Ciampi rinvia la Gasparri alle Camere. Decreto, confronto o scontro?

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Sembra proprio interminabile l¿iter della Legge Gasparri. Proprio quando il Ministro delle Comunicazioni, firmatario del Ddl, aveva tirato un sospiro di sollievo, pensando di essere arrivato allo sprint finale, ecco che arriva l¿Alt di Ciampi.

Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha chiesto, infatti, alle Camere una nuova deliberazione della Legge di riforma del sistema radiotelevisivo, con gran soddisfazione da parte del centrosinistra che ritiene che questa faccia solo gli interessi della famiglia del premier Silvio Berlusconi.

Ciampi, dopo tutto questo gran parlare, dopo l¿intervento del responsabile della libert&#224 di stampa dell”Osce, Freimut Duve, che &#232 arrivato a dichiarare che “l”Italia sta creando un precedente molto pericoloso” perch&#233 il presidente del Consiglio “aiuta gli interessi economici della sua famiglia”, non poteva esimersi.

E nella serata di ieri &#232 arrivato il comunicato dal Quirinale. Avvalendosi del potere che gli conferisce la Costituzione (art.74) di obbligare il Parlamento a riesaminare una legge gi&#224 approvata, il Presidente della Repubblica ha rinviato alle Camere il Ddl Gasparri. Le osservazioni del Presidente sono contenute in un messaggio di 5 pagine, in cui Ciampi ha obiettato sul Sic, il sistema integrato di telecomunicazioni, sul passaggio al digitale terrestre e sul rischio di posizione dominante nel mercato della raccolta pubblicitaria. E infine sulla la questione del trasferimento di Rete 4 sul satellite.

Dopo aver richiamato diffusamente la sentenza 466 della Corte Costituzionale del 20 novembre 2002, e la deliberazione del 7 agosto 2001 dell”Autorit&#224 per le garanzie nelle comunicazioni, il presidente segnala i punti che a suo avviso sono compatibili o meno con il pronunciamento della Consulta.

Nella sentenza del 2002 la suprema Corte dichiarava ¿la illegittimit&#224 costituzionale dell”articolo 3, comma 7, della legge 31 luglio 1997, n.249¿, e indicava che il sistema Tv analogico attuale “non garantisce (…) l”attuazione del pluralismo informativo esterno”, e aveva fissato la scadenza del 31 dicembre 2003 per trasferire sul satellite o sul cavo le trasmissioni delle emittenti che eccedono i limiti della concentrazione Tv (si tratta in particolare del caso di Rete 4).

In particolare Ciampi scrive che il termine massimo assegnato dalla legge all”Authority per le tlc per esaminare “la complessiva offerta dei programmi televisivi digitali terrestri” e la loro penetrazione effettiva sul territorio nazionale “si traduce di fatto in una proroga del termine finale indicato dalla Corte Costituzionale.

La legge Gasparri, spiega Ciampi, affida all”Autorit&#224 per le garanzie nelle comunicazioni di verificare entro il 31 dicembre del 2004 se esiste un effettivo ampliamento dell”offerta Tv disponibile grazie al digitale terrestre (che per la legge bocciata doveva partire entro la fine di quest”anno), ma non dice cosa fare se tali garanzie non vengono riscontrate.

In base a questo passaggio si evince che entro il 31 dicembre, ovvero entro 15 giorni, il Parlamento dovrebbe porre fine al regime transitorio disposto dalla riforma Maccanico e che riguarda, in particolare, il passaggio di ”Rete 4” sul satellite e niente pubblicit&#224 per Raitre. Considerato che di questi 15 giorni molti sono festivi e che c”&#232 ancora in ballo la legge finanziaria, &#232 impensabile che la legge Gasparri, con modifiche o meno, possa essere approvata entro fine anno, tant”&#232 che ieri lo stesso ministro delle Comunicazioni ha detto che il nuovo testo (o la sua conferma), potrebbe essere votato entro il mese di febbraio 2004.

Si fa quindi largo l”ipotesi di un decreto legge, come scrive pi&#249 di qualche giornale oggi. Probabile quindi che gi&#224 nel prossimo Consiglio dei ministri il governo vari un decreto legge che venga incontro alla richiesta di Ciampi e salvi, nel contempo, Rete 4 dall”invio sul satellite e la pubblicit&#224 della terza rete televisiva della Rai.

Ancora, per quanto riguarda la concentrazione dei mezzi finanziari nell”ambito del Sistema integrato delle comunicazioni individuato dalla legge, Ciampi osserva che chi ne detenesse il 20% potrebbe “disporre di strumenti di comunicazione in misura tale da poter dar luogo alla formazione di posizioni dominanti”.

Il presidente solleva poi la questione della raccolta pubblicitaria, richiamando lasentenza n. 231 del 1985 della Corte Costituzionale secondo cui va evitato il pericolo che “la radiotelevisione, inaridendo una tradizionale fonte di finanziamento della libera stampa, rechi grave pregiudizio a una libert&#224 che la Costituzione fa oggetto di energica tutela”.

