Vodafone difende il filtro anti-porno dall¿attacco dei concorrenti

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L¿operatore mobile britannico Vodafone UK, ha lanciato la scorsa settimana un nuovo sistema che impedisce agli utenti di et&#224 inferiore ai 18 anni di accedere a contenuti ¿inadatti¿ alla loro et&#224.

Il debutto &#232 avvenuto con cinque mesi di anticipo rispetto alla scadenza auto-imposta dall¿industria, ma la risposta ¿ a parte l¿applauso delle associazioni a difesa dei minori ¿ &#232 stata molto critica.

Gli altri operatori britannici hanno infatti sostenuto che l¿operazione &#232 servita solo a farsi pubblicit&#224 e che non c¿&#232 nessun vantaggio competitivo ad aver lanciato il servizio di filtraggio prima degli altri, dal momento che tutti stanno lavorando allo stesso sistema.

La tecnologia messa a punto dal gruppo, prevede che gli utenti debbano provare di essere maggiori di 18 anni e di possedere una carta di credito: in un primo tempo l¿accesso ai servizi &#232 bloccato tramite un filtro che intercetta le parole pi&#249 utilizzate per la ricerca di siti contenenti materiali per adulti (non solo porno, ma anche scommesse e ai forum di discussione poco adatti a minorenni).

Per sbloccare l¿acceso, quindi, il cliente deve fornire alla societ&#224 i dettagli della propria carta di credito, passaggio che potr&#224 essere completato direttamente dal telefonino o anche da Internet o in un punto vendita Vodafone.

Secondo i detrattori, per&#242, alcune falle nel software permetterebbero di accedere comunque a siti classificati come adatti ai soli maggiorenni, a prescindere dal loro contenuto, bloccando invece l¿accesso ad altri siti perfettamente in regola ma non riconosciuti dal sistema.

Un¿altra anomalia del software, poi, farebbe si che agli utenti che cerchino di accedere a pagine non disponibili per altri motivi che non siano la liceit&#224 del loro contenuto, appaia una notifica di restrizione di accesso invece che la dicitura ”404 not found”, causando un bel po¿ di confusione.

Secondo alcuni utenti ¿ le cui dichiarazioni sono state raccolte dalla webzine The Register ¿ il sistema di filtraggio impedirebbe di accedere alle reti aziendali attraverso il servizio Blackberry.

Vodafone, inoltre, non avrebbe ancora fornito i dettagli della societ&#224 produttrice del sistema di classificazione, che utilizza una combinazione tra un database di siti classificati e un servizio di rating dinamico.

Gi&#224 al momento del lancio, Vodafone aveva in realt&#224 dichiarato che la soluzione non poteva dirsi definitiva: l¿operatore parte infatti dal principio che solo gli adulti possano essere titolari di carte di credito, ma ammette anche che il sistema non &#232 perfetto, poich&#233 i minori possono sempre usare i dati di mamma e pap&#224.

In difesa della societ&#224, Al Russell, che si occupa dei contenuti Vodafone, ha dichiarato che la mossa dell¿azienda non ha sapore propagandistico, bens&#236 mira a garantire la salvaguardia dei bambini e a far s&#236 che i genitori si sentano soddisfatti della sicurezza dei contenuti accessibili dalle reti Vodafone.

¿Non &#232 un¿area in cui si possano accettare compromessi. La scelta era tra: vogliamo aspettare la fine dell¿anno per proteggere i minori, oppure implementiamo un sistema trasparente e pragmatico subito?¿

La decisione dell¿industria della telefonia mobile di introdurre un Codice di auto-regolamentazione &#232 stata in realt&#224 dettata innanzitutto dal timore che le cose si sarebbero inevitabilmente complicate se a disciplinare il settore fosse intervenuto il governo.

E cos&#236, all¿inizio di quest¿anno, anche sotto la pressione delle associazioni a tutela dei minori, gli operatori mobili britannici – Orange, mmO2, T-Mobile, Virgin Mobile, Vodafone e 3– hanno deciso di darsi un codice di auto-regolamentazione per proteggere i bambini e dare agli adulti la possibilit&#224 di capire meglio i telefonini di nuova generazione e gestire i contenuti fruibili dai minori.

I punti principali del Mobile Content Code, riguardano la classificazione del materiale inadatto ai pi&#249 piccoli con la dicitura 18+. Questi contenuti non sono resi disponibili fino a che i gestori non hanno modo di verificare esattamente l¿et&#224 dell¿utente.

La struttura della classificazione &#232 in linea con gli standard utilizzati dagli altri media ed &#232 creata da un ente indipendente dagli operatori.

In base al Codice, inoltre, le chat room per gli under 18 sono monitorate costantemente e i genitori hanno la possibilit&#224 di porre dei filtri per impedire l¿accesso ad alcuni contenuti Internet.

Il Codice copre i contenuti visivi, i giochi, le scommesse e le chat on line, mentre gli sms e i servizi premium sono regolati dal Code of Practice dell¿Independent Committee for the Supervision of Telephone Information Services (ICSTIS).

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

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