futuro diventeranno gli elementi fondamentali delle loro offerte.

 

“Le raccomandazioni basate sulle informazioni degli utenti – come le pagine visitate e i download effettuati – saranno una parte essenziale delle strategie degli operatori”, ha aggiunto la Salz.

 

La ricerca e la scoperta di contenuti personalizzati sarà uno strumento molto importante perché – conclude la ricercatrice – “aiuterà gli utenti a esprimere se stessi, i loro interessi e a condividere i loro contenuti preferiti”.

 

La ricerca e la condivisione dei contenuti con persone che hanno gli stessi gusti e interessi sarà dunque la prossima killer application per un mondo mobile che, in nome della convergenza, abbraccia in maniera sempre più convinta il social networking?

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