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L¿ostacolo principale allo switch over in Germania &#232 la bassa penetrazione della Pay TV, causata dall¿ampia disponibilit&#224 di programmi free to air. Per una adeguata penetrazione della ricezione digitale dovranno quindi essere escogitate soluzioni che puntino al finanziamento di decoder digitali per le abitazioni. Il lancio di Premier World e della sua piattaforma via cavo digitale, con strategie di marketing aggressive, potrebbe superare questo ostacolo.

I piani di switch over tedeschi sono multi-piattaforma, a differenza di altri paesi in cui riguardano soltanto la DTT. La scarsa rilevanza del terrestre, visto come alternativa al cavo e al satellite, ha portato le autorit&#224 tedesche a favorire modalit&#224 di ricezione portatile indoor, considerato l¿unico modo per far arrivare il digitale agli apparecchi tv secondari.

Non sono previsti incentivi per accelerare la migrazione da analogico a digitale. L¿introduzione del digitale terrestre non viene sentita con particolare urgenza. Il governo federale ha varato un piano di sperimentazione articolato i due fasi: una riguardante esclusivamente la zona di Berlino-Brandeburgo, l¿altra che prevede la graduale estensione della copertura digitale a tutto il territorio federale. Nel land di Berlino Brandeburgo le trasmissioni sono iniziate il 1° novembre 2002 e si &#232 gi&#224 giunti allo switch-off analogico.
C¿&#232 molto scetticismo, comunque, sul fatto che la data di switch off fissata per il 2010 venga rispettata.

La tendenza degli operatori free to air &#232 quella di limitare il simulcast, incentivare i consumatori allo switch over, adottare convertitori economici con standard aperto per API (DVB-MHP).

Di parere contrario i soggetti della Pay TV, che vorrebbero una strategia di switch over neutrale, senza incentivi n&#233 fissazione dei tempi per la migrazione.

La normativa dovrebbe essere flessibile, per tenere conto degli sviluppi tecnologici liberamente adottati dagli operatori.

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Mercato e operatori

Free to air

Il contesto tedesco comprende una notevole variet&#224 di canali free to air. L¿87 per cento delle abitazioni munite di televisore riceve circa 30 canali FTA via satellite, cavo o terrestre.

Le emittenti pubbliche sono due: ARD (Canale uno, una federazione di undici L&#228nder) e ZDF (basato su un trattato interstatale tra L&#228nder), oltre a una sussidiaria pubblica f.t.a. con canali tematici: 3 Sat (cultura), Kinderkanal (bambini), Phoenix (documentari), ARTE (cultura).

I canali commerciali FTA sono invece concentrati in due gruppi: RTL (RTL, RTL 2, Vox, Super RTL) e Kirch (Sat 1, Pro 7, Kabel 1, DSF).

Questi canali sono disponibili su tutte le piattaforme, incluso il terrestre.

Pay TV

La diffusione della Pay TV in Germania &#232 limitata dall¿offerta di canali f.t.a. e dal costo del canone. In passato, il lancio di piattaforme digitali competitive &#232 stato influenzato anche dalle decisioni dell¿antitrust.

Satellite

Dodici milioni di abitazioni, pari al 35 per cento, ricevono la tv via satellite. Di queste, 7,7 milioni sono Direct to home, il resto riceve con parabole centralizzate (SMATV).

La maggior parte dei canali FTA sono sia analogici che digitali, via Astra o Eutelsat.

I decoder sono prevalentemente analogici. La ricezione in digitale non porta ancora un beneficio percepito dai consumatori in termini qualitativi o quantitativi.

Cavo

Venti milioni di abitazioni, il 56 per cento del totale, sono allacciate alla tv via cavo.

Deutsche Telekom (DT) ha 18 milioni di abbonati. La tariffa base &#232 di 29 euro al mese per accedere ai 30 canali f.t.a.

Premiere World (Kirch) e MediaVision (DT), le due Pay TV, assommano a un milione di abbonati.

DT ha gi&#224 aggiornato la sua rete per la ricezione digitale. La normativa ha impedito a DT di controllare l¿ultimo miglio e di gestire gli abbonamenti. Per questi due motivi, DT ha smesso di investire nella DTT sino alla vendita della rete, necessaria per ridurre il debito.

DT ha venduto sei compagnie via cavo regionali, oltre alla societ&#224 MediaVision, a Liberty Media per 5,5 miliardi di euro. Altri assetti sono stati venduti alla Callahan Associates e alla UPC.

