Il 56% dei giovani rimane legato alla Tv tradizionale. Ma cresce l’interesse per la satellitare

di Raffaella Natale |

Italia


Si discute tra giovani di Tv satellitare e dell’arrivo di Sky Italia (la nuova Pay TV del tycoon Rupert Murdoch), ma nonostante il forte interesse, i ragazzi rimangono ancora strettamente legati alla vecchia Tv. Tra le ragioni anche quelle economiche.

La conclusione è stata tratta dall’Osservatorio sui Diritti dei Minori e dall’Associazione Nazionale Sociologi, che hanno condotto una ricerca su un campione di 500 giovani di età compresa fra i 14 e i 17 anni, nel periodo che va dal 1 luglio al 10 agosto 2003.

Dai dati raccolti è emerso che soltanto il 32% degli intervistati si dice interessato alla nuova avventura mediatica, il 56% propende per la televisione tradizionale, il 12% si dichiara attendista.

 

Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, spiega che ¿Alla base della scelta generalista dei ragazzi vi è una riluttanza di tipo economico, giustificata da quel 65% che, alla domanda ‘chiederesti in regalo ai tuoi genitori un pacchetto televisivo in abbonamento?’ hanno risposto no perché preferirebbero utilizzare i pochi soldi a disposizione per altri acquisti¿.

Il 38% dei giovani intervistati ha dichiarato di possedere in casa un abbonamento televisivo satellitare, scelto dai genitori per guardare lo sport o i film, temi che costituirebbero quasi pariteticamente (57% sport e 43% film) gli esclusivi motivi per cui i ragazzi chiederebbero un abbonamento alla Tv satellitare.

 

Marziale ritiene che ¿A conti fatti il 32% che si dice ispirato dall’avvento di Sky Tv non è poco se si considera che il fenomeno è in fase embrionale, con l’aggravante di qualche problema tecnico. L’attualità vede la televisione generalista ¿ spiega ancora Marziale – in posizione preminente e ciò dovrebbe indurre i dirigenti dei palinsesti a pensare seriamente ad un ricentraggio qualitativo dell’offerta per non perdere il vantaggio¿.

Per Pietro Zocconali, vicepresidente nazionale dell’ANS, dichiara che ¿¿la qualità televisiva è soggettiva se rapportata all’universo adulto, diventa universale e obbligatoria se rapportata ai minori. Vacuità, volgarità e violenza sono le tre ¿V¿ che andrebbero evitate in un contesto qualitativo. Alla luce delle risposte fornite dai ragazzi è intelligibile la patria potestà genitoriale, quella che, in mancanza di qualità nella televisione generalista, potrebbe favorire un’inversione di tendenza rilevante¿. E avverte: ¿La salute psico-pedagogica dei propri figli costa più di un pacchetto di abbonamenti¿.