ICT: l¿Italia marcia spedita verso la convergenza, resta il rischio del digital divide. Rapporto Anfov

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Sicurezza informatica

Italia sempre pi&#249 informatizzata. Crescono le connessioni a banda larga, anche se i personal computer restano ancora pochi. Questo il quadro che emerge dal Rapporto Anfov 2005, presentato a Milano dall”Associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione.

Secondo il Rapporto l”Italia occupa il 17esimo posto di una ipotetica classifica mondiale in quanto a diffusione della banda larga. Tra gli ostacoli lo scarso numero di pc presenti sia nelle piccole imprese, sia nelle case italiane.

Ci&#242 che si &#232 chiesta l¿Anfov &#232: siamo pronti e convinti tutti che il nostro Paese sia in grado di sfruttare tutte le tecnologie (Wired, Wireless, Umts, WiMax, VoIP, DTT, Switched Ethernet e altre) e le risorse (giuridiche, economiche, organizzative e strategiche) per far s&#236 che l¿ICT abbia, gi&#224 nell¿articolarsi ed avvicendarsi delle varie ¿sperimentazioni¿ in atto (in particolare per il WiMax e per la DTT, settori che hanno gi&#224 in comune, pur sotto logiche differenti, un problema di frequenze), un ruolo immediato e importante nel recupero di competitivit&#224 del nostro Paese?

¿Sono stati compiuti molti passi avanti nelle telecomunicazioni e nei servizi online, ma permangono in Italia forti rischi di digital divide“, ha dichiarato il presidente dell”Anfov, Achille De Tommaso.

“Per contrastarli &#232 necessario sostenere e completare il collegamento alla larga banda in tutti i contesti territoriali, procedere in fretta le nuove sperimentazioni VoIP e WiMax, ma soprattutto serve un grande progetto di rilancio della cultura di utilizzo delle tecnologie digitali, che investa famiglie e imprese“.

“In particolare ¿ ha detto ancora il presidente dell”Anfov – per quanto riguarda il digital divide, quello che auspichiamo &#232 un intervento coordinato che investa l”intero Paese, dal Nord al Sud”.

Oltre al digital divide infrastrutturale (poich&#233, secondo i piani degli operatori, anche a regime, il 10-15% della popolazione non sar&#224 mai raggiunta dalle nuove tecnologie), si somma un altro gap comportamentale-culturale per la diversa predisposizione delle aziende e dei cittadini a utilizzare infrastrutture evolute.

Il Rapporto Anfov evidenzia che su 1.178 PMI, nei cinque maggiori Paesi europei, ben il 42% di quelle italiane analizzate risultano dotate di un numero inferiore a 20 pc installati, posizionandosi cos&#236 all”ultimo posto, con un distacco significativo anche rispetto al Paese che la precede (Spagna).

Anche il dato relativo alle famiglie mostra una situazione in chiaroscuro, con la diffusione delle tecnologie legata fortemente alla scolarit&#224 del capofamiglia e alla presenza di figli, oltre che alla provenienza geografica.

L¿analisi stima che a fine 2004 le famiglie italiane con pc erano quasi 9,8 milioni (45% del totale), di cui circa 8,1 milioni (84% delle famiglie con pc) collegati a Internet. A fine 2004 le famiglie con collegamenti Adsl erano circa 3,3 milioni e rappresentato circa il 40% del totale delle famiglie connesse alla rete.

Per l¿iniziativa privata, la convergenza rappresenta una sfida non solo per i nuovi modelli di business e le incertezze strategiche che la caratterizzano, ma purtroppo anche per alcune rigidit&#224 istituzionali e arretratezze regolatorie lasciate insolute negli ultimi anni, che costituiscono un freno invisibile ed incombente che pu&#242 determinare un raffreddamento del generale entusiasmo, e l¿abbandono del campo di battaglia.

