L'annuncio

Industria 4.0, Calenda ‘Altri 10 miliardi di euro, piano italiano il più imponente in Europa’

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“Troppo poche le imprese che innovano e si internazionalizzano”, ha spiegato sul Corriere il Ministro dello Sviluppo Economico: “ Aumentare gli investimenti in questi due driver di crescita è dunque la chiave per costruire un benessere duraturo”.

La Legge di Bilancio 2018 approda al Senato e finalmente saranno esaminati tutti e 120 gli articoli che compongono il disegno di legge, tra cui certamente il capitolo dedicato all’industria 4.0, con il credito d’imposta per le spese di formazione, le misure di super/iper ammortamento e altre ancora per la crescita e la trasformazione digitale del tessuto industriale ed imprenditoriale nazionale.

E a proposito di piano nazionale impresa 4.0, il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha scritto oggi sul Corriere della Sera che proprio con la Legge di Bilancio sarà scritta la seconda parte del Piano che, grazie agli stimoli fiscali e gli investimenti, potrà contare complessivamente su “altri 10 miliardi di euro che renderanno il piano italiano il più imponente in Europa.

Aggiungo che super/iperammortamenti e crediti d’imposta hanno il vantaggio di anticipare gli investimenti e spalmare l’impatto sulla finanza pubblica nel corso degli anni successi”, ha commentato Calenda. “Un’allocazione delle risorse virtuosa, al contrario di quanto avviene negli investimenti pubblici che “atterrano” sul paese molti anni dopo essere stati appostati nel bilancio dello Stato”.

Ovviamente non si tratta di un percorso semplice e facilmente percorribile per tutti: “La quarta rivoluzione industriale porta con sé anche rischi seri per l’occupazione. Per questo da qui in avanti le priorità saranno competenze e formazione sulle quali scontiamo un ritardo decennale e dove oggettivamente anche il nostro Piano ha mostrato limiti e lentezze nel primo anno di applicazione”, ha precisato il Ministro.

Certamente, tra i problemi legati al paradigma 4.0 ci sono i mancati investimenti in innovazione: “Sono troppo poche le aziende che innovano e si internazionalizzano. Aumentare gli investimenti in questi due driver di crescita è dunque la chiave per costruire un benessere duraturo”.