Pubblicità: Mobile Tv e IPTV rivoluziono il mercato. Necessario adattarsi ai nuovi media

di Raffaella Natale |

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Mobile Tv

Le informazioni sportive, le informazioni meteo, le statistiche sono ormai facilmente accessibili dai telefonini, ma i pubblicitari, gli operatori tlc e i professionisti del settore sono alla ricerca di nuovi mezzi per riuscire ad arrivare agli appassionati di sport che vogliono qualcosa in più, rispetto a numeri e lettere.

 

La Mobile Tv è una realtà oggi, ma per avere una diffusione su larga scala dovremo aspettare ancora qualche anno. Entro il 2010, secondo una Ricerca di Juniper Research, il fatturato generato dalla televisione su cellulare dovrebbe arrivare a 7,6 miliardi di dollari nel mondo, contro i 136 milioni di dollari del 2005.

 

Restano ancora dei dubbi sulla possibilità che il video mobile diventi il primo canale di diffusione di contenuti sportivi e ancora sulla capacità di capitalizzare la pubblicità sui cellulari. Alcuni avvenimenti sportivi, come il SuperBowl per esempio, permettono ai canali televisivi di fatturare milioni di dollari per una pubblicità di 30 secondi. Una pubblicità di 10 secondi su uno schermo da 7,5 centimetri non potrebbe certamente giustificare questo prezzo.

 

Un dato è certo, gli inserzionisti e i professionisti del marketing dovranno rivoluzionare il modo di fare pubblicità. Le televisioni dovranno adattarsi a questo cambiamento che porta in un’altra direzione e parte da un dato certo: è l’ePub che sta raccogliendo una grossa fetta degli investimenti di marketing.

 

Alla luce di questa considerazione, ben si comprende perché le agenzie pubblicitarie stanno valutando spot di pochi secondi, studiati per i new media.

“Crediamo che i siti Web rimpiazzeranno definitivamente gli spot di 30 secondi come espressione centrale del marchio. Nel tempo lo spot televisivo diventerà più un mezzo per rinviare la gente al tuo sito Web“, ha detto Brian McAndrews, amministratore delegato della società di marketing su Internet aQuantive.

 

David Verklin, amministratore delegato della società di eCommerce Carat Americas, divisione di Aegis Group, sottolinea che le Tv raccolgano circa due terzi dei budget delle principali aziende e questa cifra nel giro di tre anni potrebbe precipitare a un terzo.

 

La pubblicità online modificherà profondamente il mercato e dovrebbe raddoppiare la sua quota dall’attuale 8%, quando le aziende presteranno più attenzione alla capacità del Web di comunicare messaggi adattati individualmente sui consumatori e di monitorarne la risposta.

 

La Tv potrebbe iniziare ad assomigliare a Internet, forse aggiungendo siti web cliccabili al posto degli spot. L’elemento di interazione potrebbe aumentare l’abilità del medium più vecchio di raggiungere gruppi di clienti più ristretti e selezionati. Potrebbero esserci tante novità per gli inserzionisti che hanno intrapreso la strada delle potenzialità video del Web in gran parte usando gli spot di 30 secondi degli spot fatti per la televisione. La mancata efficacia dello standard pubblicitario in sé induce al cambiamento. Lo spot di 30 secondi non è più considerato efficace come cinque anni fa. E questa è una delle ragioni per cui l’attenzione si sposta altrove.