Data protection

AI: Vestager, ‘Libro bianco il 19 febbraio’. Nuove regole ad hoc per la privacy?

di |

Il 19 febbraio il libro bianco della Unione europea per regolare lo sviluppo e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Possibile un set di regole specifiche per la data protection applicata all’AI.

“Il 19 febbraio pubblicheremo un libro bianco sull’intelligenza artificiale e una strategia sulla protezione dei dati, per rassicurare i cittadini sulla privacy e per puntare all’eccellenza” con lo sviluppo di competenze tecnologiche adeguate. Lo ha annunciato la vicepresidente e commissaria per la concorrenza Margrethe Vestager intervenendo alla commissione Affari legali del Parlamento Ue. “Il libro bianco sarà accompagnato da una relazione sulla sicurezza e le responsabilità nell’intelligenza artificiale (AI)” ha detto Vestager.

Basterà il GDPR per regolare l’AI?

Secondo la vicepresidente esistono già normative di protezione dei dati, come il Gdpr, ma “si deve capire se sono adeguate anche alle tecnologie di AI, se valutare standard più elevati per il riconoscimento facciale per l’utilizzo dei dati”. In questo quadro si deve capire come valutare i livelli di rischio nell’utilizzo di app di AI a seconda del settore perché “una app di musica e una app che riconosce i tumori – spiega Vestager – hanno livelli di pericolo diversi”.

Tecnologie di AI sviluppate in ambito pubblico dovranno essere basate su “standard particolarmente elevati quando si tratta di trasparenza e accountability”, ha aggiunto Vestager. Forti preoccupazioni potrebbero emergere soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie di riconoscimento facciale in relazione alla data protection, ma anche a diritti fondamentali come quello di riunirsi in assemblea.

Ipotesi Ue di sospensione del riconoscimento facciale

Le dichiarazioni di Vestager arrivando dopo che secondo alcune voci la Commissione Ue starebbe addirittura meditando il blocco temporaneo dell’uso pubblico e privato del riconoscimento facciale per i prossimi 5 anni.

Fra le misure allo studio della Commissione vi sarebbe inoltre una maggior richiesta di informazioni nei confronti delle aziende che utilizzano software di riconoscimento facciale e raccolta dati.

Dal canto suo, gli Usa da tempo chiedono alla Ue una regolazione ‘soft’ sull’intelligenza artificiale. Di certo Bruxelles dovrà decidere in fretta, anche perché in Germani sistemi di videosorveglianza basati sul riconoscimento facciale sono previsti a breve in più di cento stazioni e in alcuni dei principali aeroporti del paese. Lo stesso vale per la Francia, che ha progetti analoghi per la sicurezza pubblica.