Innovazione e produttività

di Flavio Fabbri |

Alla ricerca di nuovi modelli di business per le imprese di servizi

REPORT

Di T.Lab – CFMT

Pubblicato: 2012

Pagine: 368

Prezzo: 36,00

 

La ricerca “Innovazione e produttività. Alla ricerca di nuovi modelli di business per le imprese di servizi“, sviluppata dal T.Lab del CFMT (Laboratorio del Terziario che Innova), prova a fornire alcune risposte che potrebbero avere rilevanti applicazioni pratiche.

 

Sulla scorta delle esperienze di una trentina di aziende innovative, esposte nel volume, i ricercatori del T.Lab forniscono in questo libro una “mappa” del grande potenziale di valore a cui potremmo avere accesso portando avanti la trasformazione dei modelli produttivi attuali, con un crescente investimento in assets immateriali come la ricerca, il capitale umano, le nuove tecnologie, il marchio, la rete commerciale e di servizio al cliente. Il libro fornisce al lettore una chiave di lettura del problema produttività, e dei possibili rimedi, che, in una certa misura, è fuori dagli schemi.

 

Secondo gli autori, l’innovazione produttivistica, sia nel settore terziario che in quello industriale, richiede oggi l’uso di due leve essenziali: la moltiplicazione del valore della conoscenza, mediante il suo sistematico riuso. Per moltiplicare e integrare servono ovviamente nuovi connettori, su cui il libro si sofferma: l’uso intelligente delle ICT, a partire dall’ecommerce nella sua forma più evoluta; e l’innovazione logistica, che consente la trasformazione delle filiere produttive, aumentando la possibilità di una efficace divisione del lavoro a scala locale, ma anche metropolitana e globale.

 

Tutti sanno – e dicono – che non usciremo dalla crisi se non rimettiamo in moto il motore dell’economia reale, che genera la crescita della produttività. Ma poche, e parziali, sono le idee su come fare a raggiungere lo scopo. Imporsi dei sacrifici, più o meno equi, può servire a stabilizzare il debito pubblico, ma contribuisce poco o niente alla crescita E allora? Per far ripartire il motore della produttività si tratta non solo di realizzare questo o quel risparmio dei costi, questo o quel recupero di efficienza. Occorre fare di più e di meglio, cominciando a ripensare in modo radicale i modelli di business delle imprese.

 

La produttività deriva oggi dalla capacità di sfruttare con intelligenza le proprietà generative e moltiplicative della conoscenza, rendendo i prodotti italiani più ricchi di valore immateriale (ricerca, significati, servizi) e di proiezione globale sui mercati. Non è investendo in nuove macchine e in capannoni, che le imprese italiane potranno migliorare il proprio posizionamento competitivo nelle filiere globali, che ormai usano macchine e costruiscono capannoni in tutto il mondo, compresi i paesi low cost. La sfida – e il potenziale di produttività da fare emergere – sta infatti in un potenziamento e in un diverso uso dell’economia dell’immateriale e dei servizi, che fornisce al sistema produttivo conoscenze e relazioni ad alto valore aggiunto.

 

Per farlo, occorrono nuovi sistemi di relazione (linguaggi, marchi, reti, catene di fornitura) e metodi (replicazione, ICT, integrazione, logistica) che consentano di avere elevati moltiplicatori nel ri-uso della stessa base di conoscenza, in modo da fare rendere gli investimenti fatti. Andando in questa direzione, sia l’industria che i servizi stanno cambiando rapidamente, come si vede nei casi esposti in questo volume. Una buona ragione per leggerlo: siamo nel mezzo di una transizione in cui non basta battere il passo. Bisogna correre, sapendo bene qual è la meta da raggiungere.