l'appello

Decreto Cybersecurity, Liuzzi: ‘Serve il doppio delle assunzioni per il controllo delle reti’

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Audizione di Mirella Liuzzi, sottosegretaria al Mise: “Per far fronte alle richieste che arriveranno, per il futuro ritengo auspicabile si arrivi al doppio delle unità per il ‘Cvcn’, il Centro di valutazione e certificazione nazionale”, che ha il compito di verificare le condizioni di sicurezza dei sistemi destinati alle infrastrutture strategiche.

Il Governo, con l’approvazione del decreto-legge cybersecurity, crea un vero perimetro di sicurezza cibernetica, dotandosi di strumenti normativi che consentono al nostro Paese di intervenire in maniera più tempestiva in caso di minacce e pericoli per la sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici pubbliche e private provenienti dal cyberspazio, reti 5G comprese. E presso il Ministero dello Sviluppo economico (MiSe) è stato istituito il Centro di valutazione e certificazione nazionale (Cvcn) con il compito di verificare le condizioni di sicurezza dei sistemi destinati alle infrastrutture strategiche. Per far fronte a questa complessa attività del Cvcn è stata prevista l’assunzione di 77 unità presso il Mise, ma quando sarà regime il numero del personale esperto sarà insufficiente. A lanciare l’appello è stata Mirella Liuzzi, sottosegretaria al Mise: “Il numero di funzionari assegnati dalla legge al Cvcn, sebbene rappresenti un contingente numericamente importante in questa fase di start up, potrebbe risultare insufficiente quando il meccanismo di controllo entrerà a pieno regime”, ha detto nel corso dell’audizione nelle commissioni Affari costituzionali e Trasporti della Camera sul decreto Cybersecurity. “Pertanto”, ha aggiunto la sottosegretaria, “per il futuro ritengo auspicabile che si provveda all’aumento delle unità da destinare al Cvcn, considerando che sulla base di stime effettuate per far fronte alle richieste che arriveranno servirebbero addirittura il doppio delle unità autorizzate”.

Regolamento per individuare i settori ad alta intensità tecnologica, a che punto sono?

Inoltre, Liuzzi ha fatto sapere che sono “in stato avanzato di redazione” le bozze del regolamento per individuare i settori ad alta intensità tecnologica, come previsto dal decreto-legge cybersecurity. La sottosegretaria al Mise ha assicurato anche che il ministero intende operare nell’ambito della sicurezza cibernetica “con un approccio di salvaguardia degli interessi nazionali”, ma “previa un’adeguata ponderazione degli interessi di natura commerciale degli operatori e delle imprese, che del resto quotidianamente si interfacciano con la nostra amministrazione”.

Con quale approccio il Mise assicurerà la salvaguardia dei nostri interessi nazionali?

“L’approccio che caratterizzerà l’azione del ministero sarà incentrato sull’assicurare la salvaguardia dei nostri interessi nazionali, in coordinamento con gli altri organismi competenti, previa adeguata ponderazione degli interessi commerciali degli operatori e delle imprese che quotidianamente si interfacciano con la nostra amministrazione”, ha conclusoMirella Liuzzi, sottosegretaria allo Sviluppo economico.