Tassa di soggiorno. Indagine TripAdvisor: ‘Un turista straniero su tre rinuncerebbe a visitare l’Italia’

di Flavio Fabbri |

Il 9% degli intervistati sarebbe disposto a pagare un extra per la connessione Wi-Fi.

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La notizia della nuova tassa di soggiorno, contenuta nel decreto legislativo sul federalismo municipale rimandato indietro pochi giorni fa dal Presidente della Repubblica per ulteriori verifiche, proprio non piace agli utenti del web e ai turisti italiani e stranieri.

L’imposta prevista per gli hotel, recentemente adottata a Roma e presto in arrivo anche nei capoluoghi di provincia, nelle località turistiche e nelle città d’arte italiani, ha raggiunto l’82% degli oltre 2.500 opinionisti italiani di TripAdvisor, il sito di recensioni di viaggio più grande del mondo, che hanno di buon grado accetto a partecipare alla recente survey sul provvedimento promosso dal Ministero del Turismo.

 

“I dati che emergono dal sondaggio ci mostrano quanto sia importante spiegare in modo chiaro le motivazioni e le finalità della tassa di soggiorno in modo che sia effettivamente uno strumento per tutelare il nostro patrimonio artistico e culturale”, ha commentato Lorenzo Brufani, Portavoce di TripAdvisor in Italia. “Ed ecco perché siamo convinti che anche la nostra community di viaggiatori possa rappresentare un canale efficace e immediato per raggiungere questo obiettivo”.

 

I risultati dell’indagine di TripAdvisor mostrano che per il 62% degli intervistati la famigerata tassa di soggiorno rappresenterebbe solo un’ulteriore spesa per i viaggiatori internazionali e nostrani intenzionati a visitare le punte di diamante del Belpaese, rischiando oltretutto di scoraggiare il turismo in Italia. Il 63%, inoltre, crede che tale costo aggiuntivo altro non farebbe che appesantirebbe i budget di vacanza dei turisti italiani e stranieri per un importo che potrebbe raggiungere anche i 5 euro a notte.

 

Percentuali elevate di opinionisti stranieri (di cui 315 tedeschi, 1.657 inglesi, 1.374 spagnoli) considerano a rischio la loro presenza in Italia, posto che la tassa entri a regime, già considerata troppo cara dal 64% dei tedeschi, il 47% degli spagnoli e il 40% degli inglesi. Gli stessi italiani (75%) considerano il provvedimento legislativo una buona notizia solo per le casse dei Comuni italiani, che beneficerebbero dei proventi a livello locale. Ragionando sull’utilità della tassa almeno per i servizi locali, il 21% degli opinionisti ritiene che i fondi raccolti grazie alla nuova tassa potrebbero contribuire alla maggior tutela dei tesori d’arte e cultura del Belpaese, mentre il 4% degli interpellati non esprime un’opinione in merito.

 

Insomma, possibile che nessuno voglia contribuire al risanamento delle vuote casse degli enti pubblici?

I soldi, in teoria, dovrebbero essere raccolti soprattutto per il mantenimento dei beni culturali ed artistici del Bel Paese, e su questo gli intervistati non sono del tutto contrari. Invitati a indicare il giusto importo della tassa di soggiorno, il 46% degli intervistati italiani suggerisce il prezzo di 1 euro, mentre il 24% dei rispondenti dichiara che dovrebbe essere introdotta un’altra tassa. Un più generoso 15% di intervistati opterebbe invece per una tassa sul turismo di importo pari a 3 euro. Infine, solo il 3% degli opinionisti di casa nostra sceglierebbe l’opzione di risposta per una tassa da 5 euro.

 

Anche gli stranieri sarebbero disposti a pagare qualcosa in più per vedere mantenuti in buono stato i tesori della nostra arte e della nostra cultura, ma in un altro modo. Il 56% degli intervistati esprime, infatti, una netta preferenza per una card speciale, anche pagando un costo extra, in grado di offrire a prezzi scontati sia servizi di trasporto che biglietti di ingresso a cinema e teatri, con sconti anche sui ristoranti locali. Un rimanente 30% dei viaggiatori pagherebbe un extra per poter fruire di visite guidate alle città, mentre il 9% dei rispondenti privilegerebbe la connessione Wi-Fi.