Quando il gioco si fa duro¿Il 3G e la caccia agli utenti: la vera competizione inizierà nel 2005

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Europa



Nel corso dell¿ultimo trimestre &#232 scattata in Europa la battaglia per la supremazia nella terza generazione. Ma la vera e propria guerra non partir&#224 che l¿anno prossimo, quando un numero maggiore di utenti avr&#224 accesso alla tecnologia.

Finora, infatti, gli operatori che hanno lanciato i servizi di nuova generazione hanno dovuto competere con le reti GSM, ma da qui a poco i network 3G rivaleggeranno uno contro l¿altro e allora si potr&#224 parlare davvero di concorrenza ad armi pari.

La guerra tra gli operatori potrebbe durare diversi anni e si focalizzer&#224 sui consumatori privati, piuttosto che sul business.

Gli uomini d¿affari sono i pi&#249 accreditati clienti della terza generazione, ma loro da soli non potranno mai generare profitti tali da giustificare gli investimenti che gli operatori hanno sostenuto per l¿acquisto delle costosissime licenze e per l¿implementazione delle reti.

Perci&#242, gli operatori devono fare di tutto per conquistare il segmento consumer. Il mercato delle telecomunicazioni mobili dell¿Europa occidentale, per&#242, &#232 gia saturo: le telco, quindi, dovranno mettere in campo tutta la loro astuzia per convincere gli utenti a passare sulle loro reti 3G piuttosto che su quelle della concorrenza o per persuaderli ad acquistare un secondo telefonino.

Dal lato consumatori, ci&#242 vuol dire avere a disposizione diversi pacchetti promozionali molto convenienti. Dal lato operatori si potrebbe tradurre invece in un¿ondata massiccia di migrazioni verso la societ&#224 che fa le offerte migliori o, pi&#249, precisamente verso quegli operatori che hanno le finanze abbastanza solide da potersi permettere di sostenere le offerte promozionali il pi&#249 a lungo possibile.

Data la feroce competizione nei mesi a venire, dunque, si preannuncia una forte tendenza al consolidamento del mercato, per cui lo scenario pi&#249 probabile sar&#224 quello di Paesi in cui continueranno a operare al massimo tre operatori, due pan-europei e uno locale.

Secondo la societ&#224 di ricerca Gartner &#232 questo il futuro del mercato europeo delle telecomunicazioni mobili: ¿Assisteremo a qualche fusione. Tre operatori hanno senso. Perch&#233 costruire una quarta rete nello stesso Paese?¿, spiega la societ&#224.

Sempre secondo Gartner, saranno i servizi, non la tecnologia in s&#233 a fare la differenza. Gli analisti spiegano che gli operatori che possiedono sia una rete Gsm che una rete 3G ¿ come Vodafone e Telecom Italia – promuoveranno le offerte di terza generazione come una opportunit&#224 per gli utenti usufruire di nuovi servizi, piuttosto che di una nuova tecnologia.

A partire dall¿inizio dell¿anno prossimo poi, arriveranno sul mercato molti nuovi telefonini dal momento che i problemi relativi all¿hardware sembra siano stati superati con successo.

¿Il 3G sta guidando l¿innovazione nei cellulari, che integreranno presto un hard disk e saranno sempre pi&#249 simili all¿iPod, con una capacit&#224 video tale da competere anche con le videocamere¿, dice l¿analista di Gartner Nick Jones.

Il tutto sar&#224 convincere gli utenti a utilizzare in maniera massiccia le funzionalit&#224 dati: escludendo i messaggi di testo e il download di suonerie, infatti, la maggior parte degli operatori traggono dai servizi dati solo una minima parte dei loro profitti.

I servizi che sfruttano la banda larga disponibile sulle reti 3G devono quindi ancora prendere piede nelle abitudini degli utenti e Jones crede sia molto improbabile che bastino i soli servizi video per convincerli a buttare il vecchio telefonino per passare al 3G.

Altri servizi, quali il video messaging, lo streaming media, i contenuti per adulti e il download di musica e video sono stati tutti eletti a possibile killer application del settore, ma nessuno di questi avr&#224 il giusto successo se gli operatori continueranno a concentrarsi su specifici segmenti del mercato, trascurandone altri.

Finora, spiega Jones, le societ&#224 si sono concentrate a promuovere talune offerte ¿ come il video gaming o la musica ¿ per attrarre il pubblico pi&#249 giovane, trascurando i consumatori pi&#249 grandi, che per&#242 sono anche quelli che hanno pi&#249 possibilit&#224 di spendere.

Manca agli operatori 3G, dunque, il coraggio di osare di pi&#249, di uscire dal loro solito ambito anche a livello strategico.

&#200 essenziale infatti, cambiare anche i modelli di business e sviluppare nuove forme di collaborazione con i content provider e gli sviluppatori di contenuti. Appaltare lo sviluppo di contenuti e applicazioni a terze parti &#232, secondo Gartner, la strada giusta verso l¿innovazione e il risparmio sui costi.

Ma gli operatori sono rimasti finora ancorati alle loro tradizioni e sono rimasti, ad esempio, separati dalla realt&#224 Internet, su cui tuttavia fanno leva molte delle nuove offerte della terza generazione.

Devono essere costruiti dei ponti, ¿gli operatori devono creare un nuovo ecosistema. Andare al di la dell¿esempio proposto dal portale della Vodafone e accostarsi all¿approccio della giapponese DoCoMo, che &#232 il migliore¿, conclude Jones.

Fino a quando tutto ci&#242 non verr&#224 realizzato, i servizi vocali saranno ancora quelli pi&#249 gettonati. Ma anche in questo caso, le capacit&#224 del 3G permetteranno agli operatori di rivedere le loro strategie di vendita, offrendo ad esempio, pacchetti vocali illimitati a tariffe flat.

O ancora, per competere con gli operatori di rete fissa, i carrier potranno migliorare le emergenti tecnologie broadband wireless come l¿ High-Speed Downlink Packet Access (HSDPA).

Il responso, dunque, non arriver&#224 prima del prossimo anno e noi non possiamo che consigliare: osate, operatori, osate!

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Alessandra Talarico