Il quadro

5G al via in Cina, schiaffo di Pechino a Usa e Ue

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Schiaffo della Cina a Usa e Ue nella corsa al 5G, con il lancio il primo novembre scorso della più grande rete 5G al mondo e dei primi servizi commerciali.

Schiaffo della Cina a Usa e Ue nella corsa al 5G, con il lancio il primo novembre scorso della più grande rete 5G al mondo e dei primi servizi commerciali, destinati al mercato più numeroso del pianeta. Non sarà per nulla semplice per Stati Uniti ed Europa tenere il passo di Pechino nel duello, non privo di colpi bassi (vedi l’ostracismo di Huawei da parte di Trump), per la supremazia nel 5G.

 In un contesto di guerra commerciale senza freni fra Usa e Cina, i tre operatori statali China Mobile, China Telecom e China Unicom hanno aperto la rete al pubblico con copertura garantita ad un primo gruppo di 50 città, tra cui Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen.

China Mobile, il principale carrier del paese, offrirà servizi 5G con un pacchetto base da 18 dollari per 30GB di dati e 500 minuti di chat vocale, oppure 84 dollari per 300GB di dati con velocità di download a 1 Gbps. A quanto pare, l’interesse dei consumatori è già grande, visto che 10 milioni di persone avevano già fatto domanda di accedere ai nuovi servizi il giorno prima del debutto delle nuove reti

La rete più grande del mondo

Il lancio delle prime reti commerciali 5G è stato anticipato, su spinta del Governo di Pechino, in segno di reazione nei confronti della campagna anti Huawei lanciata dall’amministrazione americana. Pechino, dove sono state installate 5mila stazioni base da China Mobile, vuole surclassare Washington e sembra proprio che col 5G ci sia già riuscita.

Secondo stime del Wall Street Journal, ci saranno 120 milioni di abbonati 5G in Cina entro il 2020, mentre China Telecom è ancor più ottimista e stima 170 milioni di abbonati entro il prossimo anno.

Numeri che in ogni caso fanno impallidire la concorrenza, visto che la Corea del Sud, il secondo mercato 5G per numero di abbonati, ne prevede75mila nello stesso periodo, mentre negli Usa ne sono previsti appena 10mila, secondo stime della società di analisi Sanford C. Bernstein.

Insomma, il confronto è impietoso e tutto sbilanciato a favore della Cina, dove entro il 2025 sono previsti 600 milioni di abbonati 5G, pari al 40% degli utenti globali del nuovo standard wireless.

Per quanto riguarda gli smartphone, i produttori cinesi sono in rampa di lancio dei nuovi modelli 5G in patria: da Vivo a Oppo, passando per Huawei e ZTE, per finire con Xiaomi che lancerà il suo smartphone 5G l’anno prossimo.

Spettro radio, la Cina fa il pieno per il 5G

Il confronto con gli Usa oggi è completamente sbilanciato, anche perché mentre in Cina gli operatori hanno tutti a disposizione almeno 100 Mhz di spettro contiguo, negli Stati Uniti Sprint deve accontentarsi di soltanto 40-60 Mhz nelle città in cui è presente e T-Mobile al momento userà soltanto 31 Mhz di banda, in attesa di un’auspicata fusione.

Inoltre, sempre in materia di spettro radio, ci sono 500 Mhz di banda C utilizzati da servizi satellitari oggi negli Usa, e si sta negoziando per destinarne quanto meno una parte agli operatori Tlc, ma il Governo non ha ancora deciso il da farsi.   

In Italia, le sperimentazioni del Mise proseguono ma cresce la preoccupazione di accumulare ritardi nel rollout delle nuove reti 5G per le resistenze di molti piccoli comuni nel rilascio dei permessi per l’installazione delle antenne per timori legati al potenziale rischio per la salute.