TDT: Camiglieri (Sky), ‘Il satellite una valida alternativa al digitale terrestre’

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Sky Tv - sede

A pochi giorni dalla venuta in Italia del tycoon Rupert Murdoch, Sky Tv torna a parlare del complicato rapporto tra Tv digitale terrestre (TDT) e satellite, e lo fa per voce di Tullio Camiglieri, direttore Comunicazione della payTv.

Camiglieri sottolinea senza mezzi termini che ¿Il processo di digitalizzazione della televisione è inevitabile e si svilupperà in tutta Europa, ma i cittadini devono sapere che esiste un’alternativa al digitale terrestre e che il Governo ha finanziato il sistema più costoso, più inquinante e che non coprirà mai l’intero territorio nazionale¿.

Il riferimento del dirigente di Sky va anche alla scelta del Governo di finanziare l’acquisto dei decoder per la TDT, a partire da Sardegna e Valle d’Aosta, che presto diventeranno all digital, essendo le prime due regioni dove nel 2006 si spegnerà il segnale analogico per passare alla nuova modalità di trasmissione interamente in digitale terrestre.

Da Cagliari, dove Sky ha il call center più grande d’Italia con più di 1.000 dipendenti, Camiglieri illustra una nuova offerta (al momento valida solo per le stesse regioni pilota scelte per la conversione alla TDT) che prevede l’acquisto di un decoder e due mesi del pacchetto Mondo Sky, Cinema e Sport, senza obbligo di abbonamento, a 99 euro, in pratica lo stesso prezzo di un decoder per il digitale terrestre in vendita in questi giorni in Sardegna e Val d’Aosta con il contributo statale di 90 euro.

Camiglieri ci tiene a evidenziare che ¿C’é un equivoco di fondo e bisognerebbe spiegare agli italiani perché il Governo ha fatto questa scelta, penalizzando l’emittenza locale e non sostenendo chi, come noi, può vantare un’offerta più vasta e qualificata e una qualità di immagine migliore. In gran parte del Paese molta gente non vedrà nulla o sarà costretta a comprarsi due, tre decoder. Non ci sarà mai una copertura totale del territorio: c’é gente oggi che con il digitale terrestre non vede neanche la Rai¿.

E aggiunge che esiste un¿altra questione di fondo che riguarda il problema degli apparati di ricezione. ¿Il Governo dovrebbe invitare i produttori di televisori a togliere dal mercato i modelli analogici per distribuire solo quelli digitali”.

In merito, interviene anche Andrea Zappia, direttore marketing di Sky, che spiega: “Vogliamo smentire il paradigma fissato perché non è corretto dire che con il passaggio al digitale terrestre verranno spenti i televisori e non si vedrà più nulla. L’alternativa c’é e si chiama satellite: da sempre, chi ha la parabola vede tutti i canali del mondo e con una qualità migliore. Per questo Sky, ora in Sardegna e Val d’Aosta ma nei prossimi mesi in tutta Italia, lancerà una nuova offerta, a proprie spese, in modo che agli italiani possano vedere la qualità del nostro prodotto. Se poi, dopo due mesi, non vorranno abbonarsi, terranno per sempre il decoder digitale con Rai e Mediaset e oltre 200 canali italiani e internazionali”.

Proprio la scorsa settimana, il presidente della News Corp (la holding che controlla Sky Tv) è venuto in Italia per la presentazione del nuovo decoder My Sky, che è anche videoregistratore interattivo.

Nell’occasione il magnate dei media ha voluto affrontare il difficile rapporto tra TDT e satellite. Oggi sono 3 milioni i set top-box per la TDT utilizzati, Sky ne ha circa 500 mila in più. Murdoch ha, però, previsto che gli utenti della televisione digitale possano superare gli abbonati di Sky nei prossimi due o tre anni, visto che l’offerta per il digitale è quasi gratis. ¿E’ un bene poter offrire al pubblico una scelta più ampia. Ma la crescita del digitale terrestre non sarebbe quella che è se si dovesse pagare¿.

Il presidente ha sottolineato che ¿in qualsiasi parte del mondo i governi hanno adottato politiche per favorire la sua diffusione¿. Da qui l’auspicio che anche nel nostro Paese “chiunque operi nel digitale, quindi anche nella Tv via satellite, possa essere trattato allo stesso modo”.

Il presidente di News Corp ha poi precisato di non temere il digitale, che anzi considera positivo perché è comunque “un primo passo per abituare lo spettatore alla scelta multicanale. C’é spazio per più di un player e io penso che chi ha i migliori programmi e la migliore tecnologia finirà per vincere ed è evidente che il satellite, per l’ampia gamma di possibilità e le opportunità interattive che offre è destinato a vincere“.

Raffaella Natale