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Professioni digitali. La figura del visual content specialist, chi è e cosa fa

di Elisabetta Passaretti, digital consultant |

Parlare di contenuti nel mondo digitale, significa abbracciare un mondo che va dalle parole, alle immagini, ai suoni, alle animazioni, ai racconti. Ed è proprio in questo ambito che si inserisce la figura del Visual Content Specialist.

Lo sapevate che il cervello umano elabora immagini e contenuti visivi 60.000 volte più velocemente rispetto al tempo che impiegherebbe per leggere e decodificare un contenuto testuale?

Parlare dunque di contenuti nel mondo digitale, significa abbracciare un mondo che va dalle parole, alle immagini, ai suoni, alle animazioni, ai racconti. Per dirla in modo più romantico, di tutto ciò che trasmette emozione, senso ma anche informazione. Ed è proprio in questo ambito che si inserisce la figura del Visual Content Specialist.

In un mondo in cui in ogni secondo veniamo sommersi da milioni di immagini e contenuti, tale figura professionale deve essere bravo ad attirare la nostra attenzione, come un bravo cantastorie o volendo usare un termine, nel gergo degli specialisti, come uno storyteller, stimolando in noi uno specifico desiderio e persuadendoci a compiere determinate azioni.

Secondo varie ricerche, circa l’80% della comunicazione digitale nel 2018 è stata basata su contenuti visivi, inclusi Social Media, Websites e Video. Ma il visual content specialist non deve essere solo esperto di immagini, deve anche prestare attenzione particolare al lato SEO, quell’insieme di strategie e pratiche volte ad aumentare la visibilità di un sito internet migliorandone la posizione nelle classifiche dei motori di ricerca.

Il 55% dei visitatori di un sito web spendono meno di 15 secondi a leggere attivamente i contenuti di una pagina e in media, ricordano il 20% di ciò che leggono e per aumentare dunque l’engagement e il potenziale di coinvolgimento dei consumatori, questo professionista deve saper sfruttare tutti i suoi mezzi a disposizione.

Il Visual Content Specialist deve saper individuare un argomento interessante che soddisfi l’interesse e i bisogni del nostro pubblico, in secondo luogo individuare come comunicarlo: attraverso delle immagini (statiche, in movimento, interattive), un video, un’infografica (la disciplina capace di graficizzare informazioni, donando al messaggio semplicità di lettura), delle GIF (formati grafici animati) o dei meme (composizione visive molto spesso divertenti, sarcastiche o dissacranti, che hanno forte impatto sugli utenti e che hanno il potere di diventare virali in pochissimo tempo). L’ingrediente segreto che va sommato a una buona dose di creatività e immaginazione, è senza dubbio il saper pianificare tutte queste azioni in modo da raggiungere gli obiettivi di marketing prefissati.

I canali più utilizzati per poter trasmettere i contenuti, oltre ai siti web, sono i principali social  Facebook, Instagram, Pinterest e Twitter.

Con 1 miliardo di utenti attivi, con una divisione gender alla pari tra donne e uomini a livello globale, Instagram si dimostra però la scelta migliore per aziende e brand nel 2019; varrà quindi la pena per questa figura professionale, dedicare un po’ più di tempo ad esplorare possibili ulteriori modi aumentare l’engagement e il potenziale di coinvolgimento dei consumatori.

I contenuti hanno dunque il grande potere di creare quel filo sottile di Arianna tra l’azienda/brand e l’utente, permettendo loro di dialogare. In ultimo ma non meno importante, il visual content specialist deve quindi trasmettere e comunicare in modo assolutamente coerente e riconoscibile trasmettendo una forte identità, riportando il marchio e gli altri segni distintivi in sintonia con tutti i contenuti da comunicare.