Preparare il futuro e valorizzare il passato: queste le guidelines della nuova Comunicazione Ue sul cinema

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Europa



La Commissione europea ha deciso ieri di prolungare di tre anni l¿attuale regime di aiuti pubblici per le opere cinematografiche e televisive nei Paesi membri, adottato il 26 settembre del 2001.

Questo nuovo testo, da una parte, estende fino al 30 giugno 2007 il regime d¿aiuti pubblici al settore dell¿audiovisivo e, dall¿altra, propone l¿adozione di una Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio in merito ai finanziamenti destinati al cinema.

La Comunicazione, adottata su proposta del Commissario Ue alla Cultura e all¿Istruzione, Viviane Reding, d¿accordo con il Commissario alla Concorrenza Mario Monti, viene fuori da mesi di consultazioni con le Autorit&#224 nazionali e regionali, responsabili degli aiuti al settore dell¿audiovisivo negli Stati membri, e con gli operatori del settore, che chiedevano che non fosse rimesso in discussione il regime di aiuti deciso nel 2001, per non minacciare la gi&#224 precaria stabilit&#224 del settore.

¿Gli uffici competenti avranno quindi tempo fino al 2007 per effettuare un accurato studio sulla questione e sapere se l¿attuale regime risponde pienamente alle sfide future con le quali si dovr&#224 confrontare l¿audiovisivo europeo¿, ha spiegato la Reding.

La scadenza dell¿attuale regime di aiuti era quella del 30 giugno 2004, ma gi&#224 dal mese di ottobre erano state avviate delle discussioni a Bruxelles per rivedere alcune parti importanti delle disposizioni, come il principio della territorializzazione, secondo il quale un Paese membro che finanzia parzialmente un film pu&#242 imporre a un produttore di realizzare una parte delle spese sul proprio territorio.

L¿attuale sistema in vigore consente infatti a un Paese di obbligare un produttore a impegnare sul proprio territorio fino all¿80% del budget previsto del film che godr&#224 di un finanziamento pubblico.

Il Commissario Ue ha chiarito che si renderanno pi&#249 chiare le disposizioni proprio in materia di territorializzazione. In altre parole, sar&#224 verificato se delle esigenze sproporzionate di territorializzazione, provocano una frammentazione esagerata del mercato dell¿audiovisivo europeo, ponendo degli ostacoli alle coproduzioni paneuropee.


Nell¿occasione della conferenza stampa, la Reding ha spiegato ai cronisti che ¿la produzione audiovisiva europea deve beneficiare di un livello elevato di sicurezza giuridica¿. E ha continuato ¿Si tratta, in effetti, di un settore particolarmente importante in termini culturali, che gioca un ruolo maggiore nella costruzione di un¿identit&#224 europea, ma che deve far fronte a una pressione dall¿estero molto forte¿.

Nel gennaio scorso, l¿esecutivo europeo aveva messo sul tavolo della discussione tre proposizioni, che rimettevano in causa, sia parzialmente che totalmente questa nozione.

Ma di fronte alle critiche dei professionisti, in particolare quelli francesi, la Commissione ha optato per lo status quo.

Lo slittamento di altri tre anni deve permettere a Bruxelles di realizzare uno ¿studio di impatto culturale ed economico sugli attuali sistemi di aiuto¿, ha aggiunto la Reding.

Sebbene tutti i professionisti si siano messi d¿accordo per un prolungamento dell¿attuale regime, nel corso delle consultazioni si sono presentate ugualmente delle divergenze tra ¿realizzatori e produttori¿ su alcuni punti di vista, proprio sulla nozione di territorializzazione.

La territorializzazione impone restrizioni ai produttori. E¿ chiaro che questi ultimi preferiscono avere maggiori liberta possibili, ha aggiunto il commissario Ue.

L”associazione Eurocinema, che riunisce dei produttori di cinema e di televisione si &#232 detta marted&#236 soddisfatta della decisione della Commissione. Eurocinema ha tuttavia precisato in un comunicato che sarebbe ¿particolarmente vigilante quanto alle modalit&#224 dello studio economico¿.

Secondo la Commissione, solo una ¿minoranza¿ di Paesi membri ricorrono alla territorializzazione, Francia e Germania in testa.

Gli aiuti di Stato al cinema rappresentano una spesa annua di un miliardo di euro nella Ue, ha indicato l¿esecutivo europeo.

La Francia rimane un grosso peso per l¿industria cinematografica in Europa, con 163 film prodotti nel 2002, contro 96 in Italia, 80 in Spagna, 64 in Gran Bretagna e 29 in Polonia, stando ai dati della Commissione.

Secondo Bruxelles, nel 2002 in Europa sono stati realizzati 625 lungometraggi contro i 739 degli Stati Uniti.

Nella comunicazione adottata il 26 settembre del 2001, la Commissione aveva spiegato secondo quali criteri sarebbe stato gestito il regime di aiuti alla produzione cinematografica e televisiva: in primo luogo deva essere verificato che le condizioni di accesso al regime non fossero contrarie ai principi generali di legalit&#224 e che fossero adempiuti i criteri specifici per gli aiuti cinematografici e televisivi (descritti per la prima volta nella decisione del giugno 1998 relativa al regime di aiuti francesi).

Nella sua comunicazione del 2001, la Commissione aveva annunciato che avrebbe proceduto a un esame della situazione negli Stati Ue nel dominio della conservazione del patrimonio cinematografico europeo.

Questa consultazione ha mostrato che i 4/5 degli Stati membri dispongono di un sistema di deposito obbligatorio sia per tutte le opere cinematografiche, che per quelle finanziate con denaro pubblico.

Le Autorit&#224 nazionali come anche i professionisti del settore hanno sottolineato l¿importanza di una simile preservazione.

Tenendo conto di tutti questi elementi, la Commissione propone una Raccomandazione al Parlamento Ue e al Consiglio unicamente dedicata alle opere cinematografiche, che coprir&#224 tutti gli aspetti della protezione del patrimonio cinematografico, in particolare il catalogo delle opere, la creazioni dei database, la riproduzione dei film in tecnica digitale, l¿uso del cinema a fini di insegnamento e la cooperazione tra le istituzioni riposabili del settore.

Prossimo appuntamento, il Festival di Cannes, che dedicher&#224 la giornata del 18 maggio al cinema europeo. Nell¿occasione, si confronteranno i ministri della Cultura del 25 Stati membri, come anche i rappresentanti delle principali scuole europee del cinema, discuteranno la questione dell¿insegnamento del cinema in Europa e della necessaria mobilit&#224 tra gli studenti in questo campo.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

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Domani, 18 marzo 2004 alle ore 18:00, Key4biz.it pubblicher&#224 il Piano Italiano per lo Sviluppo della Tv Digitale Terrestre, presentato dall¿Italia, al pari degli altri Paesi a Bruxelles in sede di Commissione Europea.