Praticamente, tutta la rete via cavo che era sotto il controllo di DT &#232 passata a compagnie nord-americane.

Con il Rundfunkstaatsvertrag (1° aprile 2000) la distribuzione &#232 stata liberalizzata.

Terrestre

Il 35 per cento delle abitazioni tedesche si avvale della ricezione terrestre, ma soltanto l¿8 per cento come mezzo principale.

Le emittenti che trasmettono sulla rete terrestre sono quindici; solo ARD e ZDF, per&#242, hanno una copertura totale.

Un¿iniziativa mista pubblico-privato ha dettato i principi e i tempi per l¿introduzione della DTT.

Quadro normativo

I L&#228nder regionali e le loro authority (Landesmedienanstalten) hanno la competenza legislativa sul comparto televisivo privato. I poteri attribuiti alle regioni riguardano le licenze, la vigilanza e altre funzioni mirate allo sviluppo del settore privato.

Le autorit&#224 regionali cooperano all¿interno di un¿associazione delle autorit&#224 denominata Arbeitgemeimshaft der Landesmedienanstalten, ALM, e sotto le norme del Trattato Interstatale per il Broadcasting. La cooperazione deve assicurare un pari trattamento delle emittenti private e una uniformit&#224 a livello di procedure statali, oltre a decidere in maniera efficiente su interessi comuni o nazionali, come norme, tecnologia, ricerca e finanziamento. Le decisioni sono prese a maggioranza di due terzi.

I soggetti pubblici, ARD e ZDF, hanno un proprio regolamento interno sui contenuti.

Politiche

Lo schema della DTT tedesca si basa sulla decentralizzazione, sul mercato e sulla creazione del consenso. Le autorit&#224 si sono limitate a dettare i tempi di uno schema che funga da riferimento certo per tutti i soggetti coinvolti nella migrazione da analogico a digitale.

Nel dicembre 1997 il Gabinetto Federale ha commissionato al Ministero Federale dell¿Economia e della Tecnologia (BMWI) la creazione di un quadro per le trasmissioni in digitale, insieme ai vari soggetti coinvolti, che delineasse una strategia per la transizione verso il digitale. Il rapporto &#232 stato consegnato nel settembre 2000 e le raccomandazioni ivi contenute sono state recepite dalle Autorit&#224 tedesche.

Secondo il BMWI, il ruolo del ministero sar&#224 relegato ai contenuti e alla protezione dei consumatori. La digitalizzazione, infatti, limiter&#224 i conflitti derivanti dalla scarsit&#224 di frequenze.

Le capacit&#224 in eccesso potranno essere ri-assegnate, senza discriminazione, per altri servizi elettronici. La DTT porter&#224 anche nuove risorse al Governo Federale attraverso le entrate derivanti dalle concessioni sulle frequenze.

Si prevedono tre multiplex DTT con quattro canali ciascuno, con ¿una qualit&#224 assimilabile al PAL¿ e servizi multimediali. Il numero di programmi dovrebbe gradualmente estendersi a venti. Particolare attenzione &#232 posta sulla ricezione indoor portatile, che dovrebbe essere disponibile da subito. La ricezione mobile non &#232 un obiettivo di copertura esplicito. Per questi motivi, la scelta tecnica dell¿architettura della rete DTT &#232 l¿SFN (Single Frequency Network).

Il simulcast sar&#224 molto limitato, a causa dell¿uso estensivo della banda UHF, e dovr&#224 durare per il minor tempo possibile.

Le trasmissioni in analogico saranno spente non prima del 2010.

Dal 2001, le trasmissioni in DVB-T sono in fase di sperimentazione in sei regioni:

Germania del Nord (Hannover/Braunschweig, Amburgo, Brema)

Berlino/Brandenburgo

Germania Centrale (Lipsia/Halle, Erfurt/Weimar, Dresda),

Germania Occidentale (Colonia/D&#252sseldorf, Rhine/Ruhr),

Germany Sud-occidentale (Rhine/Main, Rhine/Neckar, Stoccarda),

Bavaria (Monaco, Augsburg, Ingolstadt, Nuremberg).

Per la sola zona di Berlino &#232 stata gi&#224 raggiunta la piena copertura della sola area metropolitana con segnale digitale terrestre e lo spegnimento dell”analogico.

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