Atti vandalici

Covid-19 e 5G, finora sono 77 le antenne danneggiate nel Regno Unito

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In fase di rallentamento gli atti vandalici ai danni dei tralicci di telefonia mobile a causa delle false teorie complottiste che legano il 5G alla diffusione del virus.

E’ salito ad un totale di 77 il numero di tralicci e antenne 5G danneggiato da atti vandalici nelle ultime settimane nel Regno Unito, dove un’ondata di violenze si è abbattuta contro il 5G a causa di fake news che legano la nuova generazione di comunicazioni elettroniche alla diffusione del virus. Lo scrive il sito Business Insider, ricordando che le teorie complottiste  hanno cominciato a guadagnare terreno nel Regno Unito a fine marzo inizio aprile, di pari passo con la diffusione del virus e il lockdown.

C’è da dire che lo stesso fenomeno si era già manifestato in maniera sporadica anche in Italia.

Ma c’è da dire che teorie cospirazioniste intorno alle antenne cellulari esistono da molto prima, e si erano già manifestate con atti vandalici contro antenne 3G, 4G ecc.

A metà aprile Mobile UK, una organizzazione che rappresenta quattro operatori britannici ha reso noto a Business Insider che erano circa 50 le antenne che erano state attaccate nel paese, la maggior parte delle quali non sono tuttavia 5G anche perché il 5G è ancora poco diffuso.

Mercoledì scorso il numero degli attacchi ha raggiunto quota 77 nel paese e sta progressivamente rallentando.

C’è da dire che i gruppi anti 5G non si limitano ad attaccare i tralicci ma che in alcun casi sono stati colpiti anche dei tecnici che lavorano alla manutenzione delle reti. E’ successo ad un ingegnere che lavora per BT, ha reso noto il Ceo di BT Philip Jansen, che in un’intervista su Youtube del 21 aprile ha detto che sono una 40ina gli attacchi fisi o verbali subiti dal suo staff dall’inizio della crisi sanitaria.