Si rende, infine, indispensabile, si legge ancora nel comunicato di Ciampi, espungere dal testo della legge il comma 14 dell”articolo 23, che rende applicabili alla realizzazione di reti digitali terrestri le disposizioni del Decreto legislativo 198 del 4 settembre 2002, del quale la Corte Costituzionale ha dichiarato l”illegittimit&#224 costituzionale con la sentenza numero 303 del 25 settembre/1 ottobre 2003.

¿Per la stessa ragione, va soppresso il riferimento al predetto Decreto legislativo dichiarato incostituzionale, contenuto nell”articolo 5, primo comma, lettera l) e nell”articolo 24, terzo comma. Per i motivi innanzi illustrati, chiedo, alle Camere, a norma dell”articolo 74 primo comma, della Costituzione, una nuova deliberazione in ordine alla legge a me trasmessa il 5 dicembre 2003””.

La legge Gasparri &#232 la quinta che il presidente Ciampi ha rinviato alle Camere nel corso dei primi quattro anni e mezzo del suo settennato.

In precedenza, Ciampi aveva rinviato alle Camere per una nuova deliberazione, il 2 dicembre del 2000 la legge ¿Norme in materia di organizzazione e di personale sanitario¿; la legge di conversione del decreto legge 25 gennaio 2002, numero 4, che prevedeva disposizioni urgenti per superare lo stato di crisi per il settore zootecnico, per la pesca e per l”agricoltura (29 marzo del 2002); le ¿Disposizioni in materia di incompatibilit&#224 dei consiglieri regionali¿, il 5 novembre 2002; e il 10 aprile scorso la legge di semplificazione 2001, che prevede ¿interventi in materia di qualit&#224 della regolazione, riassetto normativo e codificazione¿.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo la notizia del comunicato del Presidente della Repubblica, ha dichiarato ai cronisti: ¿La legge Gasparri ”non mina la libert&#224 di informazione”.

Berlusconi ha detto che &#232 possibile che la legge Gasparri sia rivotata ¿non so se uguale¿.

In precedenza, il premier, ai giornalisti che lo interrogavano a Roma sul possibile rinvio della legge, aveva risposto: ¿non ci sarebbe alcun vulnus politico per il governo, per quel che mi riguarda. Quanto a Gasparri prender&#224 le sue decisioni. Io non ho seguito la legge, non l”ho voluta seguire. Sapete che c”era di mezzo questo benedetto o maledetto conflitto di interesse. Di tante leggi questa &#232 quella che ho seguito meno¿.

Il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini ha espresso rispetto per la decisione di Ciampi di rinviare alle Camere il Ddl Gasparri: ¿ha esercitato una sua prerogativa¿. Il presidente della Camera ha letto in aula il messaggio del Capo dello Stato e si &#232 detto ¿certo che alla decisione di Ciampi far&#224 seguito un attento esame parlamentare del provvedimento nell”ambito della corretta dialettica costituzionale¿. Casini ha anche comunicato che ¿per il rispetto che si deve al Capo dello Stato non &#232 consentito il dibattito¿.

¿Il rispetto per il Capo dello Stato impone un”attenta valutazione delle osservazioni effettuate¿, &#232 stato il primo commento del ministro Gasparri al rinvio alle Camere della legge da parte del Presidente Ciampi.

¿Non &#232 certo la prima volta – sottolinea Gasparri in una nota – che una legge viene rinviata alle Camere. Sono sicuro che come &#232 gi&#224 accaduto in altre legislature e con altri governi, anche in questo caso, sar&#224 il Parlamento ad individuare le soluzioni pi&#249 opportune¿.

Soddisfazione da parte della Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana): ¿Dobbiamo essere tutti grati al presidente Ciampi¿, ha dichiarato il segretario Paolo Serventi Longhi.

¿Il Governo ¿ sottolinea – ritiri la legge, oppure la modifichi radicalmente ed apra un dibattito finalmente serio nelle Camere e con la societ&#224 italiana¿. Aggiunge il presidente Siddi, ¿Il Parlamento non sia sordo. Le regole di garanzia del pluralismo dell”informazione siano la condizione di base per l”esercizio dei diritti sanciti dalla Costituzione¿.

Dalla Rai, il Direttore generale Flavio Cattaneo ha dichiarato ””Ribadisco la giustezza della scelta della Rai sul digitale terrestre, perch&#233, pure nella non firma del presidente della Repubblica, &#232 stato sottolineato come il digitale sia l”unica vera strada per il pluralismo. Dunque, le modifiche saranno in questa direzione. Niente &#232 cambiato; anzi, ha rafforzato la linea dell”azienda¿.

Non sembra per&#242 d¿accordo il presidente Lucia Annunziata, per la Rai &#232 ¿una giornata straordinaria¿ perch&#233 si ¿riaprono i dibattiti sul servizio pubblico¿.

¿Sarei disonesta – ha aggiunto Annunziata – se non ammettessi, viste le mie prese di posizione drastiche, che sono contenta che si riapra il dibattito su una legge che a mio avviso indeboliva il servizio pubblico¿.

Raffaella Natale

Comunicato del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi

Testo integrale della Legge Gasparri