Internet spalanca i ‘portali’ dei conventi. Un monastero si dota di webcam e inaugura il parlatorio del terzo millennio

di Raffaella Natale |

Italia


La comunità Matris Domini

Potenza di internet, in grado di varcare le soglie anche dei monasteri di clausura, luoghi completamente chiusi alle relazioni con il mondo esterno, ma da adesso collegati con il mondo intero.

Il convento Matris Domini di Bergamo (suore domenicane contemplative) si è dotato di un sito già visitato da 64.000 persone da tutto il mondo, di un indirizzo email e, per la prima volta in Italia, sta preparando addirittura una webcam, in modo che le suore possano comunicare con l’esterno. Qualcuno lo ha definito un “parlatorio” del terzo millennio, un “occhio” elettronico per ridurre le distanze ed “entrare” virtualmente fra le mura del convento.

 

E sapete chi c’è dietro tutto questo? Non un web master qualunque, ma una “webmonaca”, suor Antonella Sana, che commenta: “Utilizziamo la Rete soprattutto per predicare. Poi c’è chi scrive email, chi chiede consigli e preghiere. Abbiamo già sperimentato la webcam e troviamo che sia molto interessante. Il concetto di clausura non può essere legato alle mura, al non farsi vedere. La grata è un simbolo e la vita di clausura è vita contemplativa“.

 

Sul sito è possibile trovare notizie su attività, link, musei, storia del monastero, la vita comune e anche email sulla religione, il senso della vita. Tra le novità anche una guida per gli esercizi spirituali e uno speciale dedicato a un libro sulla vita di Papa Ratzinger. E le suore non si sono fermate al sito e alla webcam, ma praticano anche l’eCommerce, vendendo online Cd e canti gregoriani.

 

Arrivano tante lettere sulla casella di posta elettronica del convento e Suor Antonella fa sapere che c’è ampia disponibilità: “Finora abbiamo utilizzato Internet per tenere i contatti con l’intera famiglia domenicana, per predicare ma anche per ascoltare persone in difficoltà che ci indirizzano le loro email. Ne riceviamo decine ogni giorno e a tutti cerchiamo di rispondere, di dare una parola di conforto, soprattutto per chi vive profonde crisi esistenziali e chiede il nostro aiuto”.

Aggiungendo “A turno rispondiamo a tutti. Il problema è legato al tempo, dovremmo fare turni e non tutte possono impegnarsi in questa attività”.

 

Per andare oltre la barriera del computer è nata l’idea della webcam: “La corrispondenza è bella e utile – dice suor Antonella -, ma quando si dialoga con una persona, quando in gioco ci sono contenuti profondi, si vorrebbe andare oltre la semplice scrittura. Il vecchio parlatorio, in fondo, forniva questa possibilità. Internet no, a meno che lo stesso interlocutore non scelga di rendersi identificabile. La webcam, invece, consentirebbe di rendere il colloquio più vivo e diretto”.

L’obiettivo, insomma, non è quello di spalancare le porte del monastero, ma “ribadire che la grata, in fondo, è il simbolo di una scelta di totale dedizione a Dio. Ma questo non significa chiusura dal mondo”, chiarisce suor Antonella.

 

 

La religiosa confessa che all’inizio c’era qualche riserva da parte delle suore più anziane, subito però ritirata.

Ora – sottolinea la suora – trovano che Internet sia interessante soprattutto per la predicazione evangelica. La gente chiede aiuto e preghiera per familiari malati o in difficoltà, e anche casi molto gravi. Ora mi sto confrontando via email con un protestante che si è avvicinata a noi: è un dialogo aperto e senza pregiudizi”.

 

E quello di Bergamo non è l’unico monastero disponibile in Rete, che ha fatto della navigazione internet un’attività quotidiana, come vuole il documento del Vaticano Verbi Sponsa, che consente l’uso dei mezzi moderni di comunicazione, quali fax, telefono cellulare, Internet, “per motivo d’informazione o di lavoro con prudente discernimento, a utilità comune“.  

A riguardo, non molto tempo il Cardinale Tonini ha dichiarato: “I monasteri via web? Sono espressione del mondo della comunicazione sempre più in evoluzione e anche le suore di clausura si sono adeguate. In questo modo la gente conosce il loro mondo, che non è fatto solo di sacrificio e penitenza, ma di gioia e serenità. Una serenità che nella clausura trova espressione nel silenzio e nella contemplazione. Trovo inoltre che sia meraviglioso che queste religiose diano conforto alle persone pur mantenendo il voto della clausura, restando cioè dentro le mura del convento”.

“Sul sito internet delle suore di clausura – ha aggiunto Tonini – oggi sta accadendo quello che ieri accadeva nella portineria dei conventi, un luogo molto affollato di anime che andavano a chiedere conforto, preghiere e consigli di vita. Una volta si scherzava sul fatto che per sapere cosa stesse succedendo in città, il luogo per avere tutte le ultime notizie era la portineria delle suore di clausura. Oggi tutto si è trasferito via internet, ed è un modo per rispettare di più la loro clausura”.
“L’apertura del mondo ecclesiastico al web è un fenomeno positivo – ha detto ancora l’arcivescovo di Ravenna – al contrario di nuovi gruppi, come la Congregazione di Madre Teresa, che vogliono distinguersi per una loro spiritualità molto forte e per la loro estrema rottura con la famiglia e con il mondo. Tutto ciò che è estremo può essere sbagliato, come anche l’uso di internet che deve essere espletato con moderazione”.
 

Quanto mi piace questo mondo allargato, dove l’innovazione serve anche a questo e trovano spazio iniziative di questo genere che consentono di portare la parola di Dio, è il caso di dirlo, ai quattro angoli del cyber mondo.

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