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50 giorni in più di caldo intenso l’anno a Napoli, 28 a Roma. Come cambia il clima nelle città italiane. Lo Studio

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Pubblicato il rapporto “Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in sei città italiane”, Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia, realizzato dalla Fondazione CMCC, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.

Il Rapporto

Scarica il nuovo Rapporto “Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in sei città italiane

I cambiamenti climatici sono una realtà, ma non a tutti è ancora chiaro quali siano le conseguenze concrete sul nostro quotidiano. Per questo, secondo la comunità scientifica mondiale, è urgente velocizzare la comprensione dei meccanismi che li determinano.

Il nuovo Rapporto “Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in sei città italiane, realizzato dalla Fondazione CMCC, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, è “la prima analisi integrata del rischio climatico in Italia”, con focus su alcuni grandi centri urbani.

Le città coinvolte

Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia, queste le grandi città prese in esame dallo studio, basato sui risultati di dati ad altissima risoluzione per proporre una rassegna del clima, degli impatti, dei rischi e degli strumenti di cui si stanno dotando le amministrazioni locali.

Questo lavoro è una assoluta innovazione nell’ambito dell’analisi e della gestione del rischio da cambiamenti climatici su scala urbana”, ha spiegato Donatella Spano (CMCC e Università di Sassari) che ha curato il rapporto con Valentina Mereu (CMCC).

L’obiettivo – hanno aggiunto le due curatrici – è quello di fornire uno strumento che, fondato sulle più recenti conoscenze scientifiche, possa contribuire rendere le nostre città più pronte e preparate agli anni che stiamo vivendo e che vivremo, nel segno della sostenibilità e della resilienza. Per raggiungere questo obiettivo, il rapporto mette a disposizione un’integrazione di dati climatici originali con una rassegna approfondita sullo stato dell’arte della conoscenza sugli impatti da cambiamenti climatici e sugli strumenti e i metodi che le città hanno a disposizione per valutare, analizzare e affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici”.

Le conseguenze attese

Tre le principali evidenze:

  • le temperature sono aumentate negli ultimi trent’anni e continuano a farlo in tutte le città;
  • tutti gli scenari evidenziano rischi crescenti per ondate di calore e alluvioni urbane;
  • pur nella loro diversità, gli scenari di tutte le città mostrano che le strategie di adattamento riducono la portata degli impatti negativi, soprattutto per la mortalità legata a ondate di calore.

Per quel che riguarda le ondate di calore (rispetto a inizio secolo), si sono registrati per Napoli 50 giorni in più di caldo intenso l’anno negli ultimi decenni. Fenomeno che interessa in maniera significativa anche Milano (+ 30 giorni), Torino (+ 29) e Roma (+28).

Per quel che riguarda le alluvioni e gli allagamenti, in ogni città incidono sempre di più la densità dell’ambiente costruito, l’impermeabilizzazione del suolo e le specifiche caratteristiche delle singole città.

A Venezia, si legge nel documento, negli ultimi 150 anni, “il livello idrico relativo della città è cresciuto di oltre 30 cm e la soglia critica è stata superata 40 volte negli ultimi 10 anni. A Milano si sono registrati 150 eventi di piena negli ultimi 140 anni e in anni recenti si sono manifestati meno giorni piovosi, ma piogge più intense”.

A Napoli, inoltre, piogge intense che fino ad oggi si sono verificate ogni 10 anni, potrebbero verificarsi ogni 4, mentre a Bologna, invece, secondo le attuali proiezioni climatiche, “ci si aspetta per il futuro un aumento di intensità e frequenza di fenomeni di allagamento”.

Città costiere resilienti

Sempre sul tema dei cambiamenti climatici, la scorsa estate, si è svolto il kick-off meeting del progetto Horizon 2020 “Smart Control of the Climate Resilience in European Coastal Cities” (SCORE), finalizzato allo studio di soluzioni integrate per migliorare la resilienza di città costiere europee, particolarmente vulnerabili rispetto agli effetti dei cambiamenti climatici, tra cui l’innalzamento del livello del mare, la frequenza di eventi precipitativi intensi e fenomeni erosivi.