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Wind-3 Italia. Ibarra: ‘Decisione Ue non prima di fine anno’

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Ibarra sembra fiducioso sul buon esito delle indagini Ue. Nel frattempo continuano le manovre nel Regno Unito in vista della fusione 3UK-O2.

Ci vorrà almeno la fine dell’anno perché la Commissione europea concluda l’iter di valutazione della fusione tra Wind e 3 Italia. “E’ un processo che richiede molto tempo, si dovrebbe concludere entro l’anno”, ha detto l’ad di Wind Maximo Ibarra

Quanto ai dubbi sollevati dall’antitrust europeo in merito alla riduzione del numero di operatori mobili attivi in Italia e al contestuale possibile aumento dei prezzi, Ibarra ha precisato che si tratta di “preoccupazioni che l’Antitrust ha per tutte le fusioni. Nel nostro caso mi sembra non debbano esserci: la nostra è una fusione pro-competitiva che punta ad avere un operatore più forte in grado di fare maggiore concorrenza”.

La Ue darà il suo parare preliminare sul progetto di fusione il 30 marzo.

Nel frattempo 3 Europe – che controlla 3 Italia gli altri asset tlc del colosso CK Hutchison di proprietà di Li Ka Shing – ha presentato risultati che che evidenziano un incremento dell’Ebitda del 12% su ricavi in calo del 4%.

La controllata italiana ha chiuso il 2015 con ricavi da servizi in aumento del 7% a 1,4 miliardi su ricavi totali in crescita del 5% a 1,8 miliardi. L’Ebitda è cresciuto dell’11% a 276 milioni di euro.

Sul mercato britannico, dove Hutchison sta aspettando il parere Ue sulla fusione tra 3UK e O2, sembra profilarsi l’ipotesi di una cessione di una quota del 20% della controllata telefonica a non meglio precisati investitori per contribuire al finanziamento dell’onerosa operazione. Se la vendita della quota andasse in porto la società continuerebbe a gestire 3 e O2 come entità separate.

La fusione da oltre 13 miliardi di euro tra 3 UK e O2 andrebbe a creare il primo operatore del paese, con una quota di mercato del 40%, e ridurrebbe il numero di player da 4 a 3.

Ma sia l’Ofcom, l’autorità britannica per le tlc, che gli uffici del Commissario Margrethe Vestager hanno sollevato molti dubbi sugli effettivi vantaggi della fusione. Per ‘ammorbidire’ le posizioni delle Autorità, CK Hutchison ha proposto una serie di concessioni, tra le quali la cessione del 30% della capacità di rete della nuova società.

La scorsa settimana, CK Hutchison ha tenuto un incontro con la Commissione europea che secondo la società è stato ‘fruttuoso’. Frank Sixt, direttore finanziario del conglomerato ha sottolineato che la fusione “ha un valore operativo molto forte, in particolare in termini di integrazione delle reti e dei brand”.