L’Oversight Board

Odio online e libertà di espressione, Facebook crea la sua Corte d’Appello

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Un organo esterno ed indipendente che legittimerà o meno le decisioni del social network relative alla cancellazione o meno di contenuti violenti, di cyberbullismo e linguaggio d’odio, ma anche in relazione alla tutela delle libertà fondamentali della rete.

Cosa va rimosso e cosa no su Facebook? Chi lo decide? A chi ci si può rivolgere per protestare? A queste domande Mark Zuckerberg, il fondatore e CEO della grande rete sociale, ha fornito un’unica risposta: l’Oversight Board.

È di ieri l’annuncio del social network, da 2,3 miliardi di utenti, della nascita di una Commissione esterna che avrà poteri decisionali sulla rimozione di contenuti. Una specie di Corte di Appello a cui rivolgersi se non siamo d’accordo con la rimozione forzata di un post, un commento, una foto, un video, un pensiero, un link.

Il suo funzionamento prevede un team di 11 membri iniziali, che poi saranno portati a 40 circa, mentre sarà possibile appellarsi al Board solo a partire dal 2020 (fin da subito, invece, sarà la stessa Facebook a sottoporre i vari casi al nuovo organo).

One of the most important projects I've worked on over the past couple of years is establishing an independent Oversight…

Pubblicato da Mark Zuckerberg su Martedì 17 settembre 2019

In relazione al modo migliore di gestire l’odio online, l’estremismo politico e religioso, i messaggi violenti, il cyberbullismo, ma anche il diritto di parola e la libertà di espressione, Zuckerberg ha voluto inviare una lettera ai suoi utenti, in cui ha scritto: “Credo che un’azienda privata non possa prendere decisioni così importanti da sola. Ecco perché ho invitato i Governi a facilitare la nascita di nuovi standard con cui individuare e trattare contenuti dannosi. Questo è anche il motivo per cui abbiamo deciso di offrire alle persone uno strumento per ricorrere contro le nostre decisioni, istituendo l’indipendente Oversight Board”.

Il suo scopo – si legge sempre nella lettera – è quello di tutelare la libertà di espressione prendendo decisioni di principio, indipendenti e trasparenti, emettendo pareri consultivi sulle politiche che Facebook ha adottato per i contenuti. Il Board lavorerà per spiegare agli utenti, nel rispetto della privacy e della riservatezza, le motivazioni che hanno portato ad una decisione”.

Cinque i poteri dell’Oversight Boardelencati nel documento ufficiale di Facebook:
potrà richiedere a Facebook di fornire informazioni in tempi rapidi e nella massima trasparenza;
dovrà attenersi scrupolosamente agli standard della comunità di Facebook;
indicherà al social cosa va rimosso e cosa va salvato;
giudicherà come legittima o meno ogni decisione presa da Facebook su un contenuto;
emetterà spiegazioni scritte su ogni decisione presa dal Board.

La Corte di Appello funzionerà come organo di consulenza esterno, ma Facebook si impegna, così si legge nella Carta, a rispettare sempre le decisioni prese sui casi in esame.
I membri del Board, infine, saranno nominati da Facebook e le risorse finanziarie necessarie saranno assicurate sempre dal social network attraverso una fondazione annunciata come indipendente.