Strategia

Mediaset ‘tratta’ con Sky e Vivendi ma non molla su RaiWay

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All’assemblea degli azionisti Confalonieri e Berlusconi parlano del futuro di Mediaset: discorsi aperti con Vivendi, Sky e Telecom Italia. Su RaiWay, ‘Disponibili a riparlarne’.

Non tralasciano nulla i vertici di Mediaset nell’assemblea degli azionisti tenutasi oggi a Cologno Monzese che ha approvato il bilancio 2014: da RaiWay a Vivendi, passando per Telecom Italia, senza tralasciare lo strapotere dei giganti del web.

Il presidente Fedele Confalonieri e il suo vice Pier Silvio Berlusconi parlano a tutto campo delle strategie future, dei rapporti con Sky e anche dei possibili acquirenti.

Ma una cosa è certa, Mediaset non si vende.

E’ questa la risposta chiara che arriva dal Biscione alle tante indiscrezioni circolate negli ultimi giorni che parlavano addirittura dell’intenzione dei Berlusconi di vendere Mediaset. Forse addirittura a Murdoch.

 

Su RaiWay, ‘Disponibili a riparlarne’

A distanza di alcuni giorni alla decisione di ritirare l’Opas di Ei Towers per RaiWay, Confalonieri torna sull’argomento per dire che “era ed è un progetto di razionalizzazione in grado di generare valore e il fuoco di sbarramento che ha bloccato l’operazione non è del tutto comprensibile”.

“Quando le polemiche si saranno placate – ha aggiunto – siamo sicuri che la questione di creare una grande unica infrastruttura italiana per la diffusione del segnale tv tornerà in primo piano e noi ci saremo, con grande disponibilità”.

Il presidente ha sottolineato che “è una battaglia di retroguardia impedire l’integrazione ed è fuori dal tempo condannare i campioni italiani della comunicazione a un nanismo industriale che porta solo a essere preda di gruppi stranieri“.

Mediaset – ha osservato – non è più televisione e basta. È un gruppo integrato multipiattaforma è presente ovunque nella comunicazione”.

“Il nostro organismo aziendale – ha aggiunto – è oggi ancor più efficiente e razionale pronto a tornare a livelli importanti di profittabilità, appena si consolidi una tendenza alla ripresa economica”. “La nostra situazione finanziaria – ha precisato Confalonieri – ci consente di pensare di nuovo a investimenti per crescere in Italia e all’estero”.

Riforma Rai positiva

Il presidente di Mediaset si è anche soffermato sulla riforma della Tv pubblica, i cui lavori partono oggi al Senato, per dire che “una Rai competente e ben guidata è senz’altro qualcosa di positivo per il Paese e anche per noi, suoi storici concorrenti“.

“Se si tratta di aumentare la vocazione di servizio pubblico – ha proseguito – noi siamo d’accordo. Le risorse Rai sono già in gran parte pubbliche e per la parte di presenza sul mercato della pubblicità è evidente che i comportamenti dovranno essere conseguenti”.

 

OTT, il Governo agisca

Passaggio anche sugli OTT che Confalonieri ha spesso definito ‘colonialisti’ per via dei sistemi di ottimizzazione messi in campo per eludere il fisco.

Si sente la presenza sommersa ma dal peso potenzialmente schiacciante dei cosiddetti Over-The-Top, per non fare nomi Google, Facebook, Amazon“, ha indicato Confalonieri, secondo il quale “si stima, ma appunto possiamo solo congetturare, che solo Google dreni risorse pubblicitarie per quasi un miliardo e mezzo di euro all’anno”.

“Queste compagnie – ha osservato – non pagano le tasse in Italia. I paesi europei stanno reagendo. È una sveglia anche per l’Italia e il nostro Governo. Mi auguro faccia seguire i fatti al progetto di tassare alla fonte i ricavi dei gruppi americani nel nostro Paese”, altrimenti c’è uno “squilibrio competitivo insostenibile”.

 

Al lavoro con Sky e Vivendi. Dialogo anche con Telecom Italia

Nessuna forte polemica, invece, con Sky, a differenza di quanto accaduto in altre precedenti assemblee.

Riguardo però alle indiscrezioni sulla possibile vendita del Biscione a Murdoch o sulla ventilata Opa di Vivendi per la pay tv Premium, il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi è stato chiaro: “Il controllo di Mediaset non è in discussione“.

Berlusconi, commentando gli incontri in corso con Vivendi e con Sky, ha precisato che il vertice tra suo padre e Rupert Murdoch non è avvenuto ieri ma “nei giorni scorsi“.

“I rapporti tra la nostra famiglia e quella di Murdoch sono buoni e di lunga data – ha aggiunto Pier Silvio Berlusconi rispondendo ai giornalisti dopo l’assemblea – e gli incontri si sono tenuti anche nei mesi scorsi”. “Anche con il gruppo Vivendi i rapporti sono ottimi e gli ambiti di possibile collaborazione” diversi anche se le recenti voci sono di ‘fantafinanza’: “Dalla pay tv ai contenuti televisivi all’offerta triple-play sulla banda larga. Ma voglio essere chiaro: non ci sono progetti che a brevissimo vedranno il via, ma ci sono buone possibilità di lavorare insieme”.

Secondo il vicepresidente, “con Telecom sono in corso dialoghi, non trattative: in ogni caso gli accordi commerciali sono interesse soprattutto delle compagnie telefoniche e noi preferiamo rimanere indipendenti, neutrali” rispetto ai diversi soggetti tlc, quindi potendo offrire “contenuti” a tutti.

Riguardo alla possibilità di un ingresso di Mediaset in Telecom Italia, anche attraverso uno swap con Vivendi, Berlusconi ha chiarito: “Oggi è un tema che non esiste”.

Il futuro

La situazione finanziaria del gruppo Mediaset “ci consente di pensare di nuovo a investimenti per crescere, in Italia e all’estero“, ha indicato il presidente Confalonieri. “Mediaset vuol dire contenuti, informazione, editoria italiana. Non è poco in un paese che vede con ritmo impressionante finire in mani straniere i pezzi migliori del suo panorama economico – ha concluso – E la nostra italianità è la base migliore per operare in una dimensione internazionale, innanzitutto europea”.