L'appello

5G, Vestager chiede agli Stati Ue di evitare ritardi. Norme meno severe in arrivo?

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La Commissione Ue starebbe preparando una revisione per allargare le maglie sull'utilizzo di fondi pubblici per le reti a banda ultralarga.

E’ di un paio di giorni fa l’appello da parte della vicepresidente della Commissione Ue per il Digitale Margrethe Vestager agli stati membri di non perdere colpi nella realizzazione del 5G, in particolare di non ritardare l’assegnazione dello spettro che invece è in ritardo in diversi paesi per colpa della pandemia. L’asta 5G è stata rimandata in Spagna, Austria, Portogallo, Polonia e Repubblica Ceca.

Ma il tempo stringe e le scadenze del piano d’azione europeo per il rollout del 5G varato bel 2016 sono stringenti: entro il 2020 a tutti gli stati membri è richiesto il lancio dei primi servizi commerciali mentre nel 2025 è richiesta la copertura in tutte le aree urbane e lungo tutte le strade, autostrade e ferrovie.

L’appello di Vestager arriva dopo che il sito Euractiv ha fatto trapelare un documento secondo cui la presidenza croata della Ue avrebbe sollecitato alla Commissione una revisione degli obiettivi, con un’ampia apertura agli aiuti di stato per la rapida realizzazione delle nuove reti 5G in questo periodo di pandemia.

In particolare, la stessa Vestager avrebbe comunicato agli stati membri che la Commissione vuole rivedere le linee guida sul finanziamento pubblico alle reti broadband fissate nel 2013. Il nuovo contesto economico in seguito alla pandemia spingerebbe Bruxelles ad allargare le maglie sui finanziamenti pubblici per le nuove reti, viste peraltro come strumenti di pubblica utilità in questi tempi di crisi sanitaria e lockdown obbligato.

La Commissione starebbe già lavorando alle linee guida per una consultazione pubblica in materia allo scopo di realizzare un quadro normativo meno rigoroso per il finanziamento delle reti ultraveloci.