Fibra ottica, Asati spinge per rete unica. ‘Piano CDP fallimentare senza sinergia con Telecom Italia’

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Riportiamo qui di seguito la lettera inviata da ASATI, l’associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia, al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al presidente del consiglio, Mario Monti, al ministro allo Sviluppo Economico, Corrado Passera, al ministro del Lavoro, Elsa Fornero, al ministro della Giustizia, Paola Severino, al ministro dell’istruzione e ricerca, Francesco Profumo, ai presidenti di Camera e Senato, al presidente della Consob, oltre che ai commissari di Agcom, ai vertici esecutivi e al cda di Telecom Italia, al presidente della Cdp agli amministratori delegati di metro web e F2i ed infine ai vertici di Intesa Sanpaolo.

 

Come Asati ha gia’ scritto, il piano di Metroweb (cdp,Fsi,F2i) e’ fallimentare perche’:

1. non fa sinergia con quello di Telecom Italia basato sulla combinazione rame -fibra .

2. riguarda solo 30 citta’con il 20% dell’intera popolazione

3. ha un ritorno in tempi  lunghissimi

4. lo Stato aiuta un solo attore che diventerebbe un olo pubblico che va in concorrenza con un gestore privato

5. i cittadini e le aziende fuori dalle 30 citta’ saranno esclusi per lungo tempo da tutti i servizi compresi quelli smart city e dall’ultra broadband.

 

Con la presente lettera a tutti i soggetti interessati riconfermiamo  la nostra posizione che e’ necessario raggiungere un accordo  per costituire una societa’ unica se si vogliono fare gli interessi veri del Paese e non disperdere risorse finanziarie limitate e modeste visto che ancora non si e’ eliminato,  il digital divide e oltre 300.000 imprese non hanno ancora una velocita’ di 2 mbit.s!

 

Infatti l’iniziativa di Metroweb, nelle stesse 30 citta’ annunciate oltre 5 mesi fa da TI  non solo non e’ in sinergia con TI, ma e’ in netta concorrenza  , antieconomica e richiede tempi  lunghi. La soluzione di TI e’ infatti molto piu’ economica terminando la fibra negli armadi a ridosso delle abitazioni (fttc), puntando a utilizzare la rete in rame che termina nelle case/aziende. E’ proprio la rivitalizzazione delle nuove tecnologie sul rame,( che permettono di portare  100 mbit/s oggi  )    l’idea vincente del progetto Telecom,  che tra l’altro elimina la necessita’ del cablaggio verticale in f.o. degli edifici, uno dei problemi che fecero fallire il  progetto Socrate.

 

Con questo approccio si riducono gli investimenti dell’80% e si realizza piu’ velocemente la rete, oggi nelle trenta citta’ TI ha gia’ predisposto la rete in fibra per un milione di case e a fine 2014 sara’ completata la rete per 6 milioni di cittadini-aziende.

 

A fronte di due anni di realizzazione per l’intera rete nelle stesse citta’, di un pay back di 7 anni, la rete Metroweb verrebbe realizzata in non meno di 7 anni con un pay back di oltre 25 anni nelle condizioni migliori in cui tutti gli olo prendessero in affitto i circuti da Metroweb.

 

Con la rete unica e i 4.5 Mdi  di cdp si puo’eliminare definitivamente il digital divide in tutta Italia e portare la banda larga all’ 80% dell’intera popolazione . Confinarsi solo su 30 citta’significherebbe poi non avere piu’ risorse economiche a breve, per il resto del Paese , creando degli squilibri sociali notevoli ,tra zone ricche e depresse che invece andrebbero aiutate di piu’ con gli interventi pubblici. Facciamo inoltre presente che occorerebbe analizzare anche la posizione di Banca Intesa se in conflitto di interessi come azionista anche di Telco, F2i,Fsi e  Swissicom Italia.

 

Invece di disperdere e concentrare denaro pubblico su solo 30 citta’, la nostra proposta e’ societa’ delle reti unica, a maggioranza TI( perche’ ha l’asset indispensabile che e’ il rame e le capacita’ tecniche necessarie) e in pochissimi anni 5-6 dare minimo 30 Mbit.s( o 100 su richiesta del mercato) con le stesse risorse finanziarie individuate oggi dal Governo per CDP, dare a tutta la popolazione Italiana e a tutte le aziende ,senza discriminazioni di reddito, la possibilita’ di contribuire al Pil del Paese.

 

Qualsiasi piano alternativo come questo della CDP/ Metroweb danneggiano fortemente il Paese ed anche il valore del titolo in borsa, come si sta registrando in questi giorni, arrecando danni ad una delle piu’ grandi aziende che da’ lavoro , compreso l’indotto ad oltre 100.000 persone, e in questo momento crediamo che il Governo non abbia bisogno di un altro caso di crisi aziendale!”.