Alcatel-Lucent rilancia sulle reti: ricerca e territorio con Regione Lombardia, Politecnico e istituzioni

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Occorre un nuovo sistema di alleanze che guardi alle imprese e alle istituzioni, che sia radicato sul territorio e aperto alle opportunità e alle sfide dei mercati globali e abbia alla base una sincera volontà di cooperazione all’insegna dell’innovazione“. Con questo invito espresso dall’amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia Gianluca Baini e con la conferma da parte del governatore Roberto Formigoni degli impegni della Regione Lombardia per lo sviluppo delle reti a banda larga e ultra-larga si è concluso il summit che nella giornata di lunedì 4 aprile ha visto confrontarsi a Milano – oltre ai vertici della Regione, del Politecnico di Milano e della multinazionale delle telecomunicazioni, che rappresenta anche il maggior polo industriale di Ricerca e Sviluppo nel settore in Italia e nella stessa Lombardia – importanti esponenti del mondo accademico e delle istituzioni.

Dal tavolo del convegno, dedicato al futuro delle reti e ai nuovi servizi digitali, e aperto dal Rettore del Politecnico Roberto Azzone è partito anche un invito formulato da Guillaume Declerck, direttore marketing di Alcatel-Lucent Italia: unire le forze di aziende, enti pubblici, organismi di ricerca per realizzare il coordinamento e la massa critica necessaria per sviluppare progetti qualificati all’insegna della modernizzazione e dell’innovazione di infrastrutture e servizi. “Dobbiamo unire la ricerca a lungo termine con i progetti e le applicazioni – ha affermato Declerck – e questa è una proposta concreta che può essere subito messa in cantiere e alla quale Alcatel-Lucent può contribuire con la propria presenza locale e con le proprie competenze internazionali“.

Collaborazione nella ricerca ottica tra Alcatel-Lucent e Politecnico

Un primo elemento di questa convergenza di intenti è rappresentato dal nuovo accordo di collaborazione avviato tra Alcatel-Lucent e la Fondazione Politecnico di Milano, rappresentata dal presidente Giampio Bracchi: un accordo su base triennale che permetterà di sostenere l’impegno di una ventina di ricercatori nei campi più avanzati della ricerca nelle tecnologie di comunicazione ottica ad altissima velocità.

La collaborazione è stata positivamente commentata anche dal direttore del dipartimento ICT del CNR, Riccardo Pietrabissa, che ha auspicato l’opportunità di una proiezione su scala nazionale degli sforzi rivolti all’innovazione, candidando il CNR, con le sue competenze estese nell’ICT, a fungere da collante tra mondo industriale e mondo scientifico, nell’ambito “di una filiera che va dalla ricerca fondamentale alle applicazioni industriali”, così da poter dar vita a progetti concreti. Riconoscendo in Alcatel-Lucent il ruolo di “un’impresa che è sul mercato, ma guarda molto verso la ricerca” e che “con i suoi Bell Labs, in particolare, è un’azienda molto vicina al mondo della ricerca“, Pietrabissa ha sottolineato che il CNR siede volentieri “al tavolo” di collaborazione che si è creato “anche con un’ottica di promozione e supporto alle idee che nasceranno“.

La Lombardia, ha sottolineato il sottosegretario regionale alla Ricerca e Innovazione Alberto Cavalli, vede un ruolo prevalente nelle aziende nell’impegno all’innovazione, con una quota “privata” decisamente superiore alla media nazionale, ma accordi di questo tipo, ha auspicato possono rappresentare un modello su più ampia scala.
Sono queste, del resto, le nuove frontiere su cui la Regione Lombardia si va cimentando, come ha rimarcato il presidente Roberto Formigoni, sottolineando la necessità che, a fronte di impegni per le nuove infrastrutture da una parte e per lo sviluppo di nuovi servizi, dalla sanità all’infomobilità dall’altra, faccia riscontro anche uno sforzo di innovazione da parte di un più vasto eco-sistema, che in Lombardia può contare sull’eccellenza di imprese, centri di ricerca e università. Un quadro che è stato ulteriormente dettagliato nel corso del convegno, dalle posizioni espresse da realtà lombarde come Ferrovie Nord e Lombardia Informatica.

La Sanità, ha indicato tra l’altro il presidente Formigoni, si presenta come uno dei grandi utenti della società digitale e delle reti, anche al fine di migliorare il supporto extra-ospedaliero ai cittadini e riservando i ricoveri, in centri sempre più specializzati, nei casi di effettiva necessità.
I trasporti collettivi, ha sottolineato Giuseppe Biesuz, amministratore delegato di Trenitalia-Ferrovie Nord, si apprestano a fronteggiare una nuova imponente richiesta di spostamenti, che in prospettiva Expo 2015 potrà anche passare dai 650 mila passeggeri / giorno attuali al milione, su una rete regionale che comprende oltre 1900 km di linea e 430 stazioni: un sistema che da reti informatiche e Ict attende un forte contributo.

I progetti per banda larga e ultra-larga della Regione

In questo quadro, la Regione Lombardia si sta muovendo, pur in un momento di non facile disponibilità di risorse, con decisione. A conclusione del convegno, il presidente Formigoni ha indicato le iniziative già avviate, con l’obiettivo – ha detto – di cancellare il digital divide in Lombardia entro il 2013, quindi due anni prima dell’Expo. Il governatore ha ricordato i quattro “assi di intervento” dell’ultimo quinquennio nella banda larga:
a) il bando regionale del 2005 che ha permesso l’estensione della fibra in 140 comuni, per 700 mila abitanti, senza infrastrutture adeguate,
b) l’accordo con il Ministero per lo Sviluppo Economico e Cnipa per l’infrastruttura ottica, in via di realizzazione (2009 – 2012) di proprietà Infratel per raggiungere 140 comuni privi di infrastrutture adeguate,
c) interventi in aree “a fallimento di mercato” con l’erogazione di un contributo pubblico di 41 milioni per un massimo del 70% della spesa (totale 58,5 milioni) per raggiungere 707 comuni,
d) ulteriori interventi (per 8 milioni di euro) per raggiungere 40 comuni nell’ambito del Programma di Sviluppo rurale.

La Lombardia guarda avanti e, ha ricordato Formigoni, si è fatta promotrice di un progetto unico sin qui in Europa per dimensioni e investimento nel campo della banda ultra larga, un progetto che “costituisce un modello di riferimento replicabile per altre Regioni e altri Paesi”. Si tratta di un’infrastruttura ottica per raggiungere le case di 4,2 milioni di cittadini lombardi in 167 comuni: un investimento da 1,2 miliardi di euro da condurre in sei – sette anni e portare connettività oltre i 20 megabit/s. Un progetto di tale portata, inoltre, secondo stime della Regione, avrà un impatto positivo sull’occupazione, valutabile in 23 – 32 mila posti di lavoro, soprattutto in settori duramente colpiti dalla crisi come l’edilizia.

(Per ulteriori informazioni sui programmi regionali vedi qui)

Il contributo in Italia dell’azienda dei Bell Labs
Il potenziale di mercato per le nuove reti a livello regionale è illustrato anche in un rapporto presentato da Alcatel-Lucent che indica i “driver” di una domanda emergente dal territorio e che, previo superamento del “digital divide”, individua nuovi servizi a supporto della sanità regionale, telelavoro, riduzione degli spostamenti per motivi di lavoro, videocomunicazione, economia dei contenuti digitali, pubblicità on-line ed editoria. “Tutte applicazioni che vedono un numero crescente di utenti accedere a servizi differenziati, su reti fisse e mobili e con una pluralità di dispositivi ma che concorrono allo sviluppo di nuovi settori, ad una maggiore competitività a nuove aggregazioni aziendali“, ha sottolineato Domenico Di Mola, chief technology officer di Alcatel-Lucent nella divisione ottica a Vimercate. “Il passaggio dalla rete in rame a quella in fibra rappresenta una discontinuità come il passaggio dalla civiltà del bronzo a quella del ferro: la rete a banda ultralarga è sempre più una necessità non solo per i consumatori, ma per la competitività delle aziende, per nuovi business, per l’occupazione e per i servizi pubblici“.

Anche la collaborazione annunciata con la Fondazione Politecnico di Milano avrà un ruolo strategico a tale riguardo, poiché riguarderà soluzioni per le quali Alcatel-Lucent è un riferimento mondiale. A Vimercate ha sede, tra l’altro, il polo internazionale della divisione tecnologie ottiche, mentre vengono sviluppate anche soluzioni d’avanguardia nel campo delle tecnologie wireless. Tre su quattro dei circa 800 ricercatori dell’azienda in Italia (oltre terzo dei dipendenti nel paese), sono nel polo vicino a Milano.

La collaborazione con il Politecnico sarà di mutuo vantaggio – ha sottolineato l’amministratore delegato Gianluca Baini – perché Alcatel-Lucent potrà offrire la possibilità di confrontarsi con le più avanzate tecnologie in campo mondiale, compreso l’accesso ai laboratori più famosi del mondo nel settore: i Bell Labs, da cui sono usciti sette Premi Nobel e invenzioni fondamentali dal transistor ai satelliti per comunicazioni agli sviluppi più avanzati della comunicazione ottica. Queste risorse sono accessibili ai nostri partner. Anche per la nostra azienda è fondamentale trovare sostegno e collaborazione in campo nazionale per poter rafforzare l’efficienza e competitività internazionale del polo italiano“.