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Gaia X, la Ue potrà davvero creare la sua piattaforma Cloud? E l’Italia?

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Dopo il lancio prima dell'estate sull'asse franco-tedesco, Gaia X dovrà correre per tentare di competere con le grandi Tech Company americane e cinesi che controllano il mercato globale.

Gaia X, il progetto franco-tedesco di un Cloud europeo sovrano, capace di creare creare un’alternativa valida al predominio americano e cinese, rischia di fallire miseramente. Serve un salto di qualità strutturale, che consenta all’iniziativa lanciata ufficialmente da Germania e Francia prima dell’estate di allargarsi a tutti gli stati della Ue.  E l’Italia? Come si sta poszionando il nostro paese su questo progetto?

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Gaia X a rischio flop?

Secondo un’analisi di Forbes, Gaia X rischia di fare la fine (ingloriosa) di altre iniziative governative del passato, partite in pompa magna e finite male. Un esempio per tutti? La rete nazionale a banda larga nata in Australia (National Broadband Network, NBN), che ancora oggi fa fatica sul fronte della redditività, dopo aver bruciato fondi stimati intorno ai 51 miliardi di dollari.

Il ministro delle Finanze tedesco Altmaier prevede il lancio dei primi servizi della piattaforma Gaia X entro il primo trimestre del 2021. Perché ciò si traduca in realtà, sarà necessario correre e coinvolgere tutti gli stati membri nel progetto, che parte in salita per un motivo molto semplice: per quante aziende europee entrino a far parte dell’iniziativa, non potranno mai raggiungere le dimensioni e la scala di competitor come AWS (Amazon Web Services).

Big Tech più ricchi del Pil tedesco

Basta guardare al valore di mercato dei principali cloud provider globali per rendersi conto del gap: il market cap dei quattro principali cloud provider Amazon, Microsoft, Google e Alibaba è pari a 4,8 trilioni di dollari (1.569+1.578+1.001+.685). In confronto, il Pil del principale paese europeo, la Germania, si ferma a 3,9 trilioni. Il paragone è improprio, ma la capitalizzazione di mercato di uno Stato sovrano non è calcolabile, quindi il Pil ne rappresenta il valore più significativo.  

Un’altra iniziativa analoga a Gaia X di accordo pubblico–privato è stata quella dell’Airbus, che ha avuto il merito di creare e sostenere un’industria aerospaziale in Europa. Non è stato un successo commerciale. Qualcuno potrebbe dire che comunque Airbus ha avuto il merito di creare un’industria, l’aerospazio, fondamentale per la sicurezza nazionale e che quindi realizzare un business in perdita è comunque giusto per la difesa di diritti fondamentali come appunta la sicurezza delle nazioni.

Può questo stesso argomento essere applicato a Gaia X in relazione alla difesa della privacy dei dati dei cittadini europei?

Tech nazionalismo

Secondo l’analisi di Forbes la risposta è negativa. Nell’era del “mercantilismo digitale” o, come lo definisce l’East West Institute, del “Tech nazionalismo” – coniato dopo le rivelazioni di Edward Snowden sullo spionaggio di massa dell’NSA – nemmeno il GDPR – nato per contrastare appunto l’attivismo tentacolare della NSA – è riuscito a rislvere il problema. Perché tutte le intelligence del mondo vorrebbero in realtà emulare gli Usa per non essere costrette a chiedere favori alla NSA per poter entrare nei suoi data center in Utah.

I tre principali cloud provider americani che controllano gran parte delle piattaforme cloud sono sempre più competitive. E’ vero, non si conosce la reale portata dei rapporti che intercorrono fra le tech company e l’intelligence Usa.

Cloud Provider e Intelligence Usa

Però è vero anche che il loro business subirebbe gravi danni se si scoprisse che offrono delle backdoor all’FBI o alla NSA.

Ad ogni modo, secondo l’analisi, proprio per questo le organizzazioni europee dovrebbero essere parimenti diffidenti di lavorare con i cloud provider americani di quanto lo sono con i cloud provider cinesi. Anche se c’è un argomento che rema in direzione opposta: in realtà, bisognerebbe diffidare molto di più di un cloud gestito dal tuo stesso governo, che ha molti più interessi nei confronti dei tuoi dati personali di quanto ne abbia per dire il governo cinese. Dal punto di vista della privacy le persone con più potere sulla tua privacy sono nel tuo paese e non in Cina, secondo l’analisi.

L’unica soluzione, un po’ paradossale, sarebbe quella di non fidarsi di nessuno e di proteggere in autonomia i tuoi dati criptandoli con diverse chiavi multiple. Ma è appunto un paradosso.