Il consenso ormai generalizzato verso l¿impiego pervasivo della banda larga per lo sviluppo di tutto il territorio nazionale, sia per ci&#242 che riguarda le infrastrutture che i servizi, ha fatto comprendere che ¿digital divide¿ e ¿arretratezza tecnologica¿ possono essere eliminati con il supporto fondamentale delle tecnologie e dei servizi emergenti, ma anche con l¿ausilio di regole chiare e snelle, pertinenti e di tempestiva efficacia in rapporto alle aspettative di investimento degli imprenditori privati, che devono poter operare in assoluta condizione di parit&#224 (vedasi ad es, per le future licenze nella DTT, l¿attuale limitante riserva a favore dei soli operatori di rete ¿gi&#224 presenti sul mercato¿).

Secondo l¿Anfov, nella realizzazione delle infrastrutture, in assenza o a complemento delle iniziative del settore privato, i soggetti pubblici debbono svolgere sino in fondo il ruolo di finanziatori temporanei, per supportarne, in modo neutrale, i processi di diffusione e di implementazione di tutte le tecnologie della convergenza per guidare, come suggerisce il Progetto Aspera di Anfov, il passaggio ai servizi evoluti, assicurando il trasferimento dei vantaggi a chi prioritariamente pu&#242 contribuire al recupero della crescita di ricchezza del Paese.

¿Ci&#242 significa – sottolinea l¿Anfov – uscire dall¿impasse burocratica ed un po¿ astratta e temporeggiante dei processi normativi in atto per puntare con pi&#249 incisivit&#224, snellezza e pragmaticit&#224 alla modernizzazione del Paese, all¿implementazione equilibrata della DTT, allo sviluppo pervasivo di reti e servizi, ed innescare in tal modo quella spinta determinante all¿azione di ripresa dell¿imprenditoria delle telecomunicazioni, che, com¿&#232 noto, &#232 stata in ogni tempo e per ogni governo prioritaria e strategica per il Paese¿.

La giornata di Milano si &#232 divisa in tre parti: nella prima &#232 stato presentato il Rapporto Anfov: ¿La sfida del 2005: wired e wireless, traguardo unico. Avanza la televisione digitale terrestre. Quadro regolatorio: dopo le norme, le regole concrete. Lavori in corso per l¿attuazione del nuovo quadro comunitario e nazionale. In Appendice: Aspera, larga banda pervasiva e stop al digital divide¿.

Presenti Arturo Artom, Netsystem; Roberto Azzano, Anfov; Andrea Camanzi, Telecom Italia; Francesco Chirichigno, Infratel; Eros Guareschi, Agactel; Mario Mella, Fastweb; Franco Morganti, Wind; Elisabetta Oliveri, Sirti; Elserino Piol, Pino Partecipazioni; Daniela Rao, Databank; Corrado Sciolla, Albacom; Paolo Vigevano, Innovazione Italia.

Nella seconda parte si &#232 discusso di regole e nuovi oneri per il settore privato (operatori e ISP) per la sicurezza delle reti. Chairman della sezione, Corrado Calabr&#242, Presidente Agcom.

Hanno partecipato Marco Braccioli, Anfov; Danilo Bruschi, Comitato Internet e Minori; Lucio Di Cesare, Giurista; Raffaele Mosca, Wind; Paolo Nuti, MC-Link

Nella terza parte del convegno si &#232 parlato di ¿TV digitale terrestre: razionalizzazione delle frequenze e spazi per nuovi operatori. A quando?¿

Chairman: Stefano Ciccotti, Coordinatore Osservatorio DTT Anfov. Sull¿argomento si sono confrontati: Tullio Camiglieri, Sky Italia; Lucio Di Cesare, Giurista; Elserino Piol, Pino Partecipazioni; Augusto Preta, Italmedia Consulting; Carlo Rognoni, Rai; Guido Salerno, Ministero delle Comunicazioni.

Raffaella Natale

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