Contenuti digitali: il porno la fa da padrone, business da 474 milioni di euro

di Raffaella Natale |

Italia


Pornografia

La pornografia in digitale vale 474 milioni di euro nel 2005, pari a più del 50% del business dell’intero settore nazionale.

Si tratta dei contenuti digitali per adulti, che vanno dai servizi a contenuto erotico-pornografico via telefono, all’offerta dei canali satellitari, ai servizi Internet ai nuovi servizi mobili.

Parliamo di un mercato florido, anche se in Italia l’industria non raggiunge le proporzioni che ha in altri Paesi.

Stando ai dati del Rapporto Federcomin “eContent 2006“, che per la prima volta considera anche questo settore decisamente rilevante per il mercato, nel 2005 la dinamica del settore ha visto una crescita contenuta, pari al +3,7%, mentre per il 2006-2007 sono stimati aumenti più sostenuti e la previsione è di 521 milioni di euro per il 2006 e 585 per il 2007.

 

Per quanto riguarda la Tv, sia canali satellitari che IPTV, il fatturato realizzato nel 2004 è stato di 247 milioni di euro, mentre nel 2005 ne sono previsti circa 290 milioni, +1,7%, nei quali la componente relativa alla Tv via web è crescente. Ma la vera occasione sono i telefonini 3G: le stime per il 2004 evidenziano già ricavi per 14 milioni di euro, che salgono a 25 milioni nel 2005 ma è tra il 2006 e il 2007 che ci sarà il vero boom, quando la crescente diffusione dei telefonini Umts rappresenterà un forte driver alla crescita.

 

C’è invece da registrare una contrazione in questo mercato web, a causa della diffidenza creata dalle connessioni dial-up, e le previsioni registrano una discesa anche nei prossimi anni.

All’interno di questo settore si assiste a un calo della quota di fatturato rilevante dai servizi pagati a connessione, che nel 2004 erano circa l’87% del totale, mentre raggiungono poco più del 50% nel 2007. Ma la concorrenza è forte e l’industria pornografica italiana sconta il ritardo negli investimenti per l’Innovazione multimediale. Le 30 case di distribuzione principali esistenti immettono ogni anno nei circuiti commerciali nazionali circa 1.400 film, il 70% dei quali sono stranieri, preferiti in quanto risulta spesso meno costoso l’acquisto dei diritti.

 

Il mercato del settore rimane, quindi, in Italia in parte ancorato alla storica produzione dell’home-video, con un giro di affari ancora considerevole, pari a circa 220-230 milioni di euro, ovvero circa al 30% del totale giro di affari del mercato dell’home video (Fonte Univideo e Anvi). A questo dato va aggiunta una quota (valutabile tra il 15 e il 20%) che riguarda la commercializzazione di video pirata (VHS e DVD).

 

Questo mercato tradizionale è stato però aggredito prima da quello delle linee erotiche, e ora soprattutto dall’online. La quantità dei siti per adulti commerciali in lingua italiana è oggetto di stime non sempre condivise. L’ultimo dato disponibile risale al settembre 2002 ed emerge da un’analisi di Nielsen-NetRatings, secondo la quale sono circa 273.000 i siti italiani raggiungibili dai motori di ricerca e pochissimi di questi contengono programmy “cyberg sitter”, che inibiscono l’ingresso ai bambini o altri utenti. A fine 2005 i visitatori dei siti per adulti sono circa 5.500.000 (fonte Eurispes) pari a circa il 32% degli internauti.

 

Il valore iniziale dei contenuti prodotti in Italia, stimato per il 2005 intorno ai 524 milioni di euro, nel percorso dal produttore fino al consumatore finale si incrementa progressivamente per effetto dei successivi passaggi lungo la catena del valore fino a raggiungere il valore del mercato finale, stimato pari a 3.316 milioni di euro.

