Banda larga: AIIP ricorre al TAR contro la decisione Agcom di autorizzare Alice 20 Mega

di Alessandra Talarico |

Per Stefano Quintarelli l'offerta è 'inadeguata e non coerente con le regole che la stessa Agcom si è data'

Italia


Alice 20 Mega

L’AIIP – Associazione Italiana degli Internet Providers – ha presentato ricorso al TAR contro la decisione dell’Agcom di autorizzare la nuova offerta a banda larga di Telecom Italia – Alice 20 Mega – vista l’assenza di  una corrispondente offerta all’ingrosso per gli operatori.

 

“Con un ricorso al TAR cercheremo di rimuovere tutti gli effetti distorsivi dell’autorizzazione concessa a Telecom Italia, discriminando i concorrenti, ad offrire il servizio di accesso ad Internet Alice 20Mbps”, ha dichiarato il presidente di AIIP Stefano Quintarelli, sottolineando come l’autorizzazione con cui l’Autorità ha dato il via libera “al neo-monopolista della larga banda” comporta la trasformazione dei concorrenti in “meri rivenditori di Telecom Italia e tutto questo a causa di un’offerta all’ingrosso inadeguata e non coerente con le regole che la stessa Agcom si è data”.

Al giudice amministrativo, AIIP chiede la piena attuazione della Delibera 34/06/CONS – che la stessa Agcom aveva approvato a fine 2005 in occasione del provvedimento sul mercato della banda larga all’ingrosso (il cosiddetto Mercato 12) – “in un momento di mercato assai delicato che vede, contemporaneamente, sia lo stallo del tavolo tecnico presso Agcom sull’accesso a larga banda, sia l’orientamento espresso dalla stessa autorità di non sottoporre a regolamentazione il nuovo mercato della TV via cavo, a differenza degli altri mercati televisivi” ha spiegato ancora Quintarelli.

 

Quando la delibera venne approvata, l’AIIP espresse il suo apprezzamento, nonostante alcune criticità che tuttora permangono e che sono oggetto di  ricorsi nelle sedi appropriate, poiché l’impianto generale del provvedimento era improntato  a uno spirito a favore della concorrenza e del mercato.

 

La decisione di autorizzare la contestata offerta Alice 20 Mega, però, appare assolutamente in contrasto con le normative in vigore, e in particolare con la delibera 34/06, e l’AIIP la ritiene quindi “lesiva degli interessi degli utenti in quanto non si consente agli altri operatori di formulare offerte personalizzate, con livelli di servizio e di prezzo diversi da quelli fissati e predeterminati da Telecom Italia”.

 

Paradossalmente, sostiene l’Associazione degli Internet provider, “nemmeno quelli che hanno investito in infrastrutture di rete, potrebbero vendere servizi di connettività all’ingrosso agli altri operatori, con evidente nocumento economico e soprattutto a scapito di un mercato aperto alla libera concorrenza e al pluralismo”.

 

In sostanza, autorizzando l’offerta Alice 20 Mega, l’Agcom avalla la trasformazione degli operatori concorrenti all’ex monopolista in semplici rivenditori di un prodotto integralmente realizzato da Telecom Italia,  “degradando quindi di fatto il loro ruolo e la loro autonomia sul mercato”.

 

Come conseguenza immediata di questa decisione, si assisterà quindi a una mancata diversificazione del prodotto che avrà ripercussioni negative sia sulla concorrenza tra  infrastrutture di rete alternative che sulla libertà di scelta del  consumatore che la normativa comunitaria ritiene essere elemento prioritario  dell’orientamento delle attività di regolamentazione.

 

Il controllo del mercato da parte di un solo operatore verticalmente integrato in tutta la filiera che, per di più, controlla i 4/5 dell’utenza finale su banda larga non può non provocare una vistosa distorsione della concorrenza anche alla luce del fatto che, spiega ancora AIIP, “gli investimenti di Telecom Italia, che gli operatori concorrenti sono  titolati a sfruttare come materia prima remunerandoli oltre il loro costo, ai sensi della normativa, anziché essere indirizzati alle aree Digital  Divise vengono così indirizzati a favore di offerte integrate verticalmente,  chiuse agli altri operatori contrariamente al dettato normativo ed al  principio comunitario del “ladder of investment” volto a favorire  l’innovazione nel paese”.

 

Una situazione che non può non destare preoccupazione anche perché in base ai dati contenuti nell’ultimo rapporto dell’ERG, l’Italia figura al terzultimo posto nella classifica dei paesi più concorrenziali nella larga banda in Europa, nonostante gli ingenti investimenti, mentre il paese più concorrenziale risulta essere la Gran Bretagna.

 

“Questo scenario contribuisce a vanificare gli investimenti fatti dagli operatori alternativi. Dal Rapporto ISTAT sugli investimenti fatti dagli operatori di Tlc (ultimi dati relativi al 2003), risulta che gli operatori fino a 200 dipendenti hanno realizzato nel corso dell’anno investimenti pari a 98.000 euro per addetto; dai dati di bilancio pubblicati risulta che nello stesso periodo gli investimenti industriali di Telecom Italia ammontavano a 52.520 euro per addetto”.

 

Per questo AIIP chiede che, coerentemente con i principi ispiratori della delibera 34/06, l’Agcom revochi tempestivamente l’autorizzazione relativa ad Alice 20 Mbps, subordinando una nuova autorizzazione a un completo rispetto delle norme in materia di disponibilità di una offerta wholesale.

 

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Il testo del ricorso al TAR

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