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e-Learning, bene per il 65% degli studenti. Ma per 8 su 10 la scuola rimane insostituibile

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Secondo una recente ricerca, per i giovani le nuove modalità di studio come l'e-Learning rappresentano un’opportunità, ma le vivono come strumenti compensatori: la scuola resta il luogo di crescita per eccellenza.

Interpreti, per eccellenza, della compenetrazione tra online e offline, i ragazzi stanno dettando all’interno delle famiglie la propria originale agenda di consumo mediatico, svecchiando stili di vita, abitudini e convenzioni decennali durante la pandemia da Covid-19.

Lo spiega l’ottava edizione dell’Osservatorio Giovani e Futuro di MTV, l’indagine sugli under-30 italiani promossa da ViacomCBS Networks Italia, in relazione all’emergenza sanitaria in corso. Secondo la ricerca, i ragazzi sono diventati ‘acceleratori’ della trasformazione digitale dentro le proprie case, nei confronti dei genitori e degli adulti.

I numeri

La ricerca, condotta su un campione di 1.000 ragazzi tra i 16 e i 30 anni, rappresentativo della popolazione italiana per età, genere e aree geografiche, ha evidenziato come:

  • Il 66% del campione utilizza più di prima video on demand su abbonamento;
  • il 63% del campione legge più di prima i siti web dei quotidiani;
  • il 57% del campione guarda più di prima i canali TV ‘tradizionali’;
  • il 60% del campione naviga più spesso di prima su Youtube.

E-learning e maturità

Per quanto riguarda la formazione, la ricerca evidenzia come per i giovani le nuove modalità di studio come l’e-Learning rappresentano un’opportunità, ma le vivono come strumenti compensatori: la scuola resta il luogo di crescita per eccellenza.

  • Il 94% del campione fa e-learning, il 65% ne è soddisfatto, ma 8 ragazzi su 10 pensano che la relazione diretta con compagni e insegnanti sia insostituibile;
  • Il 51% pensa sia giusto che i voti assegnati nelle classi virtuali vengano ritenuti validi. Il 66% pensa che la promozione debba essere garantita a tutti, prevedendo poi corsi successivi per colmare le lacune;
  • Il 67% degli studenti all’ultimo anno di scuola superiore è preoccupato che la situazione impatti negativamente sull’ingresso in università;
  • I ragazzi non chiedono l’annullamento dell’esame di maturità, ma una revisione che lo semplifichi:
    1. Il 97% chiede una prova d’esame commisurata al programma svolto;
    2. Il 91% vorrebbe una commissione interna;
    3. Il 64% vorrebbe l’ammissione per tutti gli studenti, con esame solo orale per il 70% del campione.

Il 74% la digital transformation fondamentale

I giovani vedono avvicinarsi giorni difficili, sanno che la pandemia sarà uno spartiacque, ma pensano che il senso di appartenenza ad una comunità nazionale solidale possa essere la risorsa decisiva.

  • L’86% dice che PMI e partite IVA potranno trovarsi in difficoltà economiche serie;
  • Rispettivamente l’86% e l’87% ritengono che le competenze scientifiche troveranno una nuova centralità e si dovrà riconoscere l’importanza della sanità pubblica, in cui tornare ad investire;
  • Per il 74% la digitalizzazione sarà una risorsa più utilizzata per lavorare e studiare, anche se gli smart workers intervistati (224 unità) lamentano una dotazione domestica non adeguata al lavoro agile.