Editis: Lagardère avvia negoziati esclusivi con Wendel, nonostante la posizione del governo francese e della Ue

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Europa



Il primo polo editoriale francese, Lagardere, ha dichiarato, in una nota per la stampa di aver concesso una settimana di trattative esclusive con la holding di partecipazioni Wendel Investissement per la cessione del 60% di Editis (ex Vivendi Universal Publishing), come richiesto dall¿Antitrust Ue per dare l¿OK all¿operazione d¿acquisto.

Il periodo concesso alla holding della famiglia del presidente del Medef, la confindustria francese, Ernest-Antoine Seilli&#232re, scadr&#224 marted&#236 a mezzanotte, ha precisato Lagard&#232re nel proprio comunicato.

Se non vi riuscir&#224, la societ&#224 guidata da Arnaud Lagard&#232re riaprir&#224 i negoziati con gli altri 4 candidati rimasti in lizza sulla dozzina che avevano depositato un”offerta presso la banca advisor, la Bnp Paribas.

Gallimard, Media Partecipations, Eurazeo (holding del Gruppo Lazard) e PAI (Paribas Affaires Industrielles), fanno parte della rosa di pretendenti rimasti in corsa.

Dalla corsa al riscatto si &#232 ritirata recentemente l¿italiana Rcs MediaGroup, che aveva fin da subito mostrato il proprio interesse per gli asset di Lagard&#232re, nel proprio obiettivo di rafforzarsi sul mercato francese dell¿editoria.

Ma l¿Amministratore delegato della societ&#224, Maurizio Romiti, ha dichiarato alcune settimane fa che il Gruppo non presenter&#224 alcuna offerta, tenuto conto ¿¿delle complicazioni che presenta questa azienda e per come sar&#224 messa sul mercato¿.

Romiti ha per&#242 confermato un notevole interesse a espandersi sul mercato francese, dove sono stati avviati altri contatti. Ma per quanto riguarda Editis, si tratta di ¿¿una estrazione di parte di attivit&#224 da alcune societ&#224 – ha spiegato – e quindi della costituzione di nuove societ&#224 di cui &#232 difficile capire la capacit&#224 di stare sul mercato¿.

Romiti ha spiegato che i dati disponibili sono a tutt”oggi molto carenti e mancano i dati patrimoniali: ¿Non riteniamo che la nostra valutazione possa avvicinarsi alle attese del venditore¿.

Nel suo comunicato Lagard&#232re precisa che l”offerta di Wendel Investissement &#232 apparsa quella maggiormente in grado di soddisfare le varie richieste, che riguardano il prezzo, i tempi dell”operazione e la qualit&#224 del progetto industriale oltre alla solidit&#224 finanziaria del compratore.

La cessione di parte degli asset di Editis dovrebbe far entrare nelle case di Lagard&#232re circa 600 milioni di euro. la societ&#224 ha dovuto cedere gran parte dell”ex polo libri di VU per motivi di concorrenza, essendo gi&#224 a capo del primo Gruppo editoriale del Paese.

La societ&#224 potr&#224 ¿verificare in questo periodo che siano soddisfatte tutte le condizioni di un progetto che dovr&#224 in seguito sottoposta al vaglio del comitato di impresa come anche alle Autorit&#224 alla concorrenza competenti¿, ha spiegato Lagard&#232re.

Nessun commento &#232 stato per il momento disponibile da parte di Wendel.

Il governo francese non vuole apparire parte attiva in questa transazione, ma conferma di essere sulla stessa linea della Commissione europea, in merito alla regolamentazione di questa operazione.

Tendente quindi a privilegiare una soluzione industriale per Editis. Bruxelles nel mese di gennaio aveva infatti insistito sul fatto che l¿acquirente avrebbe dovuto avere i mezzi per creare il numero due sul mercato francese dell¿editoria, capace di poter competere in modo durevole con Hachette Livre.

Una dichiarazione sibillina che avrebbe potuto eliminare d¿ufficio le decine di fondi di investimenti che sono in lizza per l¿acquisto di Editis, inclusa naturalemente la Wendel Investissement.

¿Tutto dipender&#224 dalla capacit&#224 dei fondi di offrire delle garanzie sufficienti¿, indicano fonti vicine ad Arnaud Lagard&#232re, che non ha nessun interesse a limitare la transazione ai due soli industriali che hanno presentato un¿offerta, vale a dire Gallimard e Media Participation.

Alcuni fondi hanno capito che per poter accedere alla seconda fase della transazione, che ti permette di accedere ai libri contabili della societ&#224, bisogna dare carta bianca.

Patrick Sayer, presidente del direttorio di Eurazeo, insiste sulle intenzioni della societ&#224 che dirige.

¿Noi siamo investitori, e certamente non speculatori in una logica di compra-vendita a medio termine¿, precisa Sayer. Sar&#224 sufficiente a rassicurare Bruxelles?

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

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