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Automazione made in Italy per Amazon, ma il nuovo robot mette a rischio posti di lavoro negli USA

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Si chiama “CartonWrap”, viene da Città di Castello in Umbria e renderà le operazioni di imballaggio dei pacchi Amazon più sicure e rapide, così da ridurre i tempi di consegna. Crescono i timori dei dipendenti che vedono minacciato il posto di lavoro. L’azienda rassicura, ma i robot sono pronti.

Una macchina che prepara i pacchi, gli imballaggi per le spedizioni, molto più veloce e precisa di un essere umano in catena di produzione e per questo più efficiente e vantaggiosa per un’azienda. Si tratta del nuovo sistema di packaging automatico CartonWrap”, sviluppato dall’italiana Cmc, che Amazon ha deciso di impiegare in diversi magazzini negli Stati Uniti, con grande preoccupazione degli impiegati.

Il robot, concepito in Umbria, a Città di Castello, è in grado di preparare pacchi ad una velocità 5-6 volte maggiore di un essere umano, quindi, stando alle statistiche Amazon, fino a 600-700 pacchi l’ora. Secondo quanto riportato da Reuters e Agi, il gigante dell’ecommerce mondiale sarebbe pronto all’utilizzo della soluzione “CartonWrap” in decine di impianti, con la possibilità molto elevata di licenziare più di persone per ogni magazzino.

Secondo stime Reuters, i tagli potrebbero superare il numero di 1.300 per 55 depositi Amazon interessati dalla nuova macchina per gli imballaggi. In questo modo, secondo l’agenzia internazionale, l’azienda recupererebbe gli investimenti sull’automazione umbra (di un milione di dollari circa per macchinario) in meno di due anni.

Dal quartier generale della corporation a Seattle è partita subito un’azione stampa per spiegare quello che sta accadendo e rassicurare tutti sui posti di lavoro: “Amazon sta testando tecnologie che fanno pacchi più piccoli con meno spreco di cartone – si legge in una notizia Agi – e per tutti coloro che temono per la perdita di posti, la nostra principale questione è quella di trovare sufficiente personale in grado di svolgere il lavoro che abbiamo e che stiamo creando”, ha affermato via Twitter il vice presidente per le operazioni di Amazon, Dave Clark.

Nello stesso tempo però, Amazon ha anche annunciato l’avvio di un programma di esodo in cui i lavoratori sono incentivati ad andarsene con una somma di circa 10 mila dollari, utile per mettersi in proprio sempre nel settore delle spedizioni.

L’automazione made in Italy comunque sarà impiegata negli impianti Amazon e la conferma è arrivata dalla nota di un portavoce della multinazionale, diffusa ieri sui principali organi di stampa: “Stiamo sperimentando la nuova tecnologia per incrementare la sicurezza, accelerare le spedizioni e ridurre i tempi di consegna, migliorando l’efficienza. Nostro obiettivo è reinvestire quanto risparmiato in nuovi servizi e quindi nuovi posti di lavoro”.
C’è da sperare che l’azienda sia in grado davvero di riassorbire e reimpiegare i dipendenti sostituiti dalle macchine nell’attività di imballaggio dei pacchi.