Wimax: previsioni in forte crescita, in attesa dei primi prodotti mobili

di Alessandra Talarico |

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Negli ultimi anni la banda larga si è evoluta da semplice tecnologia di accesso a internet per diventare un’infrastruttura basilare per la fornitura di servizi sempre più importanti.

Le infrastrutture broadband non sono però semplici da implementare, soprattutto nelle zone più remote od orograficamente complesse ed è per questo che operatori tlc e fornitori di infrastrutture stanno puntando sempre più sulle tecnologie di accesso wireless – in particolare sul WiMax – che permettono di aggirare ostacoli geografici e di abbattere i costi.

 

Normale dunque che il mercato delle apparecchiature per il WiMax (CPE) sia in pieno boom, con vendite che sono cresciute del 48% (a 68,3 milioni di dollari) nel primo trimestre, pari al 62% dei profitti totali generati dalla tecnologia.

In vista del lancio sul mercato dei primi prodotti per la versione mobile di WiMax – previsto per il 2007 – le vendite di CPE cresceranno a 1,7 miliardi, per rappresentare il 79% delle vendite.

 

Le vendite più importanti verranno realizzate nell’area EMEA (30%), seguita da Asia Pacifico e Nord America.

 

Lo standard 802.16e per il WiMax mobile è stato ratificato a gennaio di quest’anno e i primi prodotti dovrebbero arrivare sul mercato entro i primi mesi del prossimo anno, per conquistare nel 2012 oltre 21 milioni di utenti, contro 1,7 milioni previsti per il prossimo anno (dati Juniper Research).  

L’arrivo dei primi prodotti WiMax mobile darà un ulteriore impulso all’intero mercato wireless broadband e solo allora la tecnologia si affermerà, “offerta dai maggiori vendor di infrastrutture di rete mobile come complemento al 3G, alle reti mesh e al Wi-Fi”, ha spiegato l’analista di Infonetics Research, Richard Webb.

 

Il mercato globale del Mobile WiMax – incluse base station e attrezzature CPE – dovrebbe raggiungere il valore di 2,53 miliardi di dollari nel 2012.

 

I servizi basati sulla tecnologia saranno trainati dai dati, mentre la voce rappresenterà nel 2012 soltanto il 10% del totale del mercato servizi, tranne negli Stati Uniti, dove questa rappresenterà il 32%.

 

“A partire dalla fine del 2007, dovrebbero essere disponibili i Pc 802.16e. A quel punto, le base station per il WiMax Mobile inizieranno a vendere più dei prodotti 802.16d” per il WiMax fisso, prevede ancora Webb.

 

In Italia, sebbene siano molti gli operatori impegnati nei test della versione fissa del WiMax, soltanto Netscalibur Italia – attraverso lo standard 802.16e utilizzato da NextNet – ha sperimentato appieno l’aspetto della mobilità all’interno dell’area di copertura tra un’antenna e l’altra.

 

Non resta dunque che aspettare che nel nostro Paese si trovi un accordo per liberare al più presto le frequenze necessarie per il lancio commerciale dei servizi e che al momento sono ancora bloccate sotto il controllo del ministero della Difesa.

 

Secondo i dati di Infonetics, intanto, il mercato delle infrastrutture WiMax ha generato nel corso del primo trimestre profitti per 639 milioni di dollari, segnando una crescita sequenziale dell’8%, grazie – in particolare – alle vendite nel settore business che hanno raggiunto quota 282 milioni di dollari.

 

“Le aziende stanno abbandonando le wireless LAN irregolari per preferire piattaforme omogenee fornite da un singolo fornitore”, ha spiegato Webb.

“La mobilità sta diventando un elemento chiaro nelle strategie di networking delle aziende e spingerà il settore verso crescite a due cifre entro la fine del decennio”, quando le vendite di attrezzature WLAN raggiungeranno quota 3,8 miliardi di dollari.

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