Concorrenza

Wind-3 Italia: Antitrust Ue apre indagine approfondita

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L’Antitrust Ue avvia un’indagine approfondita sulla proposta di fusione fra Wind e 3 Italia per verificare se il merger non comporti aumento di prezzi e restringimento dell’offerta di servizi mobili.

La Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita per valutare se la proposta di joint venture tra le attività di telecomunicazioni di Hutchison e VimpelCom in Italia è in linea con il regolamento UE sulle concentrazioni. La Commissione teme che l’operazione possa causare un aumento dei prezzi e una diminuzione dell’offerta e dell’innovazione per gli utenti di telefonia mobile in Italia.

La Commissione dispone ora di 90 giorni lavorativi (fino al 10 agosto 2016) per prendere una decisione, si legge nella nota, aggiungendo che l’avvio di un’indagine approfondita non pregiudica l’esito del procedimento.

I servizi di telefonia mobile hanno sempre più peso nella nostra vita quotidiana – ha detto la Commissaria per la Concorrenza Margrethe VestagerNon usiamo i telefonini solo per comunicare con amici e familiari, ma anche per leggere le notizie, fare acquisti online o controllare gli orari del trenoDobbiamo accertarci che l’operazione proposta non comporti un aumento dei prezzi o un restringimento dell’offerta dei servizi mobili per i consumatori italiani”.

L’operazione prevede la fusione di WIND, controllata di VimpelCom, e di H3G, controllata di Hutchison, che sono rispettivamente il terzo e il quarto operatore sul mercato italiano per la fornitura di servizi di telecomunicazioni mobili al dettaglio. Con la concentrazione il numero di operatori di rete mobile (MNO) in Italia passerebbe da quattro a tre, creando il più grande operatore mobile per numero di clienti, seguito da due operatori di rete mobile di portata analoga, ovvero TIM e Vodafone.

Ciascuno dei tre operatori mobili italiani avrebbe più o meno una fetta equivalente del mercato mobile.

La nuova società che nascerebbe dalla fusione – controllata pariteticamente da Vimpelcom e CK Hutchison – con oltre 31 milioni di clienti mobili e 2,8 milioni nel fisso (di cui 2,2 milioni broadband), competerebbe ad armi pari con i due leader di mercato. I ricavi complessivi delle due società̀ nel 2014 ammontavano a 6,4 miliardi di euro. Dall’integrazione, le due società si attendono efficienze, per un valore di oltre 5 miliardi di euro al netto dei costi di integrazione e risparmi annui per 700 milioni.

Il 17 marzo scorso l’amministratore delegato di Wind Maximo Ibarra, nel dirsi fiducioso sul buon esito del merger, aveva detto che per la chiusura del deal bisognerà attendere la fine dell’anno perché si tratta di un processo molto lungo.

In una nota odierna Hutchison e Vimpelcom hanno reso noto che la decisione dell’Unione europea di aprire un’indagine approfondita sulla joint venture era “largamente attesa nel contesto dell’approccio mostrato dalla Commissione alle fusioni di operatori di telecomunicazione nei singoli paesi”, ribadendo inoltre la fiducia nel buon esito dell’operazione.  

 

L’indagine della Commissione

Dall’indagine preliminare di mercato svolta dalla Commissione sono emerse le seguenti principali preoccupazioni:

  • In primo luogo, H3G e WIND sono attualmente concorrenti sul mercato italiano per la fornitura di servizi di telecomunicazioni mobili al dettaglio. La Commissione teme che l’operazione elimini due forze competitive importanti e che la joint venture non avrebbe abbastanza incentivi a esercitare una pressione concorrenziale significativa sugli altri concorrenti, con un conseguente aumento dei prezzi e un calo degli investimenti nelle reti di telecomunicazioni mobili.
  • In secondo luogo, l’operazione ridurrebbe il numero di MNO che “ospitano” operatori virtuali di rete mobile (“MVNO”). Gli MVNO offrono servizi di telecomunicazioni mobili agli utenti finali sfruttando l’accesso alla rete fisica degli MNO. Gli MVNO attuali e potenziali avrebbero una scelta ridotta di reti hoste quindi un minore potere per negoziare condizioni favorevoli di accesso all’ingrosso.
  • In terzo luogo, la riduzione del numero di concorrenti in seguito alla concentrazione rischia di ridurre la pressione concorrenziale e di aumentare la probabilità che gli MNO coordinino il loro comportamento concorrenzialee aumentino i prezzi sui mercati al dettaglio e all’ingrosso in modo duraturo.

La Commissione intende effettuare un’indagine approfondita dell’operazione per stabilire se le sue preoccupazioni sono fondate. La Commissione valuterà in particolar modo la misura in cui le parti sono in stretta concorrenza tra loro, gli incentivi della joint venture a competere sul mercato e la potenziale reazione dei concorrenti.

L’operazione è stata notificata alla Commissione il 5 febbraio 2016.