 

Il segmento dei contenuti a pagamento, grazie alla diffusione dei modelli pay (sia nella televisione digitale satellitare che in quella terrestre), assume un peso ancora più consistente, rappresentando l’88% del mercato complessivo con un valore pari a 2.912,6 milioni di euro (+26,9% rispetto al 2004). La crescita è stata sostenuta anche nelle altre componenti del mercato eContent: la pubblicità ha segnato l’incremento maggiore rispetto al 2004 (+32%) mentre i public content sono cresciuti in modo vivace (+27%).

All’interno del mercato dei contenuti a pagamento la quota più rilevante è costituita dal segmento video, per un valore di 1.659,7 euro (57%); seguono il mobile entertainment con una quota pari al 23% del mercato, per un valore complessivo di 670 milioni di euro, e il mercato dell’infotainment, che con un valore pari a 525,1 milioni di euro copre il 18% di questo mercato.

 

Particolarmente significativa è stata la crescita della musica digitale, che ha visto nel 2005 il suo decollo definitivo (con un incremento di quasi il 600% rispetto all’anno precedente).

Per quanto riguarda le tecnologie di accesso, nel 2005 il mercato vede ancora la netta prevalenza della Tv digitale terrestre e satellitare (51,4%), su Internet (25%) e sulla telefonia mobile (23,6%).

 

Più in generale, il Rapporto Federcomin sottolinea quanto ormai il futuro sia proiettato verso il digitale, e non solo per quanto riguarda la tecnologia destinata a sostituire la tradizionale Tv analogica.

Successo per la Tv mobile su DVB-H (Digital Video Broadcasting – Handheld) e per l’IPTV (Internet Protocol Television).

Gli utenti che accedono alla Tv sul telefonino nel 2005 sono stati circa 830.000 ma con la crescente diffusione dei terminali 3G e delle soluzioni DVB-H se ne ipotizzano 1,8 milioni nel 2006 e 3,2 milioni nel 2007.

 

La televisione digitale terrestre (TDT) già nel 2006 è destinata a divenire la piattaforma trasmissiva digitale più presente in Italia con 6,5 milioni di famiglie raggiunte nelle due modalità in chiaro e pay. Nel 70% dei casi sarà l’unica piattaforma digitale presente, mentre nel restante 30% si affiancherà alle soluzioni di Tv via satellite e di IPTV.

Proprio per la Tv diffusa su Internet, si attende una crescita molto consistente, +163% in termini di utenti abbonati, sia per effetto della crescente diffusione della banda larga presso le famiglie italiane, che per il lancio da parte degli operatori Tlc di nuove offerte in tale ambito.

 

Nel 2010 l’88% circa delle famiglie italiane fruiranno di “servizi di Digital tv tramite più piattaforme con differenti livelli di penetrazione”. Sempre nel 2010 per quanto riguarda la sola Tv digitale terrestre, il 43% delle famiglie accederà esclusivamente alle frequenze disponibili su questa piattaforma. Nel 2006, 10,5 milioni di famiglie, pari al 47,8% del totale, avrà almeno una piattaforma digitale e tale quota salirà al 60% nel 2007.  

Intanto la Tv satellitare continuerà a crescere toccando nel 2006 una diffusione del 24% circa pari a 5,2 milioni di utenti, trainata dalle nuove offerte legate alla trasmissione dei mondiali di calcio.

 

La crescita del mercato dei contenuti digitali prevista nel prossimo biennio, seppure con un leggero rallentamento rispetto al 2005, segue un trend pari a 24,2% nel 2006, per un valore complessivo di 4.119 milioni di euro, e del 22,2% nel 2007 (5.031 milioni di euro).

 

La industry italiana dell’ICT incontra il Ministro Paolo Gentiloni
 
Isimm e Key4biz promuovono per il pomeriggio del 4 luglio 2006 un incontro tra gli operatori più rappresentativi delle tlc, dei media e di internet ed il Ministro Gentiloni.
Sarà un’importante iniziativa di community in occasione della quale si porranno a confronto le criticità delle aziende e le priorità dell’azione di governo.

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