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6 qualità fondamentali per un’impresa empatica

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Per sopravvivere - e persino prosperare - nel tempo della complessità, le imprese dovranno diventare empatiche, valorizzando e incorporando all’interno di strutture e processi le qualità legate all’intelligenza emotiva.

Enterprise 4.0 è una rubrica settimanale dedicata ai processi di innovazione aziendale a cura di Neosperience. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

Per affrontare le sfide del digitale e della nuova globalizzazione le imprese hanno bisogno di ispirarsi a nuovi modelli. Le “Lezioni americane”, rivisitate alla luce delle innovazioni dell’Intelligenza Artificiale e della situazione economica e sociale odierna, mostrano la via per aiutare le imprese a costruire il futuro.

Viviamo in un’epoca di incertezza e cambiamenti, che impone alle aziende un ripensamento radicale di valori e prospettive. Giorno dopo giorno i modelli di business tayloristi e fordisti, con le loro rigide strutture organizzative, mostrano la propria inadeguatezza di fronte alle sfide della contemporaneità.

Per sopravvivere – e persino prosperare – nel tempo della complessità, le imprese dovranno diventare empatiche, valorizzando e incorporando all’interno di strutture e processi le qualità legate all’intelligenza emotiva.

Dario Melpignano, CEO di Neosperience, ha individuato i valori che le imprese empatiche dovranno mettere in pratica per affrontare le sfide della digitalizzazione e della nuova globalizzazione rielaborando gli spunti offerti da un’opera letteraria del recente passato: le Lezioni americane di Italo Calvino.

Nelle sei lezioni americane, stese tra il 1984 e il 1985 per le Charles Eliot Norton Poetry Lectures dell’Università di Harvard, Italo Calvino individuò sei qualità che la comunicazione avrebbe dovuto possedere per affrontare al meglio i cambiamenti della società: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità e Coerenza.

Leggerezza

Riconoscere la leggerezza come un valore e metterla in pratica, adottando nuove logiche e nuovi metodi di conoscenza e verifica, è fondamentale per affrontare la complessità del tempo che stiamo vivendo.

Nell’ottica della transizione digitale oggi in atto, dove rapporti personali e aziendali si svolgeranno sempre di più nei “luoghi non-luoghi” virtuali, valorizzare la leggerezza del byte del dato, resistendo allo stesso tempo alla tentazione di sfuggire alla realtà, diventa di importanza vitale per i business.

L’impresa empatica mette pertanto in pratica la leggerezza adottando processi operazionali agili e flessibili e affidandosi a infrastrutture digitali in cloud trasparenti e accessibili, in grado di togliere peso alla struttura e al linguaggio della tecnologia.

Rapidità

Oggi più che mai è importante impiegare al meglio il tempo, che pur mantenendo uno statuto fondamentale di relatività ha un valore molto alto sia per le persone sia per le aziende.

La rapidità nelle Lezioni americane non è da intendersi come una corsa contro il tempo, bensì come una flessibilità strutturale che rende la sveltezza di ragionamenti e processi un punto di forza.

Per raggiungere questo obiettivo l’impresa empatica dovrà dunque “affrettarsi lentamente” e padroneggiare un equilibrio tra la rapidità di esecuzione e il know-how acquisito e applicato sugli obiettivi a lungo termine.

Esattezza

Viviamo nell’era dei Big Data, eppure il dato resta uno dei più grandi misunderstanding della contemporaneità. Comunicare e comprendere i dati con esattezza, mettendo in pratica il linguaggio in modo da veicolare valori e un significato reale, è d’importanza vitale.

L’impresa empatica dovrà quindi comunicare al pubblico i concetti e i modelli statistici alla base delle ultime innovazioni tecnologiche con un approccio critico e qualitativo, evidenziando il fattore umano alla base dell’elaborazione e dell’utilizzo dei dati, con un linguaggio trasparente ed esatto.

Visibilità

Al centro del dibattito sul digitale oggi si trova il concetto di Metaverso. Con la sua promessa di trasportare in uno spazio virtuale i rapporti personali e digitali, questo tipo di piattaforma rappresenta dal punto di vista culturale l’ultimo stadio della civiltà dell’immagine, in cui la civiltà stessa si fa immagine.

Preservare la facoltà dell’immaginazione in quest’era di cambiamento, senza implicare d’altro canto un ritorno al passato, diventa allora una priorità per l’impresa empatica. È qui che entra in gioco la tecnologia human-centered, che non mette in pericolo, ma valorizza questa qualità attraverso soluzioni digitali che integrano al proprio interno la fantasia, la “facoltà intrinsecamente antropomorfa di evocare immagini dalla mente”

Molteplicità

L’individualismo della società odierna è solo apparente. In ogni ambito, dal pensiero ai prodotti culturali, passando per il marketing, le persone sono ormai uniformate in “cluster” di interessi e caratteristiche anziché valorizzate nella loro individualità.

Preservare l’importanza della molteplicità diventa allora centrale anche e soprattutto nell’adozione delle nuove tecnologie, che da un lato incentivano un rapporto più diretto tra persone e aziende, mentre dall’altro rischiano di uniformare sempre di più la comunicazione, i contenuti e le esperienze di fruizione.

L’impresa empatica farà allora leva su servizi come la Customer Intelligence per applicare la molteplicità all’interno di processi, prodotti e servizi in grado di valorizzare l’unicità di ogni interlocutore e offrire esperienze su misura su più touchpoint.

Coerenza

Dell’ultima delle Lezioni americane di Italo Calvino, rimasta incompleta per via della morte dell’autore, rimangono solo pochi appunti, che restano comunque di vitale importanza.
In ambito aziendale la coerenza passa dall’adozione di nuove visioni e modelli di business basati su una mission lungimirante, pronta ad affrontare i cambiamenti migliorando le capacità digitali esistenti con modelli di piattaforma multi-sided e offerte scalabili basate su subscription.

È di fondamentale importanza che il cambiamento proposto dall’impresa empatica sia coerente. L’impresa empatica dovrà assumersi l’onore e l’onere di dare nuovi punti di riferimento agli stakeholder, facendo da bussola e da stella polare insieme.

In conclusione, essere impresa intelligente va ben oltre l’adozione di nuove tecnologie. È una sfida che parla direttamente al cuore e alla mente di tutti noi: non semplici lavoratori, ma donne e uomini che si relazionano con altri esseri umani.

Solo se avremo il coraggio di essere “persone intelligenti”, se faremo nostre queste sei qualità, allora potremo far diventare realmente intelligente la nostra impresa.