Si rinnova a Roma la Convenzione tra AIE e Università di Tor Vergata

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Sarà presentata mercoledì 14 marzo all’Università di Tor Vergata a Roma – in una giornata di lavori – la Convenzione tra l’Associazione Italiana Editori e l’Università.

 

La convenzione, firmata nel novembre scorso, si colloca al termine di un lungo percorso di collaborazione che ha prodotto diverse indagini e ricerche: dai comportamenti di acquisto e lettura lungo i percorsi di spostamento tra i comuni della provincia di Roma e l’area metropolitana all’offerta di servizi commerciali librari presenti sul territorio, dall’analisi del profilo dei frequentatori di Più libri più liberi alla lettura di ebook tra i forti lettori. Senza dimenticare occasioni di incontri e seminari svolti in questi anni all’interno dell’Università sull’editoria digitale, sulla lettura, sull’evoluzione del diritto d’autore e della contrattualistica editoriale, sulla promozione della lettura. Oppure per l’offerta di stage per studenti.

 

Il primo percorso di collaborazione, durato più di quattro anni, ora ha avuto la necessità di trovare una sua formalizzazione: la Convenzione appunto, che rappresenta a sua volta un punto di partenza per il futuro.

 

Il rapporto tra AIE e l’Università (non solo quella di Tor Vergata) ha ormai una storia più che decennale e fa parte di un più ampio approccio dell’Associazione rispetto ai problemi dell’aggiornamento professionale e della qualificazione del personale delle case editrici di fronte alle trasformazioni produttive/distributive. Se ciò da un lato si concretizza nei corsi di FormEdi in aula e in-house, dall’altra prende corpo nell’attenzione alla formazione in ingresso per il nuovo personale.

 

Qui da più di dieci anni l’AIE ha sviluppato un rapporto con l’Università degli studi di Milano e la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori per il Master di primo livello di editoria libraria, come anche – fino a quando è stato attivo – con il Master in editoria cartacea e multimediale di Bologna diretto da Umberto Eco.

 

La scommessa dei prossimi anni non potrà essere però solo quella della formazione, degli stage o dei seminari professionali all’interno dell’università. La sfida è piuttosto quella di riuscire a capire se sia possibile costruire (e in che modo, con quali tempi e con quali risorse) un rapporto tra aziende e Università nel settore dell’industria culturale.

 

Un rapporto analogo a quello che altri settori industriali sono riusciti a creare con risultati positivi per entrambe le parti e, non trascurabile, per la ricerca. Implementare un’attività di ricerca e di monitoraggio (nelle reciproche autonomie) funzionale rispetto ai cambiamenti in atto nei modi di leggere, accedere e consultare contenuti editoriali, acquistare, produrre e distribuire contenuti editoriali è oggi, infatti, sempre più una priorità.