La Gasparri non convince l¿Antitrust e l¿Authority: si teme la cristallizzazione del duopolio

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La ripresa dell”esame del Ddl Gasparri da parte delle Commissioni Cultura e Trasporti di Montecitorio ha previsto, tra ieri e oggi, una fitta serie di audizioni informali dei soggetti interessati alla riforma del sistema televisivo, come chiesto da centrosinistra. Le audizioni pi&#249 importanti (garante per le Tlc e per l”Antitrust, vertici Rai e Mediaset e Aie, Fieg, Ordine dei giornalisti) sono avvenute nella giornata di oggi 8 gennaio.

A dare il via alle audizioni sono stati ieri i rappresentanti di Sky Italia, Europa 7, Home Shopping Europe, ReteA, Retecapri e Telemarket, Anica e Apt, Fistel-Cisl, Fnsi, Slc-Cgil, Ulcom-Uil e Usigrai.

L”Antitrust ha oggi bocciato senza tanti preamboli il meccanismo di assegnazione delle frequenze del digitale previsto dal Ddl di riforma del sistema radiotelevisivo.

Giuseppe Tesauro, presidente dell”Autorit&#224 garante della concorrenza e del mercato, ha affermato che il digitale ¿&#232 lo specchio dell”analogico¿ e che il sistema contenuto nel provvedimento ¿appare idoneo a cristallizzare ulteriormente l”attuale assetto duopolistico del settore, pregiudicando anche il futuro sviluppo della tecnica trasmissiva digitale¿.

Nel suo intervento in Commissione Tesauro ha sostenuto che il sistema delineato del Ddl Gasparri non appare conforme alla vigente normativa comunitaria in materia di comunicazioni elettroniche e anche a regime ¿&#232 tale da porre problematiche di ordine concorrenziale¿. Tesauro ha poi ribadito le critiche al Sistema Integrato delle Comunicazioni (Sic), sottolineando che esso ¿&#232 inutilizzabile¿ per riscontrare posizioni dominanti.

Il Ddl Gasparri prevede il passaggio entro il 2006 al digitale terrestre e autorizza le attuali emittenti a passare alla nuova tecnologia.

Per garantire una maggiore offerta in digitale, Tesauro ha proposto di riassegnare gi&#224 da ora le frequenze eccedenti attualmente utilizzate dagli operatori televisivi, in modo da consentire ad altri soggetti di prepararsi all”arrivo del digitale.

La configurazione del Sic, ¿che pu&#242 consentire, a chi ne detenga il 20%, di disporre di una tale concentrazione di media da dar luogo alla formazione di posizioni dominanti¿, &#232 stata anche criticata dalla Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa), che ha chiesto di riportare il limite delle concentrazioni ¿alla dimensione reale di tetto antitrust di settore¿ o di fissare ¿altri limiti percentuali, ma che prevedano comunque la possibilit&#224 di limitare gli incroci proprietari Tv-carta stampata, ai quali la Fnsi non &#232 mai stata contraria¿.

La Fnsi ha anche sostenuto, nell”audizione di ieri, ¿i diritti della carta stampata a disporre di risorse che non le siano sottratte in prevalenza dalle televisioni. Gi&#224 oggi il sistema attribuisce, in violazione della precedente legislazione di settore, alle Tv nazionali analogiche Rai e Mediaset oltre il 60% delle risorse pubblicitarie disponibili. Una situazione squilibrata – ha aggiunto Franco Siddi presidente Fnsi – che l”emendamento sulle televendite e le telepromozioni e lo stesso Sic mettono ulteriormente a rischio¿.

Preoccupazione &#232 stata anche espressa da parte del presidente dell”Autorit&#224 Garante per le Comunicazioni Enzo Cheli.

L¿Authority condivide il messaggio di Ciampi per quanto riguarda i rilievi sul regime transitorio e il Sic, considerato ¿troppo vasto, disomogeneo e, quindi, non quantificabile¿.

¿Siamo gi&#224 al lavoro ¿ ha detto Cheli – per le rilevazioni previste dal decreto sulle Tv e stiamo incontrando delle difficolt&#224 interpretative, che abbiamo illustrato alle Commissioni: vanno precisate meglio le condizioni da verificare, attualmente non quantificate, e la tipologia dei provvedimenti da adottare¿.

Cheli ha aggiunto di aver posto anche ¿il problema di tecnica interpretativa relativa al termine ultimativo, fissato nel decreto, del 31 maggio¿ per la conclusione dell”indagine dell”Authority.

Giudizio positivo &#232 stato invece espresso dal presidente di Telecom Italia Media, Riccardo Perissich, che ha anche affermato che, a suo avviso, l”introduzione del digitale terrestre ¿aumenta l”offerta televisiva. Noi – ha chiarito – su questo fronte contiamo di arrivare entro marzo al 60% di copertura del territorio nazionale attraverso un multiplex. Il segnale digitale &#232 oggi gi&#224 ricevibile dal 51% della popolazione italiana. Quanto ai programmi, verranno arricchiti con altre offerte, mentre attualmente vengono ritrasmessi i programmi analogici de La7 e di MTV, arricchiti con applicazioni interattive quale un televideo digitale, approfondimenti informativi, quiz e votazione on line¿. Perissich non si &#232, per&#242, astenuto dal criticare il limite asimmetrico del 10% contenuto nel Sic, ma ha affermato che ¿pur continuando a ritenere ingiustificata questa norma asimmetrica, devo dire che, dopo la cessione degli elenchi telefonici, ha un impatto immediato meno significativo¿.

L”esame vero e proprio del provvedimento in Commissione, comincer&#224 la prossima settimana, a partire da marted&#236 13 gennaio. In sostanza quella che &#232 cominciata ieri &#232 la quinta lettura del provvedimento, che era stato approvato dal Senato e trasmesso al Quirinale per la promulgazione all”inizio di dicembre dello scorso anno.

Il Ddl Gasparri dovrebbe tornare all”esame della Camera dal 26 gennaio.

Se l”ufficio di presidenza delle due Commissioni decide oggi un esame della legge circoscritto ai punti toccati dal messaggio del Capo dello Stato (otto articoli), l”aula della Camera potrebbe approvare il provvedimento entro il 7 febbraio, rendendo inutile l”esame del decreto, che verrebbe invece calendarizzato a Montecitorio in caso di mancata approvazione della legge nella prima settimana di febbraio.

E” questa la strategia della maggioranza, spiegata ieri ai giornalisti da Paolo Romani (FI), presidente della Commissione trasporti e tlc della Camera. Naturalmente, Romani &#232 favorevole alla circoscrizione dell”esame ai soli otto articoli toccati dal messaggio di Ciampi.

Le osservazioni del Capo dello Stato, contenute in un messaggio di 5 pagine, riguardano punti chiave del provvedimento, come il Sic, il passaggio al digitale terrestre e il rischio di posizione dominante nel mercato della raccolta pubblicitaria. E infine la questione del trasferimento di Rete4 sul satellite.

Raffaella Natale