Privatizzazione Rai: il ministro Gasparri annuncia ¿nel 2005 sarà immessa sul mercato una quota del 5-10%¿

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Imminente ormai l¿avvio della privatizzazione della Rai. Il prossimo anno infatti partir&#224 il progetto con l”immissione sul mercato di una quota che potrebbe oscillare tra 5 e il 10%.

Lo ha reso noto il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, a margine della festa nazionale dell”Udeur, a Telese Terme.

Il ministro ha aggiunto che ¿Fatta la fusione, tra quattro o sei mesi… si potr&#224 cominciare con andare sul mercato con delle quote¿.

“Vediamo se sar&#224 il 5% o 10%… adesso la Rai &#232 al 100% pubblica, in futuro potr&#224 essere anche all”80%-90% pubblica“, ha detto ancora Gasparri.

Nell¿occasione, il ministro ha lanciato un chiaro invito agli editori ad “investire nel digitale” e in particolare nei canali che la Rai aprir&#224 agli imprenditori privati.

La legge, in ogni caso, vieta ai privati di possedere pi&#249 dell”1% delle azioni Rai e impedisce ai patti di sindacato di raccogliere pi&#249 del 2% delle azioni.

Il progetto di fusione per incorporazione della Rai-Radiotelevisione Italiana nella societ&#224 Rai Holding, dalla quale nascer&#224 la RAI-Radiotelevisione Italiana Spa, si concluder&#224 entro il prossimo 15 ottobre.

Successivamente, toccher&#224 al Cda Rai prendere atto delle modifiche dello statuto, definite tra i legali delle varie societ&#224 e dal Ministero delle Comunicazioni.

I vertici dell¿azienda hanno varato la fusione il 5 luglio scorso, per approvare il testo unificato della bozza di statuto. Le assemblee delle due societ&#224 sono convocate per l”8 settembre (il 9 in seconda) per deliberare sull”operazione.

Una volta ricevuto il via libera, lo statuto della nuova azienda verr&#224 inviato per l¿approvazione al ministero delle Comunicazioni, che potr&#224 intervenire solo dopo il parere della Commissione di vigilanza.

Se il parere sar&#224 favorevole, ricevuta l¿approvazione ministeriale, Rai Holding e Rai Spa provvederanno al deposito presso la Cancelleria del Tribunale civile e all¿iscrizione nel registro delle imprese delle delibere delle rispettive assemblee, dando trenta giorni ai creditori per eventuali opposizioni. Trascorso il termine, la fusione sar&#224 formalizzata in modo definitivo.

Entro quattro mesi verr&#224 poi avviata la prima offerta pubblica di vendita delle azioni Rai. Sar&#224 il CIPE a stabilire la quota di capitale da immettere sul mercato, cos&#236 come il prezzo, ma comunque nessun azionista potr&#224 possedere pi&#249 dell”1% del capitale.

Il piano di privatizzazione Rai &#232 previsto dall”art. 21 della Legge Gasparri, che prevede che venga avviato entro 60 giorni dalla entrata in vigore delle nuove disposizioni normative, che riformano l¿intero sistema radiotelevisivo italiano.

Il Consiglio di amministrazione della societ&#224 incorporata assumer&#224 le funzioni di Cda della societ&#224 risultante dalla fusione. La Legge Gasparri prevede anche dei nuovi criteri di nomina dei membri del Consiglio.

Secondo gli articoli 20 e 21 della legge Gasparri, la Rai avr&#224 un Cda di 9 membri che resteranno in carica tre anni e rieleggibili una sola volta.

Fino alla prima fase della privatizzazione (alienazione del 10% del capitale), sar&#224 la Commissione di Vigilanza a nominare sette membri del Cda (con voto limitato ad uno, cio&#232 4 alla maggioranza e 3 all”opposizione), mentre gli altri due, tra cui il presidente, saranno invece scelti dal Ministero dell”Economia. La nomina del presidente diventa efficace con il s&#236, a due terzi, della Vigilanza.

Le nuove disposizioni normative prevedono tra l¿altro la nomina del nuovo Cda a circa 9 mesi dall”entrata in vigore della normativa. Per cui, gli attuali vertici dovrebbero rimanere in carica fino a febbraio 2005.

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Raffaella Natale

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