Codice Tv e Minori: Tar del Lazio, ‘Tutela dei minori prevale su diritto di cronaca’

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Il diritto alla cronaca e all’informazione costituzionalmente garantito deve essere legittimamente esercitato rispetto a un altro diritto, quello dei minori, che pure gode di tutela a livello costituzionale. In una situazione di contrasto e di necessario bilanciamento tra questi due principi, “la tutela dei minori assume un connotato certamente prevalente rispetto ad altri che, ancorchè altrettanto garantiti, ove configgenti con la prima devono essere considerati recessivi“.

Lo ribadisce il Tar del Lazio, sez. III ter, nella sentenza n. 7694 del 4 ottobre che ha rigetta il ricorso per l’annullamento della delibera con la quale l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni aveva condannato Mediaset al pagamento di una sanzione pecuniaria di 50.000,00 per aver trasmesso nel 2004 e 2005 servizi informativi anche di cronaca nera coinvolgenti minori in orario di fascia protetta. A promuovere l’intervento di Agcom erano state due delibere di risoluzione nei confronti dell’ Emittente adottate dal Comitato Tv e Minori (ora Media e Minori) che aveva riscontrato violazione al Codice di autoregolamentazione Tv e Minori.

Un Codice che, sottoscritto dalle emittenti come strumento di autoregolamentazione, dal 2004 ha assunto forza di legge per tutte le emittenti come ribadito anche dalla sentenza del Tar che ricorda come: “il legislatore abbia conferito alla tutela degli utenti minori dei mezzi di comunicazione un particolare rilievo, recependo, a tal fine, la dettagliata disciplina contenuta nel Codice di autoregolamentazione, rendendone obbligatoria la puntuale applicazione, traducendo le regole di comportamento ivi declinate in precisi precetti normativi alla cui violazione è correlato il potere sanzionatori dell’Agcom.”

Esprimo viva soddisfazione per questa sentenza del Tar – dichiara il Presidente Franco Mugerliche conferma la piena legittimità del Codice Tv e Minori e la sua obbligatorietà anche per chi come Sky non l’ha mai riconosciuto, come pure l’operato del Comitato Media e Minori. Purtroppo in questi anni l’ esposizione dei minori alla violenza in televisione è cresciuta. Per questo invitiamo tutte le emittenti a riflettere e ad attenersi a quanto ribadito loro dal Comitato in una lettera aperta che, se scritta un anno fa, conserva ancora oggi purtroppo tutta la sua stringente attualità: “Occorre avviare una riflessione sullo spazio dedicato dalle televisioni italiane a notizie di criminalità, ben maggiore rispetto a quello riservato dagli altri principali telegiornali europei. L’amplificazione mediatica del crimine e la sua spettacolarizzazione, se sembra premiante per l’audience, provoca assuefazione e indifferenza al male con effetti pericolosi e anestetizzanti nel tessuto culturale e sociale del nostro Paese“.