TDT: il Governo dà un colpo d’accelerata. Chirac, ‘Il digitale è un imperativo, non bisogna restare indietro’

di Raffaella Natale |

Francia


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La Francia si prepara al passaggio definitivo al digitale terrestre. Il Governo ha adottato un progetto di legge che prevede il completamento dello switch-over e ridisegna completamente il panorama audiovisivo d’oltralpe.

La decisione non ha però trovato consenso presso i pionieri di questa tecnologia che temono la rottura di equilibri economici fragili.

Ma il Presidente Jacques Chirac è apparso molto fermo: “Per il nostro Paese – ha dichiarato in Consiglio dei Ministri – questo progetto di legge risponde a un imperativo: non bisogna restare indietro nelle tecnologie digitali, ma cercare di avvantaggiarsi il più possibile”.

Si tratta, ha aggiunto il Presidente, di una “sfida capitale per le nostre industrie, per la creazione culturale e per il lavoro“.

 

La Francia, che è sicuramente partita in ritardo con la Tv digitale terrestre (TDT) rispetto ad altri Paesi europei (31 marzo 2005, ndr), intende adesso recuperare il tempo perso e piazzarsi in testa nel piano di spegnimento del segnale analogico.

Il progetto de Governo francese prevede un progressivo switch-off a partire dal 31 marzo 2008. Il calendario verrà stabilito dal Consiglio superiore dell’audiovisivo (CSA) entro luglio 2007, visto che il passaggio completo è previsto entro il 30 novembre 2011.

 

La strada da percorrere è ancora lunga e anche se la TDT è ormai considerata un successo, non riguarda che il 58% del territorio francese.

Entro il 2007 è previsto il raggiungimento di una copertura dell’85% del Paese, ma per il restante 15% sarà necessario un servizio di antenna via satellite, per arrivare anche alle “zone ombra” (montagne, frontiere) dove le onde hertziane arrivano male.

 

Per incoraggiare i gruppi privati (TF1, CanalPlus e M6) a passare al digitale, un articolo del progetto li autorizza a sollecitare un canale ‘bonus’ sulla TDT.

Questa misura ha subito sollevato l’irritazione dei new entrant – NT1 (AB Group), BFM TV, Direct 8 (Bolloré), NRJ 12 (NRJ Group) – che accusano il Governo di voler destabilizzare il nuovo panorama mediatico a vantaggio dei grossi operatori.

Dati alla mano, assicurano che le tre regie pubblicitarie di TF1, M6 e France Télévisions “monopolizzano” gli investimenti pubblicitari del mercato.

A riguardo ricordiamo che l’Italia è stata oggetto di una messa in mora da parte della Commissione Ue, per aver violato le regole della concorrenza, accordando vantaggi agli operatori storici al momento del passaggio al digitale.

 

Riguardo al progetto di legge, il Ministro francese della Cultura e della Comunicazione, Renaud Donnedieu de Vabres, ha contrattaccato sottolineando che la TDT rappresenta “un passo avanti per i francesi che potranno usufruire dell’alta definizione e della Tv mobile, ma aiuterà anche la produzione televisiva e cinematografica francese e quindi la diversità culturale”.

 

Il Ministro ha evidenziato che “per tutti i broadcaster che trasmettono in analogico, i costi di trasmissione economizzati dovrebbero tradursi in investimenti maggiori nel campo della creazione”.

Tra l’altro, le frequenze liberate dal passaggio al digitale consentiranno il lancio della “Tv del futuro”, canali ad alta definizione, con immagini di miglior qualità e programmi per dispositivi mobili.

 

Secondo il progetto di legge, questi nuovi mezzi di distribuzione contribuiranno alla produzione audiovisiva con un aumento della tassa destinata al Conto di sostegno dell’industria dei programmi (Compte de soutien à l’industrie des programmes – COSIP).

 

CanalPlus e M6, che intendono sostenere un’adozione rapida del progetto da parte del Parlamento, hanno prontamente annunciato la loro intenzione di investire.

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