Spammer sempre più astuti invadono la Rete. In aumento il made in China

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La stragrande maggioranza dei siti web che producono lo spam che invade le nostre caselle di posta elettronica, &#232 ospitata da soli 5 Paesi.

Alla testa dell¿infame classifica, la Cina, che ospita il 73,58% dei siti spammer, seguita dalla Corea del Sud (10,91%), Stati Uniti (9,47%), Federazione Russa (3,5%) e Brasile (2,23%).

E, se la Cina ospita la maggior parte dei siti spammer, gli Stati Uniti continuano a essere il punto di origine principale dello spamming: quasi il 56% della posta spazzatura, infatti, &#232 inviata da server statunitensi, il 10,23% sud coreani, il 6,60% cinesi, il 3,35% brasiliani, il 3,08% canadesi.

Questo, secondo la societ&#224 Commtouch, l¿Asse dello Spam che continua ad agire indisturbato nonostante i diversi interventi messi in atto sia dai legislatori che dall¿industria.

Ed &#232 proprio lo scenario legislativo a uscire peggio dal desolante quadro tratteggiato dalla societ&#224, se &#232 vero che negli Stati Uniti, ad esempio, solo un messaggio su 10 &#232 conforme al CAN-SPAM Act, varato dall¿amministrazione Bush nel dicembre 2003 ed entrato in vigore a gennaio di quest¿anno.

La maggior parte dei messaggi spam trasmessi via Internet contengono uno o pi&#249 link (url), utilizzati dagli spammer per fornire maggiori informazioni riguardo i prodotti o i servizi che cercano di pubblicizzare o anche per permettere agli utenti di effettuare l¿acquisto on line.

La legge prevede che i messaggi abbiano un indirizzo di risposta valido e un link che permetta all¿utente di essere cancellato dalla lista di invio; nell¿oggetto inoltre, devono essere inclusi chiari riferimenti al fatto che si tratta di messaggi non sollecitati.

Secondo Commtouch, per&#242, le astuzie degli spammer sono sempre pi&#249 sofisticate: oltre un quinto dei messaggi spam lancia una vera e propria sfida alle tecnologie anti spam, come dimostra il fatto che il 4,3% dei messaggi intercettati nei primi sei mesi di quest¿anno non hanno oggetto, mentre nel 21,6% dei casi nell¿oggetto e/o nel corpo del testo sono inclusi caratteri a casaccio.

Quest¿ultimo accorgimento, in particolare, serve proprio per aggirare filtri.

Otto eMail non sollecitate su cento, inoltre, includono una ¿personalizzazione¿, che vuol dire in pratica che il nome del destinatario &#232 incluso nell¿oggetto o nel corpo del testo – o in entrambi.

E, infine, le curiosit&#224. Il Viagra, si conferma il Re dello spam: la celebre pillolina blu compare nel 14,1% dei messaggi pubblicitari, nove volte su 10 in messaggi dedicati, cinque su dieci insieme ad altri prodotti medicinali che, in generale, si aggiudicano il primato dei generi pi&#249 reclamizzati, con una percentuale del 29,5% del totale della posta spazzatura.

Seguono poi le offerte di prestiti a tassi agevolati (9,68%) e i prodotti per l¿allungamento del pene (7,05%), mentre il porno ¿ in netto calo rispetto alle precedenti rilevazioni – si piazza all¿ottavo posto, con un¿incidenza del 3,1%.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

Per ulteriori approfondimenti, consulta:

Archivio delle news sullo spam

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