Sempre più forte il mercato televisivo europeo. Protagonista, la payTv

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Nell¿Unione europea la Tv va forte. Secondo i dati forniti dall¿European Audiovisual Observatory di Strasburgo (Economy of the radio and television industry in Europe), le entrate delle aziende televisive che operano nella Ue sono aumentate di 10 miliardi di euro tra il 1999 e il 2003, per raggiungere i 64,5 miliardi nel 2003, con un ritmo di crescita annuo del 4,4% in media.

Analizzando, la situazione economica di 550 aziende televisive presenti nei 25 Paesi europei, per gli anni 1999-2003, l¿Osservatorio evidenzia che dopo le importanti perdite del 2001-2002, ¿la situazione delle aziende televisive dell¿Unione europea &#232 generalmente migliorata nel 2003 e nel 2004¿.

La crescita pi&#249 debole &#232 stata registrata nel 2002 (0,4%), ma nel 2003 c¿&#232 stata la rimonta al 3,2%. La perdita netta resta significativa, ma a 2,4 miliardi di euro, contro i 4,7 del 2001 e 3,1 miliardi del 2002.

Tra i grandi Paesi, l¿Italia ha messo a segno un tasso di crescita superiore alla media europea (9% circa). Segue la Francia (5,7%), anche se bisogna sottolineare che in questo Paese lo sviluppo, stimolato dalle piattaforme e dai canali tematici, sta subendo un certo rallentamento.

La Germania ha evidenziato una perdita dell¿1,6% nel 2003, essenzialmente dovuta alla recessione del mercato pubblicitario. L¿apparente rallentamento del mercato britannico e polacco si spiega con la conversione all¿euro. Le entrate delle aziende britanniche sono passate da 10,8 miliardi di pound nel 2001 a 12,2 miliardi nel 2003. Il mercato polacco risulta piuttosto stabile negli anni 2001-2003 a 4,1 miliardi di PLN.

La Gran Bretagna &#232 il Paese che evidenzia le maggiori entrate per le aziende televisive con 17,3 miliardi di euro per il 2003, contro i 13,6 miliardi della Germania, 10,5 miliardi della Francia e 7,6 miliardi dell”Italia.

Considerata nel suo insieme, la situazione finanziaria della aziende televisive della Ue &#232 nettamente migliorata nel 2003 e le prime cifre disponibili per il 2004 confermano questa tendenza. A riguardo l¿Osservatorio avanza tre spiegazioni: dopo la recessione dell¿economia europea nel 2001, che ha colpito in modo particolare gli investimenti pubblicitari, la crescita dell¿economia si &#232 ripresa e sono aumentate anche le entrate pubblicitarie (eccetto per la Germania).

Tra l¿altro, le aziende che gestiscono piattaforme digitali (dopo il clamoroso fallimento di ITV Digital in Gran Bretagna e di Quiero in Spagna e le fusioni dei bouquet satellitari in Germania, Italia, Polonia e Spagna) stanno raggiungendo anche loro la soglia della redditivit&#224 i costi operativi risultano ridotti e questo si traduce in un sensibile miglioramento del margine operativo, che passa da -3,8% nel 2001 a 0,5% nel 2003. L¿Osservatorio suppone che le fusioni delle piattaforme digitali in diversi Paesi abbiano placato i costi d¿acquisto dei programmi. I ricercatori hanno anche analizzato in maniera dettagliata la situazione dell¿impiego presso queste societ&#224 televisive: il volume totale &#232 aumentato di 189,8 migliaia nel 1999, per arrivare a 196,6 nel 2003 (+3,6% nel periodo considerato), gli effettivi hanno raggiunto il picco dei 198,4 migliaia nel 2001. (Le stime hanno considerato anche gli impiegati permanenti delle emittenti locali e regionali, che non sono state considerate per le altre analisi)

Infine, per spiegare il miglioramento della situazione finanziaria delle Tv europee c¿&#232 da considerare anche la riduzione dei deficit delle operazioni finanziarie che &#232 passato da 1,4 miliardi di euro nel 1999 a 120 milioni di euro nel 2003.

Le piattaforme digitali, con un tasso di crescita annuo del 18,8%, sono quelle che hanno maggiormente contribuito alla crescita del mercato televisivo europeo. Questo sviluppo, molto forte all¿inizio del periodo considerato (30,5%), ha subito un lieve rallentamento nel 2002 (7,5%), per poi riprendere quota nel 2003 (25%), ma dovrebbe subire una contrazione nel 2004 (tra il 3 e il 4%), una volta assorbito il lancio di Sky Italia.

Basandosi sui dati disponibili relativi al 2004 per 4 societ&#224, questa famiglia di operatori dovrebbe beneficiare di una crescita del 6% contro il ¿4,5% del 2003. Tuttavia questo trend potrebbe subire una battuta d¿arresto con l¿arrivo di una massiccia offerta multichannel gratuita sulla Tv digitale terrestre.

Raffaella Natale


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