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5G, il ‘toolbox’ della Commissione Ue per rendere sicure le reti: “I fornitori ad alto rischio possono subire restrizioni”

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Ecco le misure e gli strumenti che gli Stati membri dovrebbero disporre per mitigare i rischi legati al 5G. Non è un bando a Huawei, ma “i fornitori ad alto rischio possono subire restrizioni" ed "assicurare che ciascun operatore disponga di una adeguata strategia multi-vendor".

La Commissione ha approvato il ‘toolbox’, il pacchetto di strumenti comune comprendente misure di attenuazione, concordato dagli Stati membri dell’UE, e volto ad affrontare i rischi di sicurezza connessi al lancio del 5G. Perché?

Le reti 5G offrono ai responsabili degli attacchi informatici un numero maggiore di potenziali punti di accesso, per via di un’architettura meno centralizzata, dello smart computing ai margini della rete, della necessità di più antenne e di una maggiore dipendenza dal software.

Cosa prevede il toolbox della Commissione Ue per rendere sicure le reti 5G?

Il 5G offre una pluralità di vantaggi in diversi settori, ma solo se le reti sono sicure può offrire vantaggi positivi ai cittadini. Con questo principio di base gli Stati membri, tramite il gruppo di cooperazione NIS, hanno adottato il pacchetto di strumenti.

Ecco le misure e gli strumenti che gli Stati membri dovrebbero disporre per mitigare i rischi legati al 5G.

In particolare dovrebbero affrontare questi aspetti:

• Rafforzare i requisiti di sicurezza per gli operatori di rete mobile;

• Valutare il profilo di rischio dei fornitori; applicare restrizioni pertinenti per i fornitori considerati “ad alto rischio”, comprese le esclusioni necessarie per gli asset chiave. Questo approccio è stato adottato da UK che ha considerato Huawei “ad alto rischio” e per questo motivo ha dato l’ok al suo coinvolgimento solo nella realizzazione delle nuove infrastrutture 5G per le parti non strategiche, non ‘core’, e per una percentuale che non può superare il 35%.

• Assicurare che ciascun operatore disponga di un’adeguata strategia multi-vendor per evitare o limitare qualsiasi grande dipendenza da un unico fornitore ed evitare la dipendenza dai fornitori considerati alto rischio.

Cosa fare per rendere sicure le reti 5G?

La Commissione europea insieme agli Stati membri, si legge nella guida, dovrebbero adottare, ove opportuno, tutti gli strumenti a disposizione:

  • le regole relative alle telecomunicazioni e alla cibersicurezza;
  • il coordinamento in materia di normazione e certificazione a livello dell’UE;
  • il quadro per il controllo degli investimenti esteri diretti per proteggere la catena di approvvigionamento del 5G europeo;
  • gli strumenti di difesa commerciale;
  • le regole di concorrenza;
  • gli appalti pubblici, garantendo che si tenga debitamente conto degli aspetti relativi alla sicurezza;
  • i programmi di finanziamento dell’UE, garantendo che i beneficiari rispettino i pertinenti requisiti di sicurezza.

Prossime tappe

La Commissione invita gli Stati membri a procedere all’attuazione dell’insieme di misure raccomandate nelle conclusioni del pacchetto di strumenti entro il 30 aprile 2020 e a preparare una relazione congiunta sull’attuazione in ciascuno Stato membro entro il 30 giugno 2020. Insieme all’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza, la Commissione continuerà a fornire pieno sostegno, anche avviando azioni pertinenti nei settori di sua competenza. Il gruppo di cooperazione NIS continuerà a lavorare per sostenere l’attuazione del pacchetto di strumenti.

Le dichiarazioni

Vestager: “Tutto bene con il 5G. Ma solo quando rendiamo sicure le nostre reti

“Con il 5G possiamo fare grandi cose, poiché è una tecnologia che rende possibile i farmaci personalizzati, l’agricoltura di precisione e le reti energetiche che possono integrare tutti i tipi di energie rinnovabili. Tutto bene. Ciò farà la differenza in positivo, ma solo se possiamo rendere sicure le nostre reti. Solo così i cambiamenti digitali andranno a vantaggio di tutti i cittadini”, così ha commentato il toolbox 5G Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva dell’Ue e responsabile del digitale.

“L’Europa ha tutto quello che serve per guidare la corsa tecnologica. Che si tratti dello sviluppo o del dispiegamento della tecnologia 5G, la nostra industria è già ben lontana dai blocchi di partenza. Oggi offriamo agli Stati membri, agli operatori delle telecomunicazioni e agli utenti dell’UE gli strumenti per costruire e proteggere le infrastrutture europee con i più elevati standard di sicurezza, affinché tutti possiamo trarre pienamente vantaggio dal potenziale offerto dal 5G”, ha dichiarato Thierry Breton, commissario al Mercato Interno, alla Difesa, alla nuova direzione Industria e Spazio e alla promozione del Mercato Unico Digitale.

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