Smartphone: gli acquisti ‘in-app’, unico modo per far soldi nel mercato delle app mobili

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Le app gratuite restano in cima alle preferenze degli utenti e nel 2011 hanno rappresentato il 96% dei donalo. Gli analisti consigliano quindi di abbracciare il modello ‘freemium’ e monetizzare attraverso gli acquisti in-app.

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Con la vendita di applicazioni destinate ai telefonini, difficilmente si diventa ricchi. Ma allora qual è il modo migliore per fare soldi nel mercato delle app?

A sorpresa, la risposta è quella di offrire le app gratuitamente e di generare entrate dagli acquisti in-app, che consentono agli utenti di scaricare elementi o funzioni aggiuntive rispetto a quelle presenti in una determinata applicazione.

 

Secondo la società di analisi IHS, gli acquisti in-app aumenteranno fino a rappresentare il 64% dei ricavi totali del mercato nel 2015, rispetto al 39% nel 2011. Da qui a tre anni, i ricavi si attesteranno a 5,6 miliardi, da 970 milioni lo scorso anno.

 

Gli utenti smartphone preferiscono di gran lunga scaricare app gratuite che nel 2011 hanno rappresentato il 96% del totale.

Spiega l’analista Jack Kent che nel 2012 “diventerà sempre più difficile per gli sviluppatori e gli app store giustificare la necessità di acquistare un’app quando in giro ce ne sono una miriade simili offerte a titolo gratuito. Per questo l’industria dovrebbe abbracciare il modello ‘freemium’ e monetizzare attraverso gli acquisti in-app”.

 

Per ‘freemium’ si intende, appunto, l’offerta di app gratuite e l’applicazione di un costo sull’acquisto di funzioni aggiuntive.

Questo modello – i cui pionieri sono stati gli sviluppatori di giochi – rappresenta il segmento del mercato a più forte crescita e presto dominerà il mercato.

 

Alla fine del terzo trimestre 2011, le app gratuite rappresentavano il 45% delle applicazioni più scaricate negli Usa. Secondo IHS, il 68% delle applicazioni ‘campioni d’incasso’ presentava contenuti aggiuntivi o di funzionalità disponibili tramite un acquisto in-app, sotto forma, ad esempio, di moneta virtuale o punti rimborsabili per i giochi.

La valuta virtuale, stima sempre IHS, ha rappresentato il 63% degli acquisti in-app effettuati sull’App Store di Apple negli Usa.

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