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La cinese Dji è l’azienda leader: 11,2 miliardi di fatturato e 70% del mercato
Gli aeroporti di Copenaghen e Oslo sono stati chiusi per diverse ore dopo l’avvistamento di droni non identificati. Solo nello scalo danese, il più trafficato dei Paesi nordici, si sono contati oltre 30 voli dirottati, un centinaio cancellati e circa 20mila passeggeri coinvolti. Le autorità hanno parlato di un “attore capace”, mentre la premier danse Mette Frederiksen ha definito l’episodio un attacco a un’infrastruttura critica, sottolineando che non si può escludere un legame con la Russia, che però ha respinto ogni accusa.
L’accaduto evidenzia quanto la tecnologia dei droni sia ormai entrata nella quotidianità, con applicazioni che spaziano in diversi ambiti. Da un lato il loro impiego massiccio nel conflitto tra Ucraina e Russia ha mostrato la capacità di ridefinire scenari militari; dall’altro, i droni sono diventati strumenti comuni nell’industria e nella vita civile, dai rilievi edilizi e ambientali alle riprese per il cinema e i social, fino all’uso amatoriale e ricreativo. Anche in Israele il settore ha assunto un ruolo strategico, con aziende che sviluppano piattaforme autonome per la difesa e per le smart cities. Ma quali aziende dominano oggi questo settore in rapida crescita e definiscono i nuovi standard della tecnologia a livello globale?
Dji, leader mondiale del mercato droni
Chi domina davvero il mercato mondiale dei droni? La risposta è: un colosso cinese Dji. Nel 2024 ha registrato ricavi pari a 80,1 miliardi di yuan, equivalenti a 11,2 miliardi di dollari al cambio medio dell’anno. La sua quota nel segmento dei droni civili ha superato il 70%, una concentrazione rarissima in altri comparti tecnologici. Fondata nel 2006 a Shenzhen, l’azienda è cresciuta fino a oltre 14.000 dipendenti e ha trasformato il drone da oggetto di nicchia a strumento diffuso in tutto il mondo. Le sue serie più note – Mavic, Phantom e Inspire – sono diventate lo standard per applicazioni che vanno dalle riprese aeree alla sorveglianza delle infrastrutture, fino al monitoraggio agricolo.
Il successo dell’azienda non dipende solo dalla varietà dei modelli. Conta soprattutto l’evoluzione tecnologica continua. I droni Dji includono sistemi di intelligenza artificiale per il volo autonomo. Montano algoritmi di evitamento ostacoli e fotocamere ad alta definizione. Queste tecnologie hanno trasformato il modo di produrre immagini. L’impresa cinese investe anche nell’urban air mobility. Si tratta di velivoli elettrici a guida autonoma per il trasporto urbano di persone. Oggi il progetto è ancora sperimentale. Ma ha già portato Dji al centro di dibattiti politici e regolatori. Negli Stati Uniti i suoi prodotti sono stati sottoposti a restrizioni per motivi di sicurezza dei dati e privacy. Il dominio tecnologico della società è ormai anche un tema geopolitico.
Difesa e sicurezza, cresce il mercato dei droni
Come si può vedere anche dal grafico sul mercato globale dei droni emerge la posizione della statunitense AeroVironment, principale concorrente di Dji L’azienda ha chiuso il bilancio 2024 con 716,7 milioni di dollari di ricavi e nell’esercizio successivo è salita a 821 milioni (+14%). Fondata nel 1971, è il maggiore fornitore di droni di piccole dimensioni senza pilota per l’esercito americano e la NATO, con modelli come Raven, Switchblade, Wasp e Puma. Le sue attività restano concentrate soprattutto nel settore militare e tattico, con estensioni a robot mobili, sensori e software di analisi per la difesa e la sicurezza.
Negli Stati Uniti opera anche Insitu, controllata di Boeing con sede a Bingen, nello Stato di Washington, che nel 2024 ha registrato 603,1 milioni di dollari di ricavi. L’azienda è specializzata in droni a lungo raggio senza pilota destinati a clienti militari e governativi, con modelli come ScanEagle, Integrator e RQ-21A Blackjack, utilizzati in missioni di sorveglianza e operazioni di difesa e intelligence. Accanto al comparto militare, Insitu sviluppa anche soluzioni commerciali per l’industria, ma la sua attività resta concentrata nei settori strategici della sicurezza.
Nuove applicazioni dei droni tra civile e difesa
Nel mercato dei droni per consumo avanzato e usi professionali si colloca Autel Robotics. L’azienda è stata fondata nel 2014 a Shenzhen ed è controllata dal gruppo cinese Autel Intelligent Technology. Nel 2024 ha registrato 500 milioni di dollari di fatturato. La crescita è stata trainata dalla serie EVO, dotata di fotocamere ad alta risoluzione e funzioni pensate per fotografia, videografia, ispezioni industriali e sicurezza pubblica. Autel è oggi tra i principali produttori cinesi di droni, con una presenza significativa anche in Nord America. Il rafforzamento negli Stati Uniti è stato favorito dalle restrizioni contro DJI. Alcuni modelli sono stati utilizzati anche in contesti bellici in Medio Oriente, generando controversie.
Negli Stati Uniti si distingue Skydio, fondata nel 2014 in California e oggi la maggiore azienda americana produttrice di droni, che nel 2024 ha registrato 180 milioni di dollari di ricavi. Pur avendo dimensioni più ridotte rispetto ai colossi della difesa come AeroVironment e Insitu, è diventata il principale fornitore statunitense di droni commerciali, grazie alla specializzazione nel volo autonomo basato su intelligenza artificiale e computer vision. Con una produzione di circa 40.000 unità, supportata da investitori di primo piano e partner tecnologici come NVIDIA, Skydio fornisce i propri modelli a enti federali, agenzie di sicurezza pubblica e forze militari statunitensi, in un contesto in cui l’origine tecnologica è considerata cruciale per la sicurezza dei dati.
Aziende di droni protagoniste in Europa
In Europa il marchio più noto è Parrot, azienda francese con sede a Parigi che nel 2024 ha registrato 85 milioni di dollari di ricavi, in crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Dopo aver abbandonato il mercato consumer, si è concentrata sui droni professionali e per la difesa, con modelli come l’ANAFI Ai, primo drone con connettività 4G in ambito enterprise. L’azienda punta su sicurezza informatica e conformità alle normative europee, offrendo un SDK open-source e collaborando con un ampio ecosistema di partner per software e servizi dedicati.
La svizzera Wingtra, fondata nel 2017 a Zurigo da un team di ingegneri dell’ETH, ha registrato nel 2024 80 milioni di dollari di ricavi. È specializzata nei droni VTOL, capaci di decollare e atterrare in verticale ma volare come aerei, una tecnologia che garantisce mappature con precisione fino a 1 centimetro. I suoi modelli sono impiegati in rilievi topografici, cantieri, miniere e monitoraggi ambientali, con produzione gestita internamente per mantenere standard elevati.
Nuove soluzioni dai piccoli produttori di droni
Tra le aziende più piccole del settore spicca la cinese EHang, fondata nel 2014. È specializzata in veicoli aerei autonomi pensati per la mobilità urbana. Nel 2024 ha registrato 63,4 milioni di dollari di ricavi. È diventata un punto di riferimento nella urban air mobility con i suoi droni eVTOL capaci di trasportare due passeggeri. L’azienda sviluppa anche sistemi integrati per la gestione dei voli, infrastrutture per vertiporti e soluzioni di smart city. I suoi droni trovano spazio anche in spettacoli di luci aeree e altre applicazioni creative.
La francese Delair è specializzata in droni professionali a lungo raggio. Nel 2024 ha registrato 33 milioni di dollari di ricavi. La crescita è stata costante e ha portato al raddoppio del fatturato per tre anni consecutivi. I suoi modelli sono utilizzati in rilievi topografici, mappature e ispezioni industriali. Queste applicazioni sono sempre più richieste nei settori dell’energia, delle costruzioni e dell’agricoltura di precisione. Questi ambiti rappresentano oggi il cuore del mercato dell’azienda.
L’israeliana Airobotics ha chiuso il 2024 con 10 milioni di dollari di ricavi, ma nello stesso periodo ha ottenuto nuove commesse per 16,9 milioni, segnale di un portafoglio ordini in crescita rispetto ai risultati attuali. Un segnale chiaro del suo potenziale di crescita. Airobotics è tra i pionieri dei sistemi “drone-in-a-box”. Si tratta di piattaforme completamente autonome che decollano, volano e si ricaricano senza intervento umano. Queste soluzioni vengono usate per la sorveglianza di siti complessi, in applicazioni industriali, nelle smart cities e nella difesa. I droni dell’azienda sono supportati da stazioni di controllo automatizzate. Questo sistema permette un impiego continuo e affidabile anche in scenari operativi avanzati.
I dati sono aggiornati al 2024