Alta definizione: nella guerra tra standard, la PlayStation3 farà la differenza

di Raffaella Natale |

Mondo


Howard Stringer

La prossima battaglia tra Blu-ray e HD-DVD si disputerà sul campo dei giochi e le console saranno essere cruciali in questa disputa tra tecnologie concorrenti per i DVD di nuova generazione.

La giapponese Sony approfitterà del lancio della PlayStation3, (PS3)  per promuovere il proprio standard Blu-ray attraverso il lettore integrato alla nuova console, e lo farà a spese dello standard HD-DVD sostenuto da Toshiba.

 

Offrendo la maggiore capacità di memoria su DVD gli studios del cinema sperano di dare nuova energia al mercato dell’home video, stimato in circa 24 miliardi di dollari. La società di ricerca DFC Intelligence ritiene che il mercato mondiale dei videogame rappresenterà 42 miliardi nel 2010 contro i 28,5 miliardi del 2005.

L’incapacità a trovare l’accordo su uno standard comune ha aperto la strada a una guerra simile a quella che si è consumata sul mercato delle videocassette negli anni ’70-’80 tra gli standard VHS e Betamax.

 

Questa mattina, il CEO di Sony, l’americano Howard Stringer, ha confermato che la futura console della PlayStation3 costerà di più rispetto ai prodotti concorrenti, ma risulterà migliore dal punto di vista tecnologico.

“Il prezzo della PS3 (a partire da 499 euro) è sicuramente elevato, ma anche il suo potenziale“, ha sottolineato a Tokyo a margine di una conferenza stampa.

Stringer, che festeggia il primo anno alla testa del gruppo, ha spiegato che “i clienti se ne avvantaggeranno solo nel lungo periodo, visto che i primi giochi in uscita sfrutteranno solo una piccola parte del potenziale della PS3”.

Continuando ha detto che si tratta “di una strategia ad alto rischio, come ogni qualvolta che si propone una nuova invenzione. E noi dobbiamo passare per questa prima fase. Ma se la PS3 mostra questo potenziale, credo che nessuno si porrà il problema del prezzo rispetto alla console Nintendo“.

 

La PS3 sarà lanciata sul mercato internazionale all’inizio del prossimo novembre. Il CEO ha evidenziato grande ottimismo anche per lo standard Blu-ray per i prossimi film in alta definizione.

 

Blu-ray e HD-DVD possono immagazzinare rispettivamente 50GB e 30GB di dati, però, a differenza dell’HD-DVD, il Blu-ray conta su uno strato supplementare rigido a protezione del disco, che ne determina il prezzo più elevato. Nonostante i due supporti sfruttino per la lettura lo stesso tipo di laser, i futuri lettori, se non specificatamente progettati, non potranno essere inoltre compatibili con entrambi i dischi, a causa del differente metodo di scrittura, anche se Samsung ha in cantiere un lettore ibrido che potrebbe riprodurre tutti e due i formati.

 

Stringer ha evidenziato che l’obiettivo del gruppo è quello di rivolgersi agli studios del cinema: “la capacità di 50GB, considerata fino a due anni fa lussuosa, è ormai una necessità, visto che ne avranno bisogno per proporre DVD in alta definizione in almeno due lingue e un suono multicanale”.

 

Rispondendo alle polemiche del consorzio rivale, Stringer ha commentato provocatoriamente: “Quando si propone una nuova tecnologia, lo si fa con l’intenzione di offrire qualcosa di meno caro, o con l’idea di fare un salto qualitativo durevole nel lungo periodo?”.

 

L’ex giornalista americano, che nel 2005 ha avviato una vasta opera di ristrutturazione, ha stimato che il piano prosegue rispettando le tappe annunciate. Il CEO ha anche precisato che intende dare nuova vita all’azienda avvalendosi del contributo degli ingegneri nei processi decisionali.

 

Il suo braccio destro, Ryoji Chubachi, ha anche annunciato che le videocamere HD, i dispositivi digitali e i televisori LCD (serie ‘Bravia’) stanno già registrando vendite superiori alle attese.

In Giappone, la nuova serie di Walkman è stata ben accolta”, ma meno all’estero dove è ancora forte l’iPod di Apple, ha ammesso Chubachi, che ha indicato un problema di “cattiva articolazione tra il materiale e i software”. E ha insistito sull’importanza che Sony deve dedicare ai software e, di conseguenza, sulla necessità di modificare le procedure di concezione e produzione dei prodotti, preoccupandosi maggiormente dei bisogni dei clienti.

 

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