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Cloud Nazionale. Le dichiarazioni della ministra Pisano sono condivise dal governo? 7 dubbi sulla proposta

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Cosa farà questo nuovo soggetto? Molto, ma non è altrettanto chiaro ed è per questo che elenchiamo pedissequamente i punti per noi oscuri, sui quali sarebbe opportuno fare chiarezza.

Abbiamo letto con attenzione e non senza sconcerto l’intervista di questa mattina rilasciata dalla ministra all’innovazione Paola Pisano al Sole24Ore, a proposito delle scelte future di governo sul Cloud delle Pubbliche Amministrazioni. Abbiamo letto, ma ci è sorto qualche dubbio.

Abbiamo letto e riletto, ma nonostante ciò i dubbi della prima lettura sono, temiamo, aumentati.

In apertura l’intervistatore dà l’anteprima, anticipando il progetto di una joint-venture tra lo Stato e i privati in ambito Cloud. Una joint-venture in cui la componente privata, da selezionare attraverso una gara pubblica, sarà europea e di minoranza.

Cosa farà questo nuovo soggetto? Molto, ma non è altrettanto chiaro ed è per questo che elenchiamo pedissequamente i punti per noi oscuri, sui quali sarebbe opportuno fare chiarezza.

  1. Secondo la ministra Paola Pisano la joint-venture tra pubblico e privato si occuperà solo dei “dati critici”, quelli che rientrano nel perimetro di Sicurezza Nazionale. Il punto è che questa classificazione di “dati critici” non corrisponde ad alcuna indicazione ufficiale del settore. Sarebbe utile sapere cosa intenda la ministra Pisano per “dati critici”.
  2. Il nuovo soggetto, specifica la ministra Paola Pisano quasi a prova di maggior tutela, opererà sotto vigilanza delle Authority di regolamentazione esistenti. Una precisazione per la verità pleonastica: se esistono profili di competenza, il ruolo delle Authority di regolamentazione è automatico e può essere invocato dalle imprese, dai cittadini o consumatori, da apparati dello Stato.
  3. La ministra Paola Pisano dichiara poi di aver appena completato il censimento dei data center della Pubbliche Amministrazioni. Ma appare francamente poco chiaro. A noi risulta che questo censimento, avviato molti anni fa in AGID dall’allora direttore generale Agostino Ragosa, è stato concluso quasi due anni fa. I risultati furono purtroppo congelati e ciò portò al blocco della compilazione della lista dei Poli Strategici Nazionali (PSN) che AGID avrebbe dovuto consegnare al governo già nel giugno 2018. Questo blocco consentì ad AGID di dare il via libera all’offerta di mercato del Cloud di Amazon, Microsoft & Co., senza dare l’opportunità dell’offerta di Cloud alla Pubblica Amministrazione da parte di soggetti pubblici come INAIL, INPS e le società in-house delle Regioni italiane (fatta salva una di queste in-house, usata come foglia di fico per giustificare l’accaduto).
  4. Ora, la ministra Paola Pisano parla di un soggetto di mercato “auspicabilmente unico”. Ora o si è unici o no. Gli inglesi direbbero: non si può essere “in parte” incinta. O lo si è o non lo si è. E allora questa strategia del governo cosa prevede? Il controllo sarà, questo invece sembra essere certo, pubblico e la quota di minoranza andrà ad un partner industriale o a un pool di partner con le medesime caratteristiche.
    Questo soggetto “auspicabilmente unico” sembrerebbe essere indicato, e questa è un’altra novità, come l’unico Polo Strategico Nazionale in campo.
  5. Le amministrazioni locali che gestiscono data center meno efficienti, ci dice la ministra Paola Pisano, potranno quindi passare alle strutture censite e qualificate come idonee, che sarebbero 35 (un numero francamente elevato, se si pensa ai criteri stringenti cui dovrebbero rispondere, a meno che non si considerino assoldati d’ufficio i data center dei ministeri, oltre che alcune tra le migliori in-House regionali).
  6. La ministra Paola Pisano parla di una linea di costruzione che non sarà in contrasto con l’esistente e di una strategia “condivisa” con AGID, che a questo punto dovrà essere considerata come soggetto terzo.
  7. Ma terzo rispetto a cosa, vorremmo chiedere alla ministra Paola Pisano? Sarà il governo a controllare il Polo Strategico Nazionale Unico? E quale soggetto del governo? In Germania e Francia i dossier sulla gestione dei dati personali della Pubblica Amministrazione sono sotto il controllo dei ministri dell’Economia e delle Finanze. Qui in Italia, la strategia di cui parla la ministra Paola Pisano è condivisa con il ministro Roberto Gualtieri, titolare del MEF?

In conclusione, l’uscita della ministra Paola Pisano più che rasserenare sulla riemersione dei Poli Strategici Nazionali (PSN), pone invece più di un quesito sulla strategia che si lascia intravedere.

Chi l’ha elaborata? Chi l’ha decisa? Dove si possono leggere i tratti salienti di cotale nuova strategia pubblica sul Cloud, che sembra innestare elementi del tutto nuovi rispetto alle improvvide scelte di AGID sino ad ora tutte orientate a salvaguardare il posizionamento delle grandi multinazionali del Big Tech americano?

E come si raccordano questi nuovi elementi con fatti consolidati come l’attuale gara Consip in corso sui lotti pubblici per il Cloud, che sarà destinata sicuramente a sollevare un grosso vespaio nei prossimi